Prostatite Cronica Farmacoresistente

Salve a tutti, ho 35 anni e soffro di prostatite cronica oramai da 3 anni. Inizialmente mi rivolsi dal primo urologo per dei noduli dolenti a livello inguinale dx e sx, rivelatisi essere fleboliti, con irradiazione del dolore al testicolo sx ,perineo sx, regione lombo-sacrale sx e gamba sx. Mi fu prescritto, senza eseguire alcun esame di laboratorio:
LEVOFLOXACINA 250 1cp al giorno per 7 gg x 3 mesi
DEPROX 500 2cp x 60gg
DICOFLOR 60 1 al giorno per 10gg per 3 mesi
Non ottenendo alcun beneficio tornai dal medico che mi disse che la terapia aveva sicuramente fatto il suo dovere, ma che dovevo aspettare che la prostata si “riprendesse” e mi prescrisse del SERRAROS. Dopo alcuni mesi mi rivolsi da un altro specialista che mi fece subito eseguire i seguenti esami:
TEST di STAMEY e Antibiogramma: presenza nel campione post massaggio di Enterococcus Faecalis 30.000 u.f.c./ml con alcune resistenze tra cui proprio alla levofloxacina
SPERMIOCOLTURA : negativa
UROFLUSSOMETRIA: volume espulso 920ml, tempo di svuotamento 44s, flusso max 42,5 ml/s, flusso medio 19,5 ml/s, residuo 30ml
ECOGRAFIA transrettale: Ghiandola disomogenea con piccolo adenoma centrale e minute calcificazioni periuretrali, P.V.P. ectasico, Vescicole seminali lievemente dilatate, Volume ghiandolare 28cc
E mi prescrisse:
CIPROXIN 500 1cp ogni 12 ore per 30gg
DEVINOR CP 1cp al giorno per 60 gg
La situazione sembrava essersi quasi risolta, ma dopo circa 2-3 mesi dal termine della terapia ricominciai ad avere problemi. Questa volta i sintomi erano meno irradiati e più localizzati a livello perineale, ovvero: formicolio perineale, bruciore uretrale post minzione, a volte lieve tenesmo, dolore crampiforme a livello del bulbo uretrale dopo eiaculazione, bruciore e dolore anale post evacuazione. Tornato a controllo, il dottore mi fece ripetere il TEST di STAMEY che evidenziò la persistenza del batterio che aveva anche sviluppato resistenza al Ciproxin, e mi prescisse:
TARGOSID 200 fiale intramuscolo 1fl al di per 20gg
LYRICA 75 CP 1cp ogni 12 ore
Anche in questo caso dopo alcuni mesi la sintomatologia si ripresentò con tanto di batterio eternamente presente al Test di Stamey( anche se tornato sensibile al Ciproxin e Levofloxacina!). L’urologo mi disse che, secondo lui, a questo punto non si poteva fare più nulla…il batterio sembra essere resistente agli antibiotici e a causa delle calcificazioni ha creato un “santuario batterico” inespugnabile. Premetto che non fumo, non bevo alcolici( a volte qualche bevanda gasata) e non mangio piccante, ma oramai è un anno che vivo rassegnato…con attacchi che si ripresentano ogni 2-3 mesi e una sintomatologia latente quasi sempre presente, inoltre a volte sto riscontrando difficoltà nell’eiaculazione in termini di quantità e getto con successivo dolore crampiforme perineale. Questa malattia sta condizionando notevolmente la qualità di vita…POSSIBILE NON SI POSSA FAR NIENTE???...
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
ci pare che la sua prostatite sia stata seguita con scrupolo e seguendo le indicazioni condivise da gran parte degli specialisti. Non riteniamo che l'accanimento antibiotico possa portare particolari vantaggi, anzi rischierebbe di accentuare un dismicrobismo intestinale che è molto temibile in situazioni di questo tipo. Alcuni specialisti propongono iniezioni intra-prostatiche dirette di antibiotici, anche se questa pratica (non scevra di qualche complicazione) non è mai entrata nella pratica comune. A questo punto non possiamo che porre l'accento sull'approccio comportamentale ed i molti consigli sullo stile di vita che certo le saranno stati impartiti dai nostri Colleghi che l'hanno fin qui seguita. In particolare, la cura dell'alimentazione, dell'idratazione e della funzione intestinale ci pare cruciale. Queste precauzioni valgno certamente più della miriade di integratori, nelle più bizzarre combinazioni, che offrono oggi gli scaffali dei farmacisti.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Gent.ssmo Dottore
La ringrazio per la rapidità del consulto. A questo punto, se è possibile, vorrei rivolgerle altre domande:

1) Avevo sentito parlare già delle iniezioni intra-prostatiche, ma quali sarebbero le eventuali complicazioni??

2) La sintomatologia che mi affligge è dovuta al fatto che c'è perennemente un' infezione...o anche alle calcificazioni periuretrali? eliminare il batterio con le iniezioni intraprostatiche mi permetterebbe di guarire...o dovrei fare i conti a vita con le calcificazioni? Per le calcificazioni ho sentito parlare di una terapia sperimentale chelante con EDTA... o in extremis c'è chi parla di intervenire chirurgicamente per via uretrale...cosa ne pensa a riguardo?

3) In ultimo...considera preoccupante l'ecografia trans-rettale fatta anni fa...consiglierebbe di ripeterla?

Grazie.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
praticare delle iniezioni all'interno della prostata è quantomeno fastidioso e ne deve valere evidentemente la pena. Considerata la scarsa diffusione di questo approccio, verosimilmente il bilancio tra i pro- ed i contro non è così evidentemente favorevole. Così anche i tentativi terapeutici con l'EDTA, anche in associazione ad antibiotici come nel noto preparato "Urobac" che però ha avuto ben poca fortuna per ora fuori dagli Stati Uniti. L'intervento endoscopico va valutato con estrema attenzione e fondamentalmente non è mai una buona scelta in giovane età. L'ecografia trans-rettale ha indicazioni perlopiù oncologiche, nelle forme infiammatorie poco può aggiungere agli altri accertamenti.

Saluti
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