Infezione alle vie urinarie causa antibiotici

Vi scrivo per un problema che dura ormai da due settimane.
Il 7 Novembre sono stata operata per curare una malocclusione dentale di terza classe, ed ovviamente sono stata sottoposta oltre a 72 ore continue di morfina e plasil, anche a iniezioni costanti di antibiotici e antidolorifici, con conseguente prescrizione di Agumentin (antibiotico preso in precedenza senza problemi, anche se in versione pastiglia) in bustine per 4 giorno dopo la dimissione dall'ospedale.

Dopo due settimane dall'operazione sono cominciati i primi problemi, avevo bisogno frequente di urinare e sono andata a farmi visitare dal medico di famiglia, il quale mi ha prescritto dei semplici fermenti lattici in quanto non era una vera e propria cistite ma una reazione agli antibiotici (premettendo che non sono mai stata una persona abituata a bere molto e dopo l'operazione ho avuto una settimana di stitichezza).
Uso i fermenti senza successo, anzi la situazione peggiora tanto che dopo due giorni trovo leggere tracce di sangue dopo la prima minzione della giornata.
Mi viene consigliato di non usare antibiotici perchè potrebbero peggiorare la situazione, quindi inizio una dieta povera di elementi irritanti (formaggio, yogurt, latte, dolci, pomodoro e carne rossa), abbinata a delle gocce che favoriscano il drenaggio dei liquidi.
La situazione migliora progressivamente, così che dopo 5 giorni sto perfettamente bene a parte qualche fastidio mattutino.

Negli ultimi due giorni tuttavia ho ritrovato prima delle tracce di "muco" nella prima minzione della giornata, ed oggi ritrovo il costante bisogno di andare in bagno.

Considerando che seguo scrupolosamente la dieta, bevo molto più di prima e effettuo lavaggi intimi diluendo nell'acqua anche il bicarbonato.
Non so più che fare e mi chiedo se sia davvero dovuto agli antibiotici o a un'infezione più seria.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

tutto quello che ci racconta potrebbe confermare la diagnosi fattale comunque, se il problema dovesse continuare. sarà bene risentire il suo urologo e con lui fare o rifare tutte le valutazione diagnostiche del caso (ecografia delle vie urinarie e urinocoltura)

Fatto il tutto poi, se lo desidera, ci riaggiorni.

Nel frattempo, se comunque desidera avere altre notizie più dettagliate su tale problematica urologica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/199-cistiti-ed-uretriti-quando-l-urina-brucia.html.

Un cordiale saluto.


Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signorina,
quasi certamente questa recente fase di malfunzione intestinale, seguita alla terapia antibiotica a largo spettro, ha causato la selezione di germi in grado di scatenare la cistite. Concordiamo con l'idea di non prescrivere ulteriori antibiotici in modo empirico, ma senz'altro vale la pena di eseguire una urocoltura per cercare, se del caso, di proseguire il trattamento in modo mirato.. Ne parli con il suo medico curante. Nel frattempo continui a bere molta acqua.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Dopo aver terminato la cura precedente, l'urocultura non ha dato l'esito che mi aspettavo: niente batteri, ma solo un'urina prevalentemente basica.
Dato che la ginecologa di fiducia non era rintracciabile sono stata dall'erborista, la quale mi ha prescritto delle pillole ai semi di pompelmo (2 dopo ogni pasto principale), un aiuto per andare di corpo (magnesio) e degli ovuli vaginali naturali da applicare prima di andare a dormire.
La cura dura circa un mesetto e devo dire che i sintomi principali (il bisogno urgente di urinare e il bruciore) sono spariti del tutto, lasciandosi dietro però delle perdite biancastre con un odore sgradevole che la stessa erborista ha identificato come candidosi. Ora non ho più le perdite frequentemente, ma solo dopo i rapporti con il mio fidanzato.
Premetto che non sono mai stata allergica al lattice e abbiamo sempre rapporti protetti con lo stesso tipo di preservativi.

A questo punto, finita la cura, pensavo di andare dalla ginecologa a fre un tampone vaginale e vedere se queste perdite sono dovute a candida o qualcos'altro.
Pensate che faccia bene?
[#4]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signorina,
anche se il disturbo pare in fase di risoluzione, è comunque opportuno eseguire un esame batteriologico vaginale per dimostrare, o meno, la presenza di candida. Questo potrebbe non stupire, considerando la sua storia precedente.

Saluti
Dieta

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