Rapporto sessuale non protetto e patologie sessualmente trasmissibili

Buongiorno Dottore,

Le scrivo in merito ad una questione che negli ultimi giorni mi sta portando a riflettere. Ho una relazione a distanza con una ragazza da quasi un anno, i nostri incontri sono saltuari ed intervallati ogni 2 o 3 mesi. La relazione non è stata ufficializzata per varie ragioni quindi non posso considerarmi il suo partner attuale con la dose di fiducia che ne deriverebbe.
Sono stato da lei il 21 di Settembre c.a fino al 25 e abbiamo avuto rapporti sessuali non protetti nonostante io abbia acquistato preservativi. La ragione risiede nel fatto che questa persona prova disagio nell'uso dell'anticoncezionale in genere, a prescindere dalle sue caratteristiche (trattamento ormonale, protezione meccanica ecc...).
Forse per non mettere in dubbio la fiducia che nutro nei suoi confronti ho accettato questa posizione applicando il coito interrotto, ma il vero problema ora risiede nella possibilità di aver contratto una qualche forma di patologia sessualmente trasmissibile. Come devo comportarmi? Devo parlare con lei e chiederle esplicitamente il suo trascorso oppure è consigliabile un altro approccio?
Vorrei sottopormi ad alcuni esami, saprebbe consigliarmi le tempistiche migliore perché il patogeno sia detectabile e quali siano i test consigliati? Attualmente non avverto alcun tipo di sintomo, ho notato la comparsa di una macchia rossa in zona inguinale, ma il prurito è cessato e non si è esteso ad altre zone.

La ringrazio per la Sua cortese attenzione.

Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
sarebbe stato molto più opportuno che la situazione fosse stata affrontata direttamente con l sua partner, dopotutto lei ha ceduto al suo desiderio di avere rapporti non protetti, ma immagino che già allora lei potesse avere dei motivi per voler proteggere se stesso da eventuale trasmissione di malattie. In questo momento crogiolarsi nel dubbio è assolutamente inutile, se lo ritiene opportuno ne parli con il suo medico curante, che le farà fare le indagini sierologiche di base (sifilide, HIV ed epatite). Infezioni diverse (es. micosi, uretrite) non sono molto verosimili, poiché a questo punto si sarebbero già manifestate. Nel fattempo stia sereno, ma consideri attentamente la necessità di una comunicazione aperta, completa e paritetica con la partner, se veramente tiene alla persona. Meglio definire da subito le cose piuttosto che doversi pentire più avanti, e questo non solo per quanto riguarda la vita sessuale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr.Piana,

Ho avuto modo di dialogare con la partner che mi ha confermato come io sia stato l'unico uomo con cui abbia avuto rapporti sessuali negli ultimi mesi.
E' comunque consigliabile sottopormi ai suddetti esami sierologici?

La ringrazio per la celerità e la chiarezza della Sua risposta.

Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
la risposta alla sua domanda non è di carattere medico, ma etico-filosofico, pertanto la risposta se la deve trovare da solo. D'altronde, ad essere molto pragmatici, se lei non avesse avuto dubbi, non ci avrebbe consultato. Ne tenga conto.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
In realtà ho sentito l'esigenza di un consulto sulla scia di una serie di brutti pensieri immagino dovuti alla mia ipocondria e Le assicuro quanto possa essere svilente dover mettere in discussione alcune certezze per mediare ad un ossessivo bisogno di sicurezza. Il carattere episodico di questo eccesso di preoccupazione è confermato dal fatto che nelle precedenti settimane successive al rapporto non ho avuto alcuna preoccupazione, ma successivamente ad una chiacchierata con un amico è iniziato il mio impulso ad avere conferme. Questo mio atteggiamento lo tengo sotto controllo con sertralina cloridrato, ma da qualche tempo ho interrotto la terapia.
Ne parlerò con il neurologo che mi ha in cura.

Cordialità