Infezione da citrobacter koseri

Mio padre, 82 anni, da gennaio ha difficoltà a debellare un'infezione urinaria da Citrobacter koseri.

Premetto che mio padre porta il catetere urinario esterno (condom).

I primi di gennaio mio padre ha avuto il Covid e dopo il Covid l'infezione urinaria.
La prima urinocoltura con l'antibiogramma l'ha fatta il 16 gennaio scorso, perché aveva qualche linea di febbre (37, 5) ed è risultato il Citrobacter koseri.
Il medico di base gli ha prescritto l'antibiotico Keforal, 1 compressa mattina e sera per 7 giorni.
Purtroppo però l'antibiotico non ha funzionato, perché l'urinocoltura, che abbiamo ripetuto, rileva ancora lo stesso batterio, il Citrobacter koseri (sempre con 10. 000. 000 UFC/ml).

Al momento non ha febbre anche se solitamente lui ha una temperatura molto bassa (35, 5/36) ed ora ha valori leggermente alterati in alcuni momenti della giornata, come 36, 5/36, 7 che spero non si alzino ulteriormente.

Mi chiedevo se mi si potesse suggerire una terapia da fare ora.

I risultati sono stati i seguenti:

Urinocoltura positiva a Citrobacter koseri 10. 000. 000 UFC/ml

Antibiogramma:
Cefepime MIC <=0, 12 S
Cefotaxime MIC <=0, 25 S
Ceftazidime <=0, 12 S
Ciprofloxacina <=0, 06 S
Ertapenem <=0, 12 S
Levofloxacina <=0, 12 S
Meropenem <=0, 25 S
Fosfomicina <=16 S
Gentamicina <=1 S
Amikacina <=1 S
Piperacillina/tazobactam <=4 S

Urine:
PH 6
Aspetto torbido
Colore giallo oro carico
Peso specifico 1. 014
Cellule delle basse V. u. g. Alcune
Leucociti >=500 p. c. m.
Flora batterica Abbondante

Per il resto il referto riporta valori nella norma.

Poiché mio padre ha un problema di demenza frontale, avevo delle remore per il Ciproxin.
Ho quindi chiesto al medico di base se fosse possibile dare un altro antibiotico che non fosse un fluorochinolone o chinolone.
Mi ha risposto che al momento ci deve pensare in quanto gli altri antibiotici sono tutti iniettivi.
Sono rimasta basita e quindi vi chiedo se è opportuno a questo punto il Ciproxin per debellare il batterio o se esiste una soluzione alternativa.

Grazie mille
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il Citrobacter è un batterio atipico, normalmente non coinvolto nelle infezioni uro-genitali, che sono invece quasi sempre causate da batteri di origine intestinale (gram-negativi, es. E. Coli). Questo batterio è invece più facilmente reperito come colonizzante superficiale della pelle e le mucose dell'area genitale. Qui può facilmente contaminare il campione delle urine utilizzato per l'urocoltura determinandone la falsa positività. Questo è ancora più comune in soggetti anziani in cui l'igiene locale è difficile o, come nel suo caso, compromessa dall'utilizzo di pannoloni o raccoglitori di urina. Diventa quindi molto difficile giudicare che cosa sia davvero opportuno curare e come. Certamente qualsiasi antibiotico non può essere efficace su batteri che sono sulla pelle e quindi fuori dall'organismo. La persistenza della positività certamente avvalora questa ipotesi, peraltro nel sedimento vi è abbondante presenza di cellule infiammatorie (leucociti) ma anche qui in un soggetto anziano con problemi di continenza non può stupire più di tanto. In conclusione, noi pensiamo che, in assenza di febbre ed evidenti segni di complicazione in atto, non sia opportuno insistere più di tanto con gli antibiotici, tantopiù se gravati da effetti collaterali impegnativi come i chinolonici. Piuttosto, cercheremmo, per quanto possibile, cercheremmo di indurre il paziente a bere più acqua e porremmo attenzione alla sua funzione intestinale, cercando di migliorarla, se opportuno. Ripeteremmo quindi l'esame delle urine tra alcune settimane ponendo mola attenzone alla raccolto (urinare direttamente nel contenitore raccogliendo urine di un getto successivo al primo, evitando il contatto con i genitali, eccetera).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Piana, ho capito ora cos’è questo batterio. Faremo come ci suggerisce. Comunque ha proceduto così per la raccolta delle urine:

Appena sveglio ha tolto il catetere esterno ossia sacca e condom (preciso che lui urina con flusso continuo soffrendo di incontinenza, ma ho pensato che un residuo di urine in vescica ci fosse comunque appena sveglio e che potesse essere il campione utile all’esame). Quindi si è fatto il bidè con acqua e sapone e poi si è anche risciacquato solo con acqua. Immediatamente dopo ha urinato direttamente nel barattolo che ho portato in laboratorio immediatamente.

Volevo solo aggiungere che l’esame delle urine che ha fatto la prima volta rilevava anche delle emazie nelle urine che ora invece non risultano più dall’ultimo esame.
Risultava questo dal primo esame:
Emazie ben conservate > = 200 p.c.m.
Emoglobina >= 200
Proteine 30
Glielo dico perché non so se questo elemento è importante. Avevo dimenticato di scriverlo.

Grazie ancora!