Bruciori post minzionali

Salve,
dal 2012 soffro di prostatite. Fino adesso non mi aveva dato particolari problemi, ma dal Giugno 2016 ho iniziato ad avvertire bruciori dopo la minzione che si irradiavano dal perineo fino a oltre metà del pene. Ho prenotato una visita urologica e il medico, facendomi oltre alla solita esplorazione rettale, anche eco-sovrapubica e transrettale, mi ha diagnosticato IPB con flogosi della prostata, dimensioni discretamente aumentate, margini irregolari, modesto sviluppo del lobo medio; asse trasversale 63 mm, asse antero-posteriore 39 mm, asse longitudinale 54 mm; volume: 69.7 cm3; struttura disomogenea, discreto aumento della componente fibro-calcifica specie periuretale.
Visto che soffro anche di disuria, mi ha cambiato l'alfalitico (da Omnic a Sylodix). Ha anche aggiunto Avodart e mi ha fissato un altro appuntamento dopo 6 mesi previo effettuazione di analisi: PSA, urinocoltura. Dopo ca 4/5 mesi ho notato un netto miglioramento: sono praticamente spariti i bruciori e il senso di gonfiore al perineo, ma rimangono quelli alla base del pene, anche se un poco attenuati (poco sopra allo scroto). Sono ritornato dallo specialista con gli esami: urino-coltura negativa, PSA 0.636 (prima era 1.180). Mi ha rifatto eco-sovra e rettale:
Presenta dimensioni aumentate, con diametro trasversale di 52,7 mm, antero posteriore di 40,2 mm, longitudinale di 41 mm, con volume di 45-46 cc circa, profili regolari struttura disomogenea per aspetti fibrosici e microcisti da ritenzione. Vescicole seminali regolari come dimensioni ed aspetto strutturale. Gli ho detto della sparizione dei disturbi al perineo ma della permanenza di quelli a metà pene. Lui mi ha detto di continuare la cura e di vederci dopo altri 6 mesi. Ho continuato, ma i bruciori post-minzionali non spariscono, anzi durante il periodo estivo aumentano costringendomi ad assumere anche antidolorifici. Alla scadenza dei 6 mesi mi sono ripresentato dallo specialista che mi ha detto che i bruciori fanno parte della prostatite. Gli ho fatto notare che quelli perineali (che secondo me hanno molto più a che fare con la prostata) sono spariti ma gli altri no. Quindi mi rifatto fare un'altra urinocoltura (sospettando un'uretrite) che è risultata negativa. Mi ha anche detto di bere 2 lt al giorno.
Passata l'estate i disturbi sembravano calati ma puntualmente si presentano a giorni alterni, creandomi parecchi fastidi e pensieri. Sono andato dal mio medico che mi ha prescritto un tampone uretrale per la ricerca di batteri, lieviti e parassiti. Considerando il mio timore per queste indagini invasive e non avendo secrezioni di nessun tipo dall'uretra, vorrei chiedere se questo esame è necessario o si può evitare? Inoltre da un po' di tempo ho notato essudazione nel glande (da metà fino alla corona) accompagnato da lieve rossore. Può essere sufficiente un tampone balano-prepuziale per sostituire quello uretrale? E come mai questo rossore è nella parte posteriore e non in quella anteriore dove esce l'urina? Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Noi riteniamo che il tampone uretrale abbia indicazione solo in presenza di evedente secrezione, altrimenti i rischi di contaminazione e falsa positività (già normalmente elevati) rischiano di falsare l'esame al punto da renderlo inutile. I suoi disturbi sono tutto sommato compatibili con quelli di una infiammazione cronica su una prostata discretamente aumentata di volume in relazione all'età. Onestamente non vediamo altre importanti possibilità terapeutiche, continui a rimanere in contatto con il suo urologo di fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dr. Piana per la tempestiva risposta. Se non le dispiace vorrei approfittare della sua disponibilità per rivolgerle alcune domande, perché leggendo articoli su Internet e su questo sito, mi sono sorti alcuni dubbi sulla terapia prescrittami.
1.Recentemente sono usciti articoli riguardanti la prostatite additata di essere la causa in 3 pazienti su 4, della IPB. A tal riguardo si consiglia l’utilizzo di farmaci a base di estratto esanico di Serenoa Repens. Non capisco perché il mio urologo non mi abbia prescritto farmaci di questo genere. Posso chiedere al mio medico di prescrivermi ad esempio Il Permixon? E’ utile nel mio caso?
2.Da quando utilizzo Sylodix ho solo eiaculazioni retrograde molto fastidiose (il fastidio si irradia dal perineo fino agli inguini). Il fastidio può essere dovuto all’alfalitico? Quando non prendevo alfalitici, notavo che il liquido seminale era giallo e con cattivo odore. Ad oggi non ho ancora capito se la mia prostatite è abatterica o batterica. Può essere utile effettuare una spermiocoltura per accertare questo, o è un esame inaffidabile?
3.Ho l’impressione che il mio urologo non mi abbia prescritto tutti gli esami per identificare meglio il mio problema. Mi può consigliare altri esami o analisi specifici per identificare meglio il problema di cui soffro?
4.Considerando l’avanzamento della malattia, secondo la sua esperienza, quanto tempo potrò andare avanti con la terapia farmacologica prima di dover inevitabilmente essere operato di TURP?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
1) Si tratta di una affermazione errata, buona parte dei portatori di ingrossamento prostatico sintomatico dell'età matura non hanno una storia di evidente prostatite alle spalle. Gli integratori di origine vegentale come l'estratto di palma nana (serenoa repens) sono da alcuni decenni utilizzati come generico coadiuvante nei disturbi prostatici, con efficacia molto variabile ed imprevedibile. Alcuni Colleghi vi fanno più affidamento, altiri emno, comunque miracoli non se ne somno mai visti.
2) La prostatite batterica acuta è una presentazione abbastanza rara e si manifesta con disturbi intensi e febbre elevata. In tutti gli altri casi è molto difficile dimostrare lka presenza di una reale infezione, spesso decapitata da terapie antibiotiche empiriche e precoci. La spermiocoltura si può eseguire, ma i risukltati vanno sempre interpretati con molto senso critico poiché le contaminazioni ed i falsi positivi sono molto frequenti.
3) A distanza non è possibile, questo necessita innanzi tutto della visita diretta.
4) Se la terapia farmacologica non è più efficace e vi sono i presupposti, senz'altro si debbono valutrare le indicazioni ad un intervento endoscopico disostruttivo.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua disponibilità e, se mi permette, vorrei riferirle un episodio del quale non ho mai fatto menzione per motivi di imbarazzo. Circa un anno e un mese prima della manifestazione dei primi bruciori uretrali, durante un rapporto orale non protetto, la mia partner, mentre stavo eiaculando, mi ha schiacciato con un dito l'uretra per qualche secondo, proprio nel punto in cui attualmente sento il dolore. Subito ho accusato una forte fitta al seguito della quale la ragazza ha "mollato la presa" potendo così completare l'eiaculazione senza ulteriori dolori. In seguito però ho notato che proprio in quel punto il pene sembrava più flaccido, come se si fosse indebolito. Comunque nei giorni successivi dopo aver accusato qualche bruciorino e non aver visto sangue uscire, non ho più dato peso all'accaduto e tutto si è sistemato. Può questo episodio aver lesionato l'uretra? E può essere questa la causa dei dolori che ho cominciato ad accusare più di un anno dopo e che attualmente mi affliggono?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
No.
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dopo
Utente
Utente
Grazie. Vorrei approfittare della sua disponibilità per farmi chiarire alcuni dubbi che mi sono venuti.
1. Quindi lei ritiene che non si sia lesionata l'uretra?
2. E' possibile che col tempo, a causa della prostatite e/o uretriti, si possa formare una stenosi?
3. Anche se non ho secrezioni uretrali, è possibile che abbia sviluppato una infezione da Clamidia e/o Gonorrea? Perché ho letto che queste infezioni a volte sono asintomatiche (ho comunque solo bruciore post-minzionale che col periodo più fresco si è attenuato nell'intensità e nel tempo, e anche disuria a giorni alterni).
4. E' possibile sostituire il tampone uretrale con un'analisi su un campione di urina con la tecnica PCR per la ricerca di Clamidia, Gonococco, ecc., da effettuarsi presso un lab. privato? E' affidabile questo test o si rischiano falsi positivi?
5. Per l'essudazione che ho sul glande, è consigliabile effettuare un tampone balano-prepuziale presso un dermatologo, o si rischiano ancora falsi positivi?
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
1) No
2) No
3) No
4) Sì
5) E' possibile
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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