Prostatite, dolore

Buongiorno dottori,

per almeno 7-8 anni ho avuto una riduzione del getto urinario ed uno sgocciolamento finale difficile. Essendo una persona ansiosa premetto che sono da tempo in cura con farmaci appositi quale il Cipralex (adesso la Sertralina). Avevo fatto a suo tempo il test Psa ma era sempre molto basso.Fatta una uroflussometria (2 anni fa) il flow rate era di 13 ml/sec giudicato non buono.La prostata all'esame rettale era normale, a quello ecografico anche ma con un lobo più grande.Supposta una sclerosi vescicale ho provato a fare una uretografia retrograda e minzionale che non sono riuscito a portare a termine (vari tentativi dolorosi, l'operatore ha detto che ero troppo teso). Non ho più avuto il coraggio di ripeterla. In questi anni inoltre con frequenza ho avuto dolore e gonfiore ai testicoli soprattutto dopo avere urinato, oppure dopo corsa e bicicletta, dolore che passa dopo un paio d'ore o se sto a riposo. A volte di notte ho percepito un forte dolore improvviso dentro l'ano che passava dopo un pò. Diciamo che sono andato avanti questi anni in questo modo, mai affrontando la questione per paura di questi esami invasivi. Aggiungo che d'estate vado parecchio in bicicletta. A maggio di quest'anno decido di sospendere il Cipralex perchè ho letto che quel tipo di farmaco poteva dare problemi urinari. Dopo un pò di giorni ho cominciato ad avere fastidi alla punta del pene, sempre + fastidiosi che poi si sono propagati alla zona anale. Ho fatto una uroflussometria ed era anche meglio della precedente essendo 16 ml/sec. Alla visita urologica hanno diagnosticato una prostatite, da curare con Bactrim, Xatral, Orudis supposte, serenoa. Alla fine del ciclo (8gg) sembrava meglio ma poi è ripreso. Altro urologo mi ha dato cura con Topster, + serenoa + pelvilen. Per un pò le cose sono state più o meno sotto controllo. Circa 20-25 giorni fa ho ripreso ad andare in bici dopo mesi perchè mi sentivo un pò meglio (ho preso una sella apposta), ma dopo circa una settimana ho cominciato ad avere dolori in zona anale (non tanto l'ano quanto tutto intorno, muscoli compresi), sempre + forti. Sono davvero molto più forti di prima. Poco fastidio alla minzione invece che è debole ma non troppo. Sto prendendo Bactrim+Xatral+Serenoa+pelvilen da 5 gg ma non ho alcun risultato. Oggi ho sostituito (dopo consulto con l'urologo) lo Xatral con l'Orudis. Non ce la faccio più, il dolore in zona anale/osso sacro non mi molla un attimo, faccio fatica anche a dormire. Ho cambiato da pochi giorni anche dieta: via caffè, formaggi, grassi. Risultato sto dimagrendo mezzo kg al giorno e basta, ma anche perchè non ho il minimo appetito. Mi sento uno straccio, ho famiglia e 2 figli ed ho paura di non riuscire più a lavorare (devo guidare la macchina molto spesso). Vi chiedo un aiuto almeno per il dolore.
Non ho mai fatto spermioculture o spermiogrammi ma non so se servono a questo punto.
Grazie.
Renato
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
In effetti il suo disturbo parrebbe maggiormente indirizzato ad una sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico (CPPS), anche se in effetti non sono stati ancora completati i dovuti accertamenti. Come lei avrà percepito, si tratta di situazioni molto spinose da affrontare, poiché non esiste una cura specifica sicuramente efficace. L'appoggio di una terapia psico-farmacologica è spesso indispensabile, poichè la componente emotiva è sempre assai cospicua. È indispensabile affidarsi pazientemente ad uno specialista con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie per la risposta,

ma è normale avere questo dolore continuo nella regione anale-osso sacro che prende anche i glutei? Avrei bisogno di un farmaco che mi faccia passare almeno un pò questi dolori. Il punto è che non passano mai, la mattina va un pò meglio poi va sempre peggio durante il giorno. Non c'è un farmaco davvero efficace?
Non so inoltre se mettermi completamente a riposo oppure cercare di fare una vita "normale" ma mi risulta difficile, anche perchè con tutti i farmaci che prendo sono veramente a terra fisicamente.
Ultima domanda: il mio urologo mi ha detto che l'ecografia transrettale è abbastanza inutile, non aggiungerebbe molto. Da quella sovrapubica ha detto che si vedono già abbastanza bene le cicatrici/calcificazioni della mia prostata.
Lei è d'accordo?

Grazie e saluti

Renato
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
L'ecografia prostatica trans-rettale ha un interesse più che altro legato a problemi di tipo tumorale ed anche qui sta per essere soppiantata dalla ben più precisa risonanza magnetica. Questi accertamenti non hanno indicazione nei problemi non tumorali, dove non aggiungerebbero granchè a quanto già evidente con la semplice ecografia sovra-pubica. È probabile che in un caso come il suo, una volta chiarita la diagnosi con sufficiente affidabilità, l'impegno sia quello di trattare un dolore cronico ed in questo, più che gli urologi, sono competenti gli specialisti in terapia del dolore (od antalgologi) i quali hanno particolare perizia nell'associare farmaci diversi che potenziano vicendevolmente la loro azione.
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Buongiorno,

oggi sono stato dall'urologo che mi ha fatto un'altra ecografia sovrapubica in cui si vedevano bene le calcificazioni della prostata (fino a 2 cm). Insomma non è una bella prostata...
In più un lobo è più grande e va ad interferire con la vescica, cosa che sapevo già da precedente eco, L'urologo mi ha detto che anche questa cosa avrebbe potuto darmi i disturbi minzionali che ho avuto negli ultimi anni.
Mi ha detto che il dolore continuo che ho in zona perianale è chiaramente dovuto alla prostatite cronica. Mi ha fatto un massaggio prostatico (molto doloroso) per decongestionare la prostata. A distanza di un paio d'ore non sento particolari benefici di questo massaggio, forse leggermente meglio ma poco poco.
Di comune accordo visto che non ha risultati, finito il clclo di 8 giorni di Bactrim (domani) non riprendo antibiotici e proseguo con Xatral, Permixon, Pelvilen e microclismi di Pentacol.
Mi ha detto che devo imparare a convivere con questo disturbo e che avrò sempre alti e bassi.
Avrei 3 domande:

Un lobo prostatico anche piccolo che va contro la vescica può dare disturbi?
E' d'accordo sulla terapia?
E' vero che comunque uscirne totalmente è quasi impossibile?

Saluti

Renato
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Non è corretto nè opportuno per noi esprimere giudizi su indicazioni espresse da un Collega che ha avuto l'insostituibile vantaggio di valutarla direttamente. Per il resto, l'interferenza tra vescica e prostata è assolutamente variabile ed imprevedibile. Vi sono ultra-ottuagenari con prostate grandi come arance che quasi non lamentano disturbi mentre vi sono (seppur più raramente) uomini relativamente giovani che patiscono pesanti disturbi ostruttivi con prostate di dimensioni medio-piccole. Molto dipende anche dall'elasticità del collo vescicale, che è una struttura differente dalla prostata, anche se con essa contrae rapporti di stretta contiguità. E' noto che i disturbi prostatici a decorso polungato del giovane adulto (la cosiddetta "prostatite cronica") abbiano la tendenza a presentarsi ripetutamente nel corso della vita, anche se fra una riaccensione e l'altra possono passare anche lunghi periodi (molti anni) di relativo benessere.
[#6]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie per la risposta dottore,

certo mi rendo conto che questo discorso della prostatite cronica rimane un pò irrisolto nella medicina tradizionale. Antibiotici si o antibiotici no? Questa è il primo quesito. Antinfiammatori? Si ma quali? Si procede un pò per tentativi (sono già al terzo tipo diverso...). Poi c'è la spremitura o il lavaggio della prostata con il mix di antibiotici ed antinfiammatori e via dicendo.
Per non parlare del discorso Serenoa o Pelvilen, tutti farmaci fra l'altro parecchio costosi. Servono o no?
Ma io mi chiedo: possibile che non ci sia un protocollo a livello internazionale su come affrontare questa patologia?
Noi malati poi finiamo magari per gettarci per disperazione nelle braccia di qualche fantomatico esperto di medicina alternativa che per prima cosa ti dice che tutte le medicine che prendi non servono a niente (e visto che le prendi e non ti fanno niente cominci a pensarlo....).
Io seguo, per cultura, ancora la medicina tradizionale, sto facendo una rigida dieta togliendo caffè, grassi animali, latticini, bibite gassate, alcol, ecc.ecc.
Benefici ad oggi dopo 8 gg dalla ripresa dei sintomi dolorisi: zero! Ovviamente insisto e non mi arrendo.

Buona serata

Renato

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Come lei giustamente rileva, l'approccio alla terapia è squsitamente empirico, d'altronde non potrebbe essere diverso in una situazione per la quale nella quasi totalità dei casi non si riesce ad individuare una causa precisa. D'ogni modo è noto che quanto od ancor di più dei farmaci in queste situazioni sono efficaci i provvedimenti di comtrollo sullo stile di vita, articolato nelle su classiche cinque espressioni: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Oltre a questo è anche essenziale riferirsi ad uno specialista con il quale si riesca ad intrattenere un rapporto ottimale di comunicazione e fiducia.
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