Buongiorno, mio padre ha 81 anni e dovrebbe essere operato di iperplasia prostatica benigna

Buongiorno,

Mi chiamo Daniele e mio padre ha 81 anni e dovrebbe essere operato di iperplasia prostatica benigna.

Purtroppo a causa delle liste di attesa dovute al covid l'operazione non si potrà svolgere prima di tre mesi e nel frattempo dovrà tenere il catetere fino all'operazione per riuscire a drenare l'urina.

Tale tempistica lunga di utilizzo del catetere, seppur con i dovuti ricambi, ho letto che può portare delle complicazioni a livello di infezioni delle vie urinarie.

Avendo mio padre una insufficienza renale di grado 3A può essere un problema attendere tutto questo tempo con il catetere?

Mi preoccupa il fatto che già a causa di un regime alimentare abbastanza rigido il corpo risulti un po' debilitato e non vorrei incorresse in febbri o cure drastiche di antibiotici per lungo periodo.


Vi ringrazio in anticipo e vi auguro una buona giornata!
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
se ben gestito con una buona idratazione,, mantenimento dell'alvo intestinale regolare e controlli periodici con esami ematochimici e delle urine, un catetere vescicale puo' non dare infezioni e consentire un lavoro senza sforzo dei reni.
D'altra parte mi permetto di sottolineare come un intervento alla prostata distruttivo a 81 anni va' sempre considerato anche nei suoi rischi:
- rischi anestesiologici anche se anestesia epidurale
- rischi cardiologici
- rischi di incontinenza urinaria
- rischio di insuccesso nel togliere il catetere per una condizione del muscolo vescicale compromessa
sicuramente aumentati rispetto eta' più' precoci

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Sciarra,

La ringrazio per la cortese risposta.

In merito all'intervento, che dovrebbe svolgersi tramite TURP bipolare, abbiamo svolto due consulti con due diversi urologi di diverse strutture e con il primario dell'ospedale nel quale dovrebbe svolgersi l'intervento.
Tutti hanno concordato sul fatto che l'intervento sia auspicabile per migliorare la qualità della vita del paziente.
Per quanto riguarda il recupero postintervento delle funzioni vescicali conosciamo il rischio di possibile incontinenza, ma forse tra catetere a vita e utilizzo del panno, credo che la seconda ipotesi sia la meno invasiva.
Nell'ospedale in cui dovrebbe svolgersi l'intervento sono presenti sia il nefrologo che il cardiologo che ha seguono mio padre. Chiaramente anche a me spaventa l'operazione in se, il primario ha indicato che l'anestesia sarà epidurale e per la sua esperienza indica che è ben tollerata anche nelle casistiche di patologie di mio padre, inoltre ho chiesto anche per eventuali interferenze con gli elettrocateteri del pacemaker e mi ha indicato che la TURP bipolare non presenta rischi e se necessario al massimo col cardiologo che impiantato il pacemaker si può valutare una disattivazione temporanea durante l'intervento...allo stato attuale gli specialisti non hanno prospettato alternative alla TURP, contando che la prostata di mio padre è di 70 cc.... potrebbero esserci alternative che non sono state prese in considerazione in base alla sua esperienza?

In attesa di un cortese riscontro porgo distinti saluti!
Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto