Tampone uretrale ed esami uretrite/prostatite

Ho i seguenti sintomi:
- fuoriuscita di liquido giallastro dal pene
- talvolta fuoriuscita di qualche goccia di sangue prima o dopo l'eiaculazione (sangue non mischiato con lo sperma)
- bruciore durante la prima minzione al mattino
- sensazione di fastidio alla prostata

Questi sintomi li ho avuti già altre volte negli ultimi anni, mi ricompaiono a distanza di alcuni mesi. Ho eseguito trattamenti antibiotici, dopo i quali i sintomi sono scomparsi e sono stato bene. Altre volte i sintomi se ne sono andati dopo qualche giorno senza eseguire una terapia. Mi è stata inoltre diagnosticata una ipertrofia prostatica da curare con permixon. Ho eseguito più volte dei tamponi uretrali, che sono risultati sempre negativi.

Ora, a causa della ricomparsa dei sintomi, ho eseguito di nuovo un tampone uretrale - negativo. Oggi tornerò dal mio medico per una visita e un consulto.
Mi sorgono, però dei dubbi:

- il tampone che ho eseguito qualche giorno fa era solo uno (non 5 come l'ultima volta) e mi sorge quindi il dubbio che la ricerca di eventuali gonorrea, clamidia ecc... non sia stata fatta. E' possibile che il laboratorio in cui mi sono rivolto abbia dato per scontato che non andassero cercati questi batteri? Devo quindi ripetere il tampone con la ricerca specifica per questi batteri?

- il tampone è sempre molto fastidioso e, forse perché ho l'uretra particolarmente sensibile, sanguino sempre al primo inserimento. Non esiste una tecnica meno invasiva? Tanto il liquido esce semplicemente spremendo un po' il pene, senza particolare difficoltà... oppure non si potrebbe rilevare la presenza dei batteri semplicemente con l'analisi dello sperma e dell'urina?

- La volta precedente (novembre 2013) che eseguii il tampone, lo feci perché mi erano comparsi i suddetti sintomi, ma dopo pochissimi giorni scomparvero. Feci il test quando i sintomi erano già scomparsi. Quella volta il tampone era completo, con la ricerca di tutti i batteri e risultò negativo. In assenza di sintomi e col test negativo, il medico non mi diede antibiotici, ma iniziai solo la terapia con permixon che mi fece stare bene, diminuendo il fastidio alla prostata che continuavo ad avere. Feci anche un'ecografia addominale. La domanda è: il tampone è attendibile anche in assenza di sintomi? se avessi avuto la gonorrea o altro lo avrebbe rilevato?

- Infine, un po' preso da un pensiero ipocondriaco, so che una gonorrea trascurata può causare danni al cuore.... è da qualche settimana che ho una specie di "soffio" al cuore: potrebbe esserci una correlazione? O è solo questione di stress (ne ho molto ultimamente). Parlerò anche di questo al mio medico comunque e farò delle analisi specifiche. Volevo ora solo una rassicurazione in merito alla connessione di questo sintomo con l'eventuale gonorrea.

Grazie mille
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Gentile lettore,

sull'ultimo quesito si tranquillizzi perchè le dico subito che non è il gonococco a dare di solito "problemi cardiaci" ma lo Streptococco Beta emolitico di gruppo A.

Agli altri quesiti le rispondo brevemente dicendole che molti laboratori, quelli dedicati, con un solo tampone uretrale fanno tutte le valutazioni colturali che vogliono e quindi anche qui tranquillo o meglio chieda delucidazioni più precise al laboratorio utilizzato per fare la valoutazioni colturali.

Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Quindi se avessi lo streptococco il mio tampone sarebbe risultato positivo anche se solo per germi comuni?

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Certo, se fatto, ripeto, in laboratorio adeguato.

Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Sto aspettando risposta dal laboratorio. Se dovessero rispondermi che il tampone eseguito non copre gonorrea, clamidia, streptococco, ecc... lei mi consiglia di rifare il test? o meglio iniziare subito una terapia antibiotica visto che ho i sintomi già da una decina di giorni?

Una curiosità: lavando i genitali con un sapone antibatterico (un classico sapone della roberts) prima del test, si rischia di falsare il risultato?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Sono stato dal mio medico di base. Domattina eseguirò di nuovo il tampone, stavolta specificando le varie ricerche: trichomonas, gonorrea, clamidia, micoplasma, ureaplasma.

Secondo voi è necessario fare altro tipo di analisi prima di iniziare la terapia antibiotica? Se, come in passato, il tampone dovesse risultare nuovamente negativo, che strada mi consigliate?

Ovviamente dopo le analisi consulterò il mio urologo, ma volevo ora una vostra opinione per rassicurarmi un po'. Siccome è un problema che ho da tempo e non si riesce ancora a capire da cosa può essere causato e come evitare che ritorni.

Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Non metta il carro davanti ai buoi, aspetti ora l'esito delle valutazioni colturali che farà.

A bocce ferme poi discuterà con il suo medico di fiducia cosa fare; non ci faccia anticipare nulla; da qui poche ipotesi terapeutiche corrette possiamo indicarle, senza avere in mano alcun dato clinico diretto.
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dopo
Utente
Utente
Sono arrivati i risultati del tampone:

Clamidia, gonorrea, micoplasmi urogenitali--->NEGATIVO

Mentre,
ESAME MICROSCOPICO
cellule sfaldamento +
filamenti di muco +
granulociti neutrofili ++
diplococchi gram- -
altre forme batteriche ++
lieviti -
tricomonas -

ESAME COLTURALE ---> POSITIVO
identificazione: haemophilus parainfluenzae (modesto sviluppo)


Chissà come mai il precedente tampone non lo ha rivelato. Oggi vado dal medico per farmi prescrivere l'antibiotico.

In questi casi è sufficiente rivolgersi al medico di base o devo sentire lo specialista? (nel referto del laboratorio c'è già una lista di antibiotici a cui il batterio è sensibile).
E inoltre, devo far eseguire la terapia antibiotica anche il mio partner? (non ha sintomi)
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Gentile lettore,

faccia ben valutare la positività dell'esame colturale al proprio medico di famiglia; se lui lo riterrà indispensabile, anche se la sintomatologia è assente, prenda l'antibiotico consigliato.

Se altri dubbi sull'esame sentire eventualmente anche il vostro urologo di riferimento.

Cordiali saluti.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie, dottore.
Sì, l'urologo lo sentirò sicuramente, perché al di là di risolvere questo preciso episodio, c'è da capire complessivamente il motivo per cui vado soggetto a questo tipo di infezioni. Secondo lei potrebbe essere una prostatite cronica?

Una curiosità: da cosa può dipendere che lo scorso tampone fosse negativo (il test per germi comuni avrebbe dovuto rilevare il batterio in questione, o sbaglio?)
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Al primo quesito le rispondo che questo tipo di patologia non va esclusa; alla seconda curiosità invece non so darle una risposta, pensare forse ad un inquinamento del materiale del prelievo nel secondo tampone?

Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Quindi lei dice che potrei anche non avere l'haemophilus?

In ogni modo, domani inizio la terapia con Levoxacin, prescrittomi dal medico.

Il medico mi ha anche consigliato di far fare il tampone al mio partner per vedere se anche lui ha bisogno di terapia. Io gliel'ho detto ma lui non vuole farsi il tampone perché sa che è molto fastidioso e soprattutto non ha i miei sintomi. Lei cosa mi consiglia?
Del resto, ho letto che l'haemophilus è un batterio che il nostro organismo ospita normalmente e che diventa aggressivo solo quando subentrano delle condizioni particolari, tipo nel mio caso l'ipertrofia prostatica. Il mio medico mi ha spiegato che con l'ipertrofia è più facile che i batteri prolifichino e si rendano aggressivi.
Da questo mi viene da pensare che se anche il mio ragazzo facesse il tampone, risulterebbe negativo perché non c'è motivo per cui nel suo caso il batterio attecchisca nella prostata/uretra, visto che non ha come me patologie a carico della prostata.

Capisco che tutti questi sono ragionamenti opinabilissimi, però mi trovo nella situazione che se si potesse evitare, eviterei al mio ragazzo il fastidio del tampone.

Che mi consiglia?
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dopo
Utente
Utente
Ah, durante il trattamento antibiotico posso andare in piscina?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Gentile lettore,

ma di quale ipertrofia sta parlando?

Sul fare o non fare il tampone al suo compagno sentire sempre il suo medico di fiducia, sulla piscina un bel sì ma attento a non svuotare la vescica nelle vasche di nuoto; per questo si legga questa mia news:

https://www.medicitalia.it/news/urologia/4521-mai-fare-la-pipi-in-piscina.html

Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Mi scuso, forse nella conversazione non l'ho scritto. Qualche mese fa l'urologo ha rilevato attraverso ecografia che la prostata aveva un volume maggiore rispetto all'ecografia precedente. Ora non so se ho usato io un termine non medico definendola ipertrofia...

Il suo articolo l'ho letto proprio qualche giorno fa. Molto interessante!

Allora stasera andrò in piscina tranquillo. In realtà non ho ancora iniziato la terapia antibiotica, ma questo mi rassicura anche per la prossima settimana.

Grazie mille.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Gentile lettore,

alla sua età al massimo si può avere una congestione della prostata non una ipertrofia!

Comunque ora segua le indicazioni ricevute.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Grazie ancora per i consigli!
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dopo
Utente
Utente
Ah, un'ultima cosa? Può essere utile ricominciare ad assumere il permixon per aiutare l'azione dell'antibiotico. Oggi non mi sono proprio ricordato di chiederlo al mio medico.

Grazie.
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dopo
Utente
Utente
I primi due giorni di terapia, i sintomi sono aumentati (abbondante fuoriuscita di pus durante tutta la giornata) per poi andare scemando. Ad oggi è riscontrabile solo una gocciolina al mattino. Domani è l'ultimo giorno dei 7 di terapia prescrittami. I sintomi sono quindi molto diminuiti ma non ancora del tutto scomparsi.
Posso terminare con domani o sarebbe meglio prolungare la terapia?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Per modificare una qualsiasi strategia terapeutica particolare e specifica, come quella da lei indicata, non è questo il mezzo da utilizzare ma bisogna riconsultare, sempre e possibilmente in diretta, il proprio urologo od andrologo di riferimento.

Ancora un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Non pretendevo una risposta netta, solo un consiglio. Lei mi chiede di rivolgermi all'urologo, ma per prenotare una visita ci vuole del tempo e io ho bisogno di un consulto ora per capire se proseguire o meno. Non posso semplicemente chiederlo al medico di base che mi ha prescritto la terapia?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Certo, qui il mio messaggio era che bisognava consultare in diretta un medico; se non c'è un rapporto diretto con il suo andrologo allora è corretto consultare, sempre in diretta, il suo medico di famiglia.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Grazie per i consigli,
buona giornata dottore.

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