Doppio antibiotico contro cistite

Sono ormai 2 anni che combatto contro una cistite che ormai secondo me è cronica. Il mio urologo non vuole ammetterlo e mi ha prescritto l ennesima terapia antibiotica, stavolta combinata: 14 inezioni di amikacina per 7 giorni e una capsula di bactrim al giorno per 2 mesi. Francamente non me la sento più di assumere questi antibiotici, che fino ad oggi si son rivelati inutili. Questi sono poi gli stessi antibiotici che in passato ho assunto in periodi diversi, ma non son serviti. Non so se assumerli contemporaneamente si possa rivelare efficace, ma io francamente non me la sento più, anche perchè ho notato che gli antibiotici mi debilitano molto. Voi cosa ne pensate? All ultimo esame urine fatto la carica batterica dell escherichia coli era di 1.000.000. Io credo che non far nulla sia peggio, il batterio potrebbe forse giungere ai reni e infettarli, ma ripeto gli antibiotici in ben 2 anni non son serviti. Consigliatemi, vi prego Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signora,
il batterio Escherichia Coli è di indiscutibile provenienza intestinale, la vescica ne è generalmente solo la vittima innocente. È nostra convinzione che le cistiti recidivanti si combattano con:
1) una cura meticolosa della funzione intestinale, ottenuta eventualmente affidandosi ad un gastro-enterologo o nutrizionista, ma comunque facendo estrema attenzione alla quantità, qualità e orario di assunzione degli alimenti;
2) bere molta acqua;
3) l 'utilizzo di sostanze che diminuiscano l'adesione dei batteri alla mucosa delle vie urinarie (ad esempio d-mannosio, estratti del mirtillo, ecc.).
Il primo ed il secondo punto sono essenziali, il terzo ha un significato più variabile da caso a caso. Prescriveremmo gli antibiotici con molta parsimonia, limitandoli per quanto possibile all'eventuale presenza di febbre o disturbi molto intensi.
Questo è il nostro punto di vista, non pretendiamo che possa essere veramente il migliore, ma combattere a lungo una vana battaglia a suon di antibiotici potentissimi per vedere un'urocoltura transitoriamente negativa ci pare quantomeno discutibile.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Egr. Dottore, sono un uomo ed ho 30 anni. L escherichia coli l ho contratta perchè, avendo avuto un grave incidente stradale e non lucido per 7 giorni, mi han messo il catetere, e appena ripresomi, pur essendo ricoverato e sempre a letto, dovevo essere aiutato ad alzarmi ogni 5 minuti per fare poche gocce di urine. Chiesi a medici e infermiere se potevano fare l esame delle urine per capirne il motivo, ma non lo fecero mai e mi dimisero senza togliermi questa curiosità per capire cosa avessi. Dopo di che è cominciato il calvario: per quasi 1 anno dovevo correre in bagno in continuazione per 2 gocce di urine, e facendo cure antibiotiche il batterio è ancora lì. Oggi, l' unica differenza rispetto a prima è che non corro più ogni 5 minuti al bagno ma regolarmente, urino senza bruciori o quant altro, ma solo l odore dell urina è rimasto quello che sento da quando ho il batterio. Non ho mai avuto febbre o altri problemi, ma ripeto, facendo l esame delle urine dopo aver terminato le cure antibiotiche, la carica batterica c è sempre, e se non faccio terapie e dopo un po ripeto l esame, la carica batterica aumenta di molto. Il mio urologo continua a prescrivermi antibiotici come scritto prima, ora persino 2 contemporaneamente, ma secondo voi urologi è normale che io debba continuare per anni a prendere antibiotici a intervalli di 3- 4 mesi? Questo vorrei capire, e vorrei aggiungere che quell incidente stradale mi ha lasciato problemi neurologici, e da allora assumo sempre 3 pillole di dintoina al giorno , 2 di nimotop e prima di queste il lanzoprazolo per proteggere lo stomaco. Capisce anche lei che ormai coi farmaci ci convivo per forza di cose, ma non voglio arrivare a compromettere ulteriormente la mia salute assumendo per 8 mesi su 12 questi antibiotici per cercare di curare invano questo problema urologico che l ospedale e i suoi dipendenti mi hanno regalato 2 anni fa.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
ci scusi molto per la svista, d'ogni modo qualche notizia in più sulla sua storia ci avrebbe da subito chiarito meglio il caso. D'ogni modo, la sua situazione non si discosta molto da tutte le infezioni ad andamento cronico delle basse vie urinarie, pertanto le linee guida di cui al nostro precedente contributo continuano ad essere pienamente valide. Unica differenza è che nel suo caso considereremmo indispensabile l'esecuzione di una endoscopia delle basse vie urinarie (uretro-cistoscopia) per verificarne direttamente l'integrità. Per quanto all'uso di antibiotici, in un caso particolare come il suo, oltre che una doverosa parsimonia diremmo sarebbe il caso di sentire il parere di un infettivologo.

Saluti
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Egr. Dottore, il mio urologo mi ha detto che non c è bisogno di fare cistoscopia, è tutto integro all interno, c è solo pochissimo mucopus nella vescica dovuto all infezione, e mi dice che non ho bisogno di fare quest esame invasivo. La prostata è integra, ma l unico problema è l' infezione batterica da escherichia. Quindi dovrei anche consultare un infettivologo? Non so a dire il vero cosa potrebbe consigliarmi al riguardo, lei potrebbe anticiparmi quali informazioni potrebbe darmi in merito alla mia situazione un infettivologo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
a nostro giudizio per quanto riguarda l'endoscopia, a fronte di una invasività modesta (esame eseguito in sedazione, s'intende) vi sono certamente alcuni dettagli che potrebbero essere evidenziati e che possono tranquillamente sfuggire alle indagini esterne. Questa è comunque solo la nostra opinione, non pretendiamo che abbia un valore assoluto.
Nelle infezioni non sorrette da problemi anatomici evidenti, in qualche modo risolvibili con qualche intervento o terapia locale (questo è il compito dell'urologo), un buon infettivologo ha certamente maggiore competenza sulla caratterizzazione dei micro-organismi interessati e più ancora su tipo e modalità della terapia antibiotica. Come può ben immaginare, è molto esiguo il margine tra l'attuare una terapia efficace e continuare ad indurre pericolose selezioni e resistenze nei batteri del suo intestino.

Saluti
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Grazie Dottore per i consigli. Nessuno mi aveva mai consigliato un infettivologo, spero solo che mi dia i giusti consigli dato che le passate terapie non son servite e come dice lei giustamente potrebbero creare , certi antibiotici, pericolose resistenze. La mia paura è che mi dia una terapia che causi ulteriori resistenze dei microrganismi, dato che come dice il margine di errore è esiguo. Dato tutti i precedenti, si comincia, come succede ora a me, a non fidarsi dei consigli dei medici proprio perchè non sono arrivati risultati.
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Egr Dottore, non mi son ancora rivolto a un infettivologo ma ho seguito i suoi consigli sull alimentazione. Assumo anche molti mirtilli rossi sotto forma di marmellate, integratori prima di andare a letto, bevo molto ma i miei problemi stanno aumentando. Ora da qualche giorno ho fastidio e doloretto al testicolo destro, da oggi all altezza della vescica mi sento tirare, come se qualcosa si stesse tendendo, e dall ultimo esame delle urine è presente sangue in misura 10, quando invece non dovrebbe essere presente. Ci sono rare emazie, leucociti ben conservati, cellule epiteliali delle B,V,U, ed è presente batteriuria. Inoltre qualche giorno fa sono fuoriuscite gocce di sperma, e questo non mi era mai capitato. In questi casi vanno eseguiti esami dettagliati secondo lei, e se si quali, e inoltre è consigliabile poi una terapia antibiotica? 4 mesi fa conclusi la terapia antibiotica, 1 capsula di neufuradantin al dì per 6 mesi, poi il mese scorso l urologo mi prescrisse una doppia terapia combinata con bactrim e amikacina, mai cominciata però. Vedo che non assumendo antibiotici i problemi aumentano, ma se li assumo poi potrebbero venir fuori resistenze come da lei descritte. Non so davvero che fare. Secondo lei il parere di un infettivologo è piu importante di quello di un urologo? Secondo me le 2 categorie di medici dovrebbero valutare assieme la situazione, lei che ne pensa? Son davvero demoralizzato
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
non stentiamo a comprendere il suo disorientamento. La nostra impostazione nei riguardi della sua situazione non cambia.
1) Sarebbe opportuno eseguire, almeno una volta, una endoscopia delle basse vie urinarie;
2) Bisogna aver pazienza di aggiornare gli esami colturali per essere assolutamente certi che vi sia ancora positività per il Coli;
3) Considerata la storia, prima di prescrivere altri antibiotici sarebbe opportuno sentire il parere di un infettivologo, presentadogli dettagliatamente che cosa è stato fatto finora.

Saluti
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Utente
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Egr.Dottore, dagli ultimi esami di ieri risulta ancora escherichia coli per 1.000.000. Dall antibiogramma l urologo ha visto che nel mio caso il batterio è resistente a quasi tutti i tipi di antibiotici, tranne amikacina e sullfa ( bactrim), e mi ha prescritto amikacina da 1000 ( 1 iniezione al dì per 7 giorni) e 2 capsule di bactrim per 20 giorni e poi 1 capsula per altri 40 giorni. 2 anni fa feci la stessa terapia, solo che invece di amikacina 1000 dovevo fare 2 iniezioni al giorno di amikacina da 500, ed era cosi oliosa che per l infermiere iniettarmi quella da 500 richiedeva tempo e la parte superiore dei glutei era gonfia perchè non si espandeva facilmente. Stavolta quindi sarà una terapia fortissima e conbinata( 2 antibiotici) ma non so a cosa possa servire dato che in passato non servirono, anche se non furono assunti in modo combianato ma in periodi diversi. Lei mi dice che assumerli in continuazione creerebbe ulteriori resistenze, quindi come può notare nel mio caso ci sono 2 medici che la pensano in modo diverso. Ora non so ne in simili situazioni la parola di un infettivologo conti più di quella di un urologo( vorrei saperlo da lei) so solo che in questo momento ci sono 2 opinioni contrastanti. La cosa più giusta forse sarebbe che se mi rivolgessi a un infettivologo i 2 medici si consultassero e trovassero una soluzione assieme, ma sarebbe troppo bello. Sicuramente l urologo non si sentirebbe affidabile da parte mia se io lo mettessi difronte a un infettivologo, ed io stesso in una simile situazione, le loro avessero opinioni diverse, mi preoccuperei non poco
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
nei casi in cui si manifestano resistenze batteriche multiple (cosa non comune per il Coli) è nostra abitudine sentire il parere di un infettivologo prima di prescrivere ulteriori terapie antibiotiche. Possiamo definirlo uno scrupolo, verosimilmente non condiviso da tutti i nostri Colleghi.,Noi abbiamo ben presenti i limiti delle nostre competenze, che sono fondamentalmente di tipo operativo, chirurgico ed endoscopico. Concludendo, noi siamo qui per fornire un parere di carattere molto generale, altra cosa è avere a che fare direttamente con lei ed il suo caso specifico. In ultima analisi, sarà sempre lei a prendere una decisione.

Saluti
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Dottore, fino ad oggi mi son sempre fidato dell urologo, ma vedo che ripeto e ripeto le stesse terapie. Il bactrim ho perso il conto di quante compresse ho mandato giù, e il batterio è ancora lì. La terapia di amikacina l ho fatta una volta sola e non è servita. Quando poi si arriva al punto di partenza si comincia poi a diffidare di tutti, e a non sapere quale strada seguire. Cercherò un infettivologo, spero solo che mi dia giusti consigli. Il morale va a picco quando si diventa diffidenti, e ormai questo è il mio caso.
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Egr. Dottore, mi son informato su internet e ho constatato che in effetti gli infettivologi, conoscendo la composizione dei farmaci e sapendo quali complicazioni potrebbero causare terapie antibiotiche non mirate al 100%, hanno molta voce in capitolo in queste situazioni. Negli ultimi esami da me effettuati ho notato che l escherichia coli presente è ora denominata ESBL+, e dalle mie ricerche su internet ho visto che si tratta di una mutazione che ha reso il batterio multiresistente a quasi tutti gli antibiotici, solo che francamente il mio urologo non mi ha spiegato che la mia infezione è variata, mi ha solo dato la sua terapia, che alla fine ho iniziato 2 giorni fa perchè stavo peggiorando, ma così come da lei descritto, queste terapie potrebbero causare l effetto contrario, e cioè provocare resistenze anche a quei pochissimi antibiotici che posso ancora assumere. Quindi mi sento davvero con le spalle al muro, e voglio subito rivolgermi a un infettivologo. Dottore, dovrei rivolgermi a chi esattamente? leggo virologia, centri di microbiologia, centri di malattie infettive, potrebbe darmi delucidazioni? grazie infinite. Il fatto che ora ho iniziato la terapia combinata che ho descritto inizialmente mi preoccupa non poco, anche perchè trovo su internet tanto materiale in cui si parla di questi batteri multiresistenti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
ci fa piacere che lei abbia approfondito l'argomento per sua cultura, se ci siamo permessi di consigliarle una valutazione infettivologica è perché abbiamo ben presenti le situazioni cui lei accenna. Non ne abbiamo parlato nel dettaglio poiché questo non è il luogo appropriato per farlo e perché si tratta di temi di specifico interesse medico. L'infettivologo è un medico clinico, ovvero che ha rapporto diretto con il paziente. Non lo si trova quindi in laboratorio, ma nelle strutture di malattie infettive, non così comuni, ma certamente presenti almeno negli ospedali di riferimento regionale.

Saluti
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Dottore, volevo sapere se c è differenza tra essere infettivologo ed essere microbiologo- virologo. Inoltre, quindi mi consiglia di rivolgermi direttamente in ospedale piuttosto che in uno studio privato?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
come le abbiamo già spiegato, la differenza è sostanziale, poiché il microbiologo ed il virologo lavorano in laboratorio e normalmente non hanno contatti diretti con il paziente. Una volta individuato lo specialista, le modalità della visita sono ovviamente a sua discrezione.

Saluti
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Scusi la mia ignoranza in materia, quel che volevo capire era se un infettivologo, un virologo e un microbiologo hanno la stessa preparazione in materia, non certo che virologo e microbiologo non sono consultabili perchè il loro lavoro non li porta a contatto diretto col paziente.
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Dottore, volevo inoltre sapere, per prevenzione, se il fatto che la mia sia una malattia infettiva e, se si, dovrei avere accorgimenti verso le persone che mi stanno affianco?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
le tre figure hanno un bagaglio culturale solo in parte simile (microbiologi e virologi potrebbero essere laureati in biologia), la loro attività li porta a frequentissimo contatto, ma chi ha a che fare direttamente con il paziente è solo l'infettivologo.

Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
No. Le infezioni delle vie urinarie non si trasmettono mai per via diretta.

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Capisco, lei è sempre gentilissimo e disponibile, come ha ben notato non faccio altro che pormi quesiti ai quali non so darmi risposte, e se non fosse per lei sarei in alto mare. Dottore, rivolgendomi in ospedale, devo quindi rivolgermi al reparto di malattie infettive? o ci sono reparti analoghi che si occuperebbero del mio problema?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Se esiste una struttura di malattie infettive avranno pure un ambulatorio, si informi.
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Buongiorno Dottore, mi è stato consigliato un medico quasi sessantenne specializzato in ematologia, ricerca farmacologica e microbiologia e virologia. Pensa possa fare al caso mio? O meglio, la mia domanda è: un medico con queste specializzazioni è considerato infettivologo? O meglio andare nel reparto di malattie infettive dell ospedale della mia città e farsi visitare in ambulatorio da un medico di reparto?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentil Signore,
senz'altro la seconda scelta è più opportuna. L'infettivologia è una specialità a se stante a tutti gli effetti.

Saluti
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Egr, Dottore, per la prima volta in 2 anni che son affetto da questa cistite, pur facendo da pochi giorni una terapia antibiotica( doppia) , continuo ad accusare sintomi, precisamente un sintomo nato 15 giorni fa che non avevo mai accusato in passato e che ora mi accompagna anche durante la terapia, e cioè sento nell uretra come se dovesse fuoriuscire una goccia di urina, è una senzazione che accuso nell uretra all interno del pene, ed è molto fastidiosa. 2 anni fa, dopo cateterismo, dovevo correre in bagno per bisogno impellente, ma venivano fuori poche gocce, ora invece non sento la necessità impellente di urinare ma sento, come detto, la senzazione che gocce di urina stessero per fuoriuscire. Non vorrei che ora fosse stata infettata anche la prostata, fino ad oggi la spermiocultura è sempre stata negativa, era positiva solo l urinocultura, ma ho paura che i batteri possano migrare e infettarla dato che la distanza dalla vescica è breve. Lei come la pensa?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Le cose di cui si ha troppa paura rischiano di accadare veramente! Stia sereno, per carità e pensi che ci sono mali ben peggiori.
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Egr. Dottore, un infettivologo mi ha consigliato di seguire la terapia dell urologo, e cosi sto facendo, ma dopo più di un mese dall inizio della terapia, i sintomi si sono alleviati sì ma non scomparsi, mentre in passato almeno durante la terapia i sintomi scomparivano. Ora, da quasi 15 giorni accuso un senso di gonfiore al fianco- retro destro, che durante la notte mi rende fastidioso dormire sul fianco destro appunto, e da 3 giorni ho anche dolore in quella zona, in particolare durante la minzione mi prende una fitta di pochi secondi in quella zona, dove secondo me è posizionato il rene. Ho paura che il batterio abbia alla fine raggiunto il rene, e se così fosse il problema ora diventerà molto importante. Cosa posso fare adesso? Dovrei consultare un nefrologo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
le infezioni renali (pielonefriti) batteriche acute sono quasi invariabilmente caratterizzate da febbre elevata. D'ogni modo, sarebbe il caso di ripetere un'ecografia dei reni e delle vie urinarie, se questa non fosse stata eseguita di recente.

Saluti
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Buongiorno Dottore, a dire il vero non ho febbre ma da giorni ho sempre brividi e tremori, ho sempre freddo anche se siamo in Maggio e sento quindi il bisogno di coprirmi molto, e questo quando sono in casa, s' immagini. L' ecografia ricordo che mi fu fatta dall urologo durante la visita ai primi di Febbraio, ma a dir il vero non ricordo se fu solo vescicale o anche renale, anche se da ignorante penso che un urologo durante l ecografia dia una controllata ad entrambi. Lei pensa che un ecografia sia l esame più indicato in questi casi? O ci sono esami ancora più specifici per escludere con certezza un problema renale? Grazie
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Utente
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Ho dimenticato di dirle che anche stanotte non sono riuscito a prendere sonno sul fianco destro, sentivo appunto un gonfiore, mentre se sono in piedi la sensazione di gonfiore è molto ridotta. In più, rispetto a qualche giorno fa, urino molto poco rispetto a ciò che bevo durante la giornata ( bevo solo acqua nel quantitativo di poco più di 1 litro e mezzo), sento raramente lo stimolo e mentre prima il getto iniziale era più forte, ora è sempre lentino.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
l'ecografia è certamente da eseguire come primo accertamento, ovviamente da parte di un vero ecografista di formazione radiologica. L'ecografia eseguita da un nostro Collega urologo ha significato solo se collegata ad un preciso scopo operativo (es. l'esecuzione di una biopsia). Si misuri comunque la temperatura in vari momenti della giornata.

Saluti
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Utente
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Buonasera Dottore, oggi ho eseguito l ecografia addome e mi è stata riscontrata una cisti nel rene sinistro di 2 cm, descritta come area ipo-anecogena e di forma sferica. Il fegato è di volume aumentato con ecostruttura lievemente disomogenea ed iperecogena. Come le scrissi, il senso di gonfiore che non mi permette di dormire sul fianco destro lo accuso appunto a destra, mentre a sinistra hanno diagnosticato questa cisti. Cosa pensa che dovrei fare ora? il radiologo mi ha consigliato di eseguire esami per capire se la cisti è di natura benigna o meno.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
le piccole cisti renali sono essenzialmente benigne, ma se è lo stesso ecografiasta a consigliare un approfondimento, sarà certamente opportuno provvedere con una TAC.

Saluti
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Utente
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Egr. Dottore, mi rivolsi al mio medico di famiglia per il rilascio della ricetta medica con la quale avrei richiesto di fare la TAC, ma lui mi ha subito detto di non farla per ora perchè le cisti sono comuni( MAH), insomma me ne ha dette tante per farmi desistere dal fare la Tac. Da pochi giorni ho terminato la terapia antibiotica prescrittami dall urologo, che è durata 2 mesi, ma a oggi mi ritrovo questo senso di gonfiore al fianco destro e da 1 settimana urino pochissimo, s' immagini che ho urinato stamane alle 7, e l' ultima volta che avevo urinato era stato alle 17 di ieri, quindi da allora fino alle 7 di oggi nessuno stimolo ad urinare, e a dire il vero non è che stamani avevo uno stimolo particolare, ormai la vescica non la sento più, non mi fa avvertire alcuno stimolo minzionale. Ora farò diario minzionale fino alla mattina di domani, voglio rendermi conto del quantitativo di urina rispetto a ciò che bevo( 1,5 l sicuro lo bevo al dì). Comunque non sto bene e quando ci si rende conto che i medici la pensano in modo opposto, ciò lascia perplessi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
nel rileggere la sua storia si percepiscono evidenti condizionamenti di carattere emotivo. Ad esempio avvertire fastidio laddove l'ecografia non rileva nulla, ovvero riferire una scarsa sensibilità vescicale, quando fino a poco fa lamentava disturbi e frequenza eccessiva. Ci chiediamo se l'incidente stradale le abba lasciato qualche strascico di tipo ortopedico.
Per quanto riguarda gli accertamenti renali. è ovvio che una cisti di 2 cm sia sostanzialmente benigna e non possa causare alcun disturbo, ma noi a distanza, pur condividendolo, non possiamo assumere ufficialmente un atteggiamento "di buon senso" come quello del suo medico curante, che ha l'insostituibile vantaggio di conoscerla personalmente.
Per quanto riguarda la quantità di urina, il rialzo della temperatura esterna e la relativa sudorazione, anche notturna, possono influire in modo sostanziale. Ci faccia caso. È un'ottima idea compilare un diario minzionale per qualche giorno, bevendo magari un paio di litri d'acqua al giorno.

Saluti
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Utente
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Lei è sempre gentile e disponibile Dottore. Concordo con lei che sia di natura un tipo ansioso, ma a dire il vero, conoscendo ormai da tempo i miei problemi e le cause, diciamo che me ne son fatto una ragione. Il fatto è che la dintoina, farmaco che assumo 3 volte al dì per evitare eventuali crisi epilettiche( che dal periodo del ricovero non ho più avuto fortunatamente) mi ha creato non solo alti valori gamma, che riscontro negli esami che faccio periodicamente, ma un notevole ingrossamento del fegato che il medico ha constatato facendomi l' ecografia. Questo senso di gonfiore opprimente, che avverto al fianco destro, che ormai mi accompagna da 1 mese, mi rende impossibile persino dormire sul fianco destro appunto. Il problema della cisti al rene invece, che mi è stata riscontrata al rene sinistro, e per cui l' ecografista mi ha consigliato di far la TAC, non mi da alcun fastidio, assolutamente nulla. Invece io avevo richiesto al mio medico di base la Tac perchè così avrei potuto sì dare un occhiata alla cisti come consigliato dall ecografista, ma avrei fatto controllare per bene il fegato, che era di volume molto aumentato e alcune zone non erano ben visibili con l' ecografia. Assumere da ormai 2 anni e mezzo 3 pillole di dintoina al giorno mi sta rovinando, e il neurologo pensa che per fine anno forse potrò abbassare la dose a 2 pillole al dì, ma non è sicuro. Capisce anche lei che per la mia situazione dovrebbe esserci un consulto tra i vari specialisti per decidere l assunzione dei farmaci, insomma ogni medico ha le sue idee e se per esempio, al neurologo dico che ho il fegato gonfio, lui mi dice: vada dal gastroenterologo o epatologo, eppure lui sa benissimo la causa per lui il fegato è gonfio. Non credo che ci si dovrebbe comportare così coi propri pazienti
Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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