Sangue nello sperma e fastidi vari

Salve Dottori, ho 33 anni e scrivo per un consulto perchè come da titolo, ho rilevato la presenza di sangue nello sperma.

Diciamo che i problemi sono iniziati volendo esagerare 2 settimane fa, quando durante un'eiaculazione ho avvertito un leggerissimo dolore sulla punta del pene e lungo l'uretra, ma l'eiaculato era normale (forse un po più gocciolante del solito).
Dopo un paio di giorni stessa identica cosa, con il dolore lievemente più accentuato, ma niente che mi abbia fatto preoccupare.
Ieri sera invece il dolore è stato decisamente più insistente, sempre sulla punta del pene, lungo l'uretra e in aggiunta, tra ano e scroto, dolore, o meglio senso di pesantezza/fastidio che mi è rimasto anche durante la giornata di oggi.
Oggi pomeriggio invece ho notato invece che oltre ad avere un po di difficultà nel mantenere l'erezione(vuoi la preoccupazione per la 'prova' che stavo effettuando), l'eiaculato era un misto di bianco e rosato, e la cosa era evidente. None era rosso acceso o tutto rosa, era misto bianco con grandi parti rosate, stavolta senza dolore all'eiaculazione.
Avverto però un fastidio al testicolo destro (cosa avvertita già in passato) che si irradia verso l'interno coscia e un senso di pesantezza nel basso ventre nella zona della vescica, oltre al senso di pesantezza tra ano e scroto. Non ho senso di vescica svuotata, ma tra ieri ed oggi urino circa ogni 3 ore, poco ma senza dolori o bruciori. Inoltre non sento il bisogno di andare in bagno di notte, ma questo lo vedremo a partire da oggi.

Non mi era mai successo nulla di simile in passato, al massimo ho notato un colore tendente al giallastro dello sperma, attribuito da me all'alimentazione, ma nulla di ematico o doloroso come mi è accaduto in questi giorni. Ho una vita sessuale regolare, con rapporti non protetti ma sempre con la stessa persona da anni....

Sono ovviamente già andato dal medico che mi ha indirizzato verso un urologo (e ci andrò lunedì). Lui pensa si tratti di qualche infezione, di qualcosa di 'batterico', nulla di preoccupante, per la quale bisogna comunque fare una visita...

Personalmente sono molto spaventato si tratti di qualcosa di grave. Sarà che sono ancora molto scosso dalle vicende familiati, veniamo da due mesi in ospedale per assistenza a mia mamma (splenoduodenopancreasectomia totale) e ho paura di aver contratto qualche genere di infezione appunto in ospedale.

Qual è la vostra opinione a riguardo? Vi ringrazio anticipatamente!
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore le infezioni ospedaliere c entrano meno di niente. I sintomi sono quelli di una infiammazione prostatica. Veda un collega dal vivo che più di così non si può fare per computer
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva Dottore.
Mi chiedo, può essere qualcosa che mi porto dietro da tempo o l'insorgenza repentina fa pensare a qualcosa di acuto?

In ogni caso, come verrebbe trattata un'infiammazione prostatica? E' una condizione risolvibile, transitoria o tende a cronicizzarsi?

Inoltre, essendo leggermente ipocondriaco, si possono escludere patologie più severe come neoplasie della prostata/testicolo, essendo questo il cruccio che mi assilla?
La ringrazio nuovamente.
[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
La prostatite e divisibile in 5 tipi più o meno gravi o cronicizzanti o resistenti a seconda dell agente infettante. Si capisce solo vistando bene e con esami ad hoc. Impossibile rispondere prima di visita fatta bene
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottori, torno a scrivere dopo un mese per aggiornarvi sulla situazione.

Il mese scorso sono stato da un urologo che dopo avermi visitato e dopo aver fatto un'eco addome, mi ha diagnosticato una prostatite acuta di origine batterica, dovuta con tutta certezza alla stitichezza perenne di cui soffro da quando ero bambino.

Sono in cura con Levoxacin, supposte Topster e Forprost da assumere una volta al giorno, in 3 cicli da 12gg con pause di 5gg tra un ciclo e l'altro.

Ho appena iniziato il terzo ciclo e i dolori e i fastidi ad essere sincero sono in parte scomparsi, all'ultimo controllo 15 giorni fa si notava una riduzione della zona infiammata di circa il 30%.

Quello che però mi sta dando più fastidio sono quelli che presumo siano gli effetti collaterali dell'antibiotico.
Già dalle prime somministrazioni ho accusato dolori articolari (soprattutto ad inizio ciclo, poi questi si attenuano), una marcata dispnea con tachicardia e vertigini/capogiri.

Ho sofferto in passato di capogiri e vertigini ma stavolta il tutto è andato accentuandosi dopo circa 10 giorni di uso dell'antibiotico. E' un senso di caduta nel vuoto, non un sensazione di 'mondo che ti gira attorno'....avverto spesso dei tonfi al cuore/stomaco....quando mi alzo la mattina il tutto sembra placarsi per un paio d'ore, salvo poi tornare con la stessa intensità di prima....

Considerando che sto vivendo anche un momento particolarmente difficile (mia mamma è ancora ricoverata in ospedale a Verona, siamo a 1000km da casa), i sintomi che riferisco sono attribuibili all'antibiotico o allo stress galoppante? O ad entrambe le cose?

Grazie in anticipo.
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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