Prostatite in spina bifida

Salve gentili medici, vi chiedo un parere.
Pzt con spina bifida mielomeningocele, con vescica e alveo neurologici.
Svuotamento con torchio addominale.
Anni fa sporadici episodi ematurici (una volta uretrorragia) con sintomatologia simile a quella che andro' a spiegare, con colture e citologie sempre negative.
Allora, circa un mese fa ho un episodio di forte fastidio in zona perineale, accompagnato da rialzo febbrile (la sera prima) e ritenzione urinaria per la quale mi reco in PS, dove mi viene diagnosticata prostatite acuta (forse batterica) e messo catetere a dimora per una settimana + urocoltura che risulta positiva a Klebsiella.
Cura con Bactrim forte x 16 giorni con ripetizione di urocoltura dopo una settimana (quindi la terapia viene sospesa) che risulta negativa e anche gli esami del sangue regolarizzati.
Soffro da anni di lievi disturbi alle vie urinarie in modo periodico: senso di 'solletico' forte in zone perineale, a volte accompagnato da urgenza minzionale, ma quasi mai nicturia.
A volte anche fastidio post-eiaculazione o bruciore uretrale (nel pene).
Questo in generale.
Negli ulltimi anni le ecografie hanno rilevato che il RPM è buono, ma la prostata risulta lievemente ingrossata (48 mm circa).
Comunque, dopo i fatti recenti raccontati, con l'antibiotico la situazione era leggermente migliorata, se non che nell'ultima settimana ho avuto degli episodi ematurici nell'urina che ho fatto presente all'urologo di fiducia, che mi ha visitato un paio di gg fa, con esplorazione rettale dicendo però che la prostata è meno infiammata.
Io, però, continuo ad avere, a fasi alterne, i fastidi sopra menzionati.
Per la vescica neurologica assumo 1cpr al dì di Urivesc e per i fastidi prostatici anni fa mi era stato consigliata l'assunzione di 1cpr di Cistiprost.
A questo punto, anche se solo 'virtualmente', vorrei chiedere un consiglio su che cosa fare attualmente.
Eventuali ulteriori approfondimenti, visto che alcuni fastidi permangono dopo la cura antibiotica e la scomparsa dell'infezione da klebsiella, o valutare altri consulti reali per capire come risolvere? Può essere utile un esame citologico?
La mia opinione personale è che sulla base dei miei riscontri sintomatici nel tempo, possa soffrire di prostatite cronica che ora si è acutizzata, ma ovviamente non sono uno specialista.
Però, a volte, in concomitanza (seppur raramente) alle suddette fasi problematiche, talvolta ricontro lievi fastidi anche al fianco destro (ergo, non so se sia un riflesso dell'infiammazione alle vie basse o vada valutata la situazione renale).
Vi ringrazio per la pazienza e disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La sua opinione è tutto sommato sensata e coerente con una situazione funzionale non ottimale trascinata per molto tempo. Al momento diremmo non vi siano altri provvedimenti urgenti da prendere. L’urocoltura andrà ripetuta tra una decina di giorni. Se si vuole valutare la situazione renale sarà opportuno eseguire una ecografia dell’addome. Dal punto di vista terapeutico non vi sono indicazioni così precise, ben si sa che l’approccio alla prostatite cronica non disponga di terapie di sicura efficacia, ogni specialista si regola a modo suo, perlopiù in modo sempre diverso. Noi non riponiamo particolare fiducia negli integratori di origine vegetale. Ed ancora, in ogni situazione di disturbo funzionale, specie se a causa neurologica, è sempre il caso di aggiornare la valutazione urodinamica almeno ogni 3 anni, poiché la situazione può modificarsi nel tempo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta gentile Dott. Piana.
L'aggiorno sugli avvenimenti. In data 8 c.m. mi reco nuovamente in Ps, dato che l'ematuria sembrava non diradarsi, ho preferito farmi vedere. In realtà, non ho avuto grandi riscontri. Mi è stata rifatta l'esplorazione rettale e mi è stato consigliato di riprendere la terapia con Bactrim concludendo i giorni mancati, dopo che l'avevo sospesa a metà novembre per poter ripetere l'urocoltura, che era risultata negativa (ma a questo punto mi domando se 6 giorni ca. di sospensione fossero sufficienti per non avere un falso negativo). Il colore dell'urina, in seguito all'assunzione dell'antibiotico è andato leggermente a schiarirsi mentre is sintomi sono altalenanti.
Inoltre, le volevo chiedere un'altra cosa, datosi la presenza dell'alveo neurologico e della spina bifida, occorre fare un enteroclisma ogni tre giorni, da sempre. e' possibile che questa operazione contribuisca ad infiammare la prostata, attraverso l'inserimento di una sonda rettale?
Detto questo, dottore, Lei cosa mi consiglia di fare? Proseguo la terapia antibiotica suggeritami o cerco di individuare altre soluzioni?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Non è tanto il trauma meccanico dell'inserimento della sonda rettale che può avere un ruolo, quanto piuttosto la frequente disseminazione di batteri intestinali che questa pratica comporta. Molto raramente questa disseminazione porta ad episodi di vera e propria infezione (prostatite acuta), è comunque in grado di mantenere una condizione di infiammazione latente. Su questo quadro realisticamente non c'è molto da fare, considerata la sua situazione funzionale intestinale. Parlando a più breve termine, non abbiamo altre indicazioni oltre a quelle espresse nella nostra precedente risposta. La situazione non può essere comunque gestita a distanza, la valutazione diretta è imprescindibile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
La ringrazio gentile dott. Piana, sotto il profilo delle opinioni mi fa piacere notare che siamo abbastanza in linea. Effettivamente, il problema del clisma non è di secondo rilievo ed ho pensato che, accanto alle problematiche segnalateLe nei precedenti messaggi, anche questo giochi un ruolo.
Magari, si potrebbe valutare un consulto con uno specialista in proctologia e capire se l'evoluzione medica ha prodotto delle novità che potrebbero andare ad aiutarmi in questo ambito e quanto meno diminuire la frequenza dell'ausilio.

Lei ritiene, comunque, che ad esempio anche il torchio addominale non rivesta un ruolo di primo piano nelle infiammazioni, dato il leggero sforzo per minzionare?

L'ultima cosa che vorrei chiederLe gentilmente è se in questa fase può andare bene produrre delle eiaculazioni o andrebbe a infastidire ulteriormente, considerando che mi sto astenendo da queste pratiche da una decina di giorni, anche per via dell'ansia che mi fa temere un incremento del problema.

La ringrazio
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Piana, mi perdoni l'ennesimo disturbo. Vorrei aggiornarla sulla situazione a vere un suo parere.
Dal giorno della visita in PS ho re-iniziato cura con Bactrim 2 c. al dì, terminata il 17 c.m.

Ma cio' che vorrei chiederle è questo: da stamani si ripresenta un po' di ematuria. Ieri sera, ho procurato una erezione poiché da tempo non mi attivavo sotto quel profilo, non ho effettuato una vera e propria masturbazione, ma nel mentre notavo dei lievi fastidi in zona uretrale. E' possibile che la responsabilità di questo ritorno ematurico sia da imputare a questo evento?

Ho una visita urologica fissata per il 18 gennaio, ma a questo punto mi domando come posso comportarmi se questi fenomeni si ripresentano così frequentemente. E mi chiedo anche se sia stato l'effetto dell'antibiotico a risolvere temporaneamente l'irritazione (e l'ematuria) e quindi se sia il caso di eseguire una terapia piu' lunga come consigliatomi dagli urologi del PS un mese fa.

La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
L'utilizzo degli antibiotici nella prostatite non acuta (non febbrile) come è noto ci lascia sempre piuttosto perplessi, poiché quasi mai è in grado di portare reale vantaggio a fronte di consistenti effetti collaterali a livello intestinale. Questo è ancor più vero in una situazione come la sua. L'erezione può aver indirettamente causato la lieve ematuria, non si tratta comunque mai di perdite significative. Diremmo di attendere fino al prossimo controllo programmato senza prendere per ora ulteriori provvedimenti.

Paolo Piana
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[#7]
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Utente
Utente
Gent.mo dott. Piana, La ringrazio.

Quindi non è detto che il precedente fenomeno di ematuria, dopo il quale mi sono recato in Ps, sia stato risolto dall'ulteriore cura antibiotica effettuata?

E' consigliabile, quindi, astenersi da pratiche masturbatorie e/o sessuali (che al momento non esaurirei non avendone modo) onde evitare l'inasprirsi di eventuali infiammazioni?
Le ho chiesto questo perché ad onor del vero, alcuni giorni prima del precedente episodio ematurico per il quale mi recai in ps, produssi un'eiaculazione anche se non attraverso stimolazione diretta e casualmente alcuni giorni dopo si presentò ematuria.
Mi viene da pensare che la prostata sia ancora infiammata e a possibili stimolazioni ne consegue un'irritazione ulteriore.

Grazie della disponibilità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Che l'antibiotico possa agire sulle cause di ematuria, se non in modo assolutamente indiretto, è abbastanza difficile da pensare. L'astinenza completa è consigliabile solo nelle fasi culmeninati e febbrili di una prostatite acuta, per il resto non vi sono indicazioni precise, a patto che l'eiaculazione stessa non inasprisca eventuali disturbi. In conclusione, stia tranquillo.

Paolo Piana
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[#9]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dott. Piana

Le rivolgerei un'ultima domanda: negli scorsi giorni ho notato che lo sperma risulta di consistenza liquida e piuttosto chiaro. Potrebbe dipendere dalle cure antibiotiche o è la cosa è da riconcurre al problema in corso?

Grazie. Le auguro buone festività
[#10]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Seconda ipotesi.

Paolo Piana
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[#11]
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Utente
Utente
Egregio dott. Piana, mi perdoni se nuovamente la disturbo.
Quest'oggi ho avuto un nuovo episodio di ematuria, dopo che per circa 6-7 gg la situazione pareva migliorata, anche a livello sintomatologico (ho ripreso di mia sponte ad assumere Utiactiv 2cpr al dì, come facevo in prevenzione di infezioni e a bere liquidi). Sono in attesa di fare citologie e raccolta urine nei prox giorni.

Ma nei precedenti consulti mi sono dimenticato di una ipotesi che volevo proporLe e di un dettaglio della mia storia clinica.
Da bambino, ho eseguito un intervento di Contigen per quanto concerne il discorso dell'incontinenza, a livello del collo vescicale. Da alcuni anni, nelle ecografie risulta una microcalcificazione proprio al livello del collo vescicale e anni fa, quando ero seguito dall'urologo del centro spina bifida, avevamo formulato l'ipotesi, fra le varie, che proprio questa calcificazione potesse essere responsabile dei fenomeni ematurici, magari durante il torchio addominale.
Anche perché, accompagnato al fenomeno di oggi, registro solo un fastidio tipo puntura di spillo nell'uretra e non sembrano esserci fastidi evidenti a livello prostatico, come evidenziatole invece nei precedenti consulti.
Secondo lei, è un'ipotesi plausibile che possa anche o eventyalmente dipendere da cio'?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Molto improbabile, comunque se gli episodi di ematuria dovessero ripetersi, sarà opportuno eseguire un controllo endoscopico.

Paolo Piana
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[#13]
dopo
Utente
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Esimio dott. Piana, intanto le auguro buon anno.
Gli esami endoscopici (come la cistoscopia) li ho eseguiti nel 2019 proprio in relazione ad episodi similari. Sono in procinto di eseguire esame citologico e urocoltura.
Le chiedo solo questo: il fatto che i disturbi associati ai fenomeni ematurici non sono sempre gli stessi, ossia, a volte si presenta un fastidio a livello perineale e altre volte, come nei giorni scorsi, un bruciore nell'uretra peniena o sopra la vescica, che cosa può voler dire? Se fosse la prostata l'origine di questo problema o altresì la vescica, possono variare i disturbi indipendentemente dalla loro locazione?
[#14]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La variabilità assoluta è la caratteristica principale di questi disturbi.

Paolo Piana
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[#15]
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Utente
Utente
Egregio dott. Piana, mi perdoni se torno a disturbarla.
avrei ricevuto l'esito della citologia su 3 campioni e vorrei, se possibile, un suo parere per capire se posso essere da questo lato tranquillo. L'urocoltura non l'ho ancora ricevuta.

NOTE CLINICHE: ematuria in spina bifida

Reperto microscopico:
Cellule transizionali superficiali e profonde tipiche.

Cellule pavimentose in parte cheratinizzate.

Rari leucociti mono e plurinucleati.

Discreto numero di eritrociti.

Numerosi cristalli.

Giudizio:
Reperto negativo per cellule displasiche e neoplastiche.
Quadro di ematuria.
controllo a 3 mesi

Cosa ne pensa del referto? Potrebbe dare indicazioni di flogosi che possono far pensare a cause differenti dalla vescica, per l'ematuria?
Ieri sera ho avuto un nuovo breve fenomeno di minzione ematurica che ho risolto bevendo molta acqua. Il problema è che se bevo molto, minziono molto (utilizzando il torchio) e mi si indolenzisce il fianco. E' davvero opportuno bere in fasi ematuriche in modo marcato?

La ringrazio dottore.
[#16]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Piana (o nel caso altri)

mi scusi se la disturbo, spero mi possa rispondere perché ci sono state novità e mi piacerebbe un suo parere.

Alla fine, è successo che sono tornato un paio di volte in PS, con oltre i sintomi precedenti, dolori al fianco (coliche) irradiate fino al testicolo dx e inguine. Fatta prima ecografia, poi UroTac che rileva idronefrosi 9mm a dx e aggregati microlitiasici calcifici del diametro di 8 mm indovati nel lume dell'uretere pre-meatale a dx.

Visitato da urologo che mi prescrive terapia con Cefixoral + deltacortene + ominic 400 mg per 10 gg. E tachidol in caso di dolori. Mi dice anche che paradossalmente non avere più coliche potrebbe significare che il calcolo si è situato senza muoversi e che è meglio averle. Lei conferma tale ipotesi?
Ragionevolmente ritiene che sia possibile espellere l'aggregato? Sono un po' preoccupato.

Grazie
[#17]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
In questa situazione diremmo che questo tipo di approccio sia corretto, a patto che i disturbi non siano troppo intensi e frequenti e non vi sia febbre. Le possibilità di espulsione spontanea sono discrete, grosso modo il 50%, quindi anche un po' di fortuna non guasta. Se i disturbi persistono, oppure la presenza del calcolo è confermata al controllo successivo (in genere dopo 2-3 settimane) le indicazioni vertono ovviamente sulla risoluzione endoscopica, con ureteroscopia operativa.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#18]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno

esimio dott. Piana vengo a informarLa che ieri sera, minzionando nel pappagallo penso di aver espulso qualcosa di molto piccolo e abbastanza solido (che ho tenuto) di colorazione marrone scuro.
A misurazione però, non supererebbe apparentemente i 5/6 mm . Considerando che nella UroTac risultava pure "formazione microlitiasica di 2 mm in un gruppo caliceale renale superiore a sx" è piu' possibile che si tratti di questo? (anche se le misura non mi sembrano così minime) o è ritenibile diversamente? E' possibile che si sia 'staccato' solo un pezzo dell'agglomerato che ci interessa? O magari non è un calcolo?

E' ugualmente consigliabile proseguire la terapia con omnic+cortisone e l'ecografia di controllo a 20 gg?

Grazie
[#19]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
E' molto probabile che si tratti del calcolo, le misurazioni radiologiche vanno sempre considerate criticamente, in particolare l'ecografia tende quasi sempre a sovrastimare. Se i disturbi scompaiono del tutto, come si auspica, la terapia può essere sospesa. Il controllo a distanza è comunque assolutamente necessario.

Paolo Piana
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[#20]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo dott. Piana.

Le porrei un quesito. Al momento, come disturbi, percepisco qualche fastidio a livello uretro-vescicale e alla minzione. E' normale? (consideriamo anche un'infezione da E.Coli da 100.000 unità che sto curando con antibiotico).

Il controllo lo farò come da prassi. Ma questa idronefrosi, anche all'eventuale scomparsa del calcolo, potrebbe persistere e dare qualche fastidio?
Grazie
[#21]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Se l'ostruzione si risolve, la dilatazione a monte (abitualmente definita idronefrosi, in modo scorretto ...) tende a risolversi gradualmente. Ovviamente se l'ostruzione è stata importante e prolungata (es. anni) è probabile che la risoluzione non possa essere completa, così come la ripresa funzionale del rene.

Paolo Piana
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[#22]
dopo
Utente
Utente
La. Ringrazio dott Piana.

Non saprei dirle, è probabile che in un reperto occasionale di qualche anno fa sia emersa già una lieve idronefrosi, ma non avevo fatto tac. Poi nelle successive ecografie non più altro di rilevante. Non so quindi chi ha fatto bene e no. Se la dilatazione non si elimina anche dopo eventuale disostruzione, che succede (soprattutto nel caos personale)? Occorre ricorrere alla chirurgia?
[#23]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Ma no, per carità, ora non metta il carro davanti ai buoi!

Paolo Piana
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[#24]
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Utente
Utente
Grazie dottore. Le pongo l'ultimo quesito. Adesso, di fronte all accaduto conviene rendere edotto l'urologo della potenziale espulsione per capire come agire sulla terapia. O aspetto di concluderla entro il 26-28 e ripeto ecografia a inizio febbraio?

Grazie
[#25]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Lo informi.

Paolo Piana
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[#26]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno esimio dott. Piana, mi perdoni se la disturbi. Le volevo chiedere un parere. Io giorno 29, come le dicevo, ho espulso un micro frammento. A distanza di un paio di giorni, é avvenuta una seconda espulsione, sempre di qualcosa che somiglia a un frammento dell'agglomerato. Ho contattato l'urologo e mi ha detto che a quel punto potevo sospendere la cura con omnic e cortisone (che era già in via di chiusura) e proseguire l'antibiotico fino a termina terapia. Così ho fatto. Ad oggi, ogni tanto registro qualche bruciore uretro-vescicale e qualche appena percettibile fastidio al fianco. Secondo lei è ancora normale dopo due espulsioni o potrebbe essere rimasto qualche mini frammento?

Dovrei ripetere la ecografia tra 15 giorni e poi la visita.
[#27]
dopo
Utente
Utente
Il giorno era il 20. Errore di battitura
[#28]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
L'ecografia si ripete appunto per cercare di chiarire questo dubbio.

Paolo Piana
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[#29]
dopo
Utente
Utente
Ma in caso fosse rimasto qualche microframmento si può ripetere una cura espletiva, avendo dato buoni risultati la prima?
[#30]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Certamente sì, anche se l'efficacia può solo essere presunta e comunque solo se i disturbi nel frattempo continuano ad essere assenti o lievi.

Paolo Piana
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[#31]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore. Le porrei un ultimo quesito. Se la tac ha ravveduto un agglomerato di 8 mm, é possibile che possa sbagliare e sia più grande o c'è ne siano altri, e si fossero frantumati solo alcuni di essi. Oppure è un esame piuttosto attendibile e con scarso margine di errore rispetto al l'ecografia?
[#32]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
In questi casi non vi è nulla di più vano che contare il millimetro in più od in meno, posto che la TAC sia molto più precisa dell'ecografia che in genere, quando vede, tende a sovrastimare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#33]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Piana torno a disturbarla, vorrei una sua considerazione.

Torno oggi a fare l'ecografia di controllo a ca. 15 gg dal termine della terapia espulsiva dove, ricordo, ho espulso frammenti che uniti sommano ca. 7/8 mm

L'ecografia rileva "I reni sono in sede, regolari per dimensioni, morfologia e profilo; il parenchima è normale per spessore ed ecogenicità."
"Bilateralmente si evidenziano rari spot iperecogeni caliciali compatibili con microlitiasi"
"La vescica è normo-distesa e contiene almeno 3 elementi litiasici di max 8 mm. I profili sono regolari e lo spessore della parete normale"

Dottore, ero sollevato ma torna un po' di sconforto. Ricapitolando: inizio terapia con Omnic + cortisonico in data 18 gennaio e in data 20 c'è l'espulsione del primo frammento. dopo alcuni giorni, il secondo. Contatto specialista che mi consiglia sospensione della terapia in quanto rilevato.
Ora emerge che vi sarebbero delle microlitiasi proprio di 8 mm ancora presenti in vescica.
Io ho anche fatto presente all'ecografo che tra prostata e collo vescicale è presente una calcificazione per pregresso intervento Bulking di dimensioni relative.
E' possibile che l'esame l'abbia confusa?
Sono qui a chiedermi, a questo punto, cosa ho espulso, se in vescica vi è ancora la presenza di litiasi della stessa misura (quasi) espulsa e rilevata alla precedente TAC?
Secondo lei, è possibile ritentare, data la posizione, una terapia espulsiva?

Grazie
[#34]
dopo
Utente
Utente
ho dimenticato di aggiungere che, sintomatologicamente, ad oggi, tranne rare sensazioni di "spillo" presente in zona uretrale non c'è altro
[#35]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La terapia espulsiava è parzialmente efficace nell'uretere, ma non vi è nulla che possa convincee un calcolo a scendere dalla vescica. Se lei ha un collo della vescica in qualche modo meno compiacente (vedi precedente bulking), questo potrebbe certamente creare un ostacolo all'espulsione. L'ecografista ha modo di differenziare i calcoli in vescica da altre calcificazioni perché i primi si spostanno al mutare della posizione mentre le seconde no. In questi casi in genere si attende, ripetendo l'ecografia dopo 3-4 settimane. Purtroppo non vi sono provvedimenti realmente efficaci da prendere.

Paolo Piana
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[#36]
dopo
Utente
Utente
Dott. Piana la ringrazio enormemente.

Ma a questo punto avrei due quesiti da porLe gentilmente:

- Posto cio' che afferma (e condivido) cioè che la terapia espulsiva generalmente è suggerita per invogliare il calcolo a muoversi dall'uretere alla vescica, ma poco efficace dalla vescica in poi, oltre all'eventuale attesa e ripetizione dell'esame a 3-4 settimane, viene suggerito l'intervento endoscopico per la sola presenza? Molti anni fa, ero seguito da un urologo che confuse (non so come) la calcificazione bulking per un calcolo in vescica e mi suggerì la soluzione operativa, dove poi per altro non venne visto nessun calcolo. Non avevo sintomi. C'è questo rischio?

- Ciò che reputo strano è che se è avvenuta un'espulsione di alcuni frammenti, dopo la terapia, com'è possibile che in vescica risulti ancora un aggregato di 8mm? E' possibile che la TAC non abbia visto altre possibili "code" di calcoli? Perchè altrimenti non saprei come spiegare questa eventualità.

La ringrazio
[#37]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Prima di confermare le indicazoni ad una eventuale endoscopia, visti gli ingloriosi precedenti, magari si ripeterebbe anche una TAC. Non ci si sarebbe comunque particolarfe fretta.
Le misure ecografiche dei piccoli calcoli non sono attendibili, spesso anche molto sovrastimate, dipende dalla posizione ed altri fattori.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#38]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott.

io la penso come lei e ragionavo proprio sul fatto che prima di avventurarsi in una soluzione operativa, che già in passato, come raccontato, mi ha esposto a invasività, anestesie ecc. senza reale motivo, preferirei ovviamente avere nuovi riscontri (anche in specialisti urologi: sa, la famosa teoria del sentire più 'campane').
In ogni caso, quel che è certo, come dite voi, è monitorare i sintomi e l'andamento clinico. E ripetere i controlli.
Lei riterebbe che, comunque, la presenza di calcoli in vescica può comportare fastidi e/o disturbi nel tempo?

La saluto
[#39]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Alla molto lunga probabilmente sì.

Paolo Piana
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[#40]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore.

Alcuni dubbi li avevo già al referto citologico che segnalava "numerosi cristalli".
Il mio timore è che questi aggregati in vescica possano ingrandirsi col tempo, se non espulsi.

Ma comunque, seppur molto minime, possono esserci speranze di riuscire a "cacciarli" fuori, magari idratandosi il giusto, nel corso del tempo?

Grazie per le risposte, la terrò aggiornata
[#41]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Se si è sicuri che il calcolo sia in vescica si può anche aspettare qualche mese per vedere come va. Il calcolo certamente cresce, ma tutto sommato abbastanza lentamente.

Paolo Piana
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[#42]
dopo
Utente
Utente
Va bene. Dottore, le pongo davvero l'ultima domanda e poi non le reco disturbo.

Secondo lei, sapendo che è un ragionamento di massima, e solo teorico, come proverebbe a spiegare, comunque, il fatto che dei frammenti sono stati espulsi dal precedente calcolo indovato in uretere, ma permangono altri frammenti in vescica (di 8 mm se l'ecografia non sovrastima)? La presenza di una coda di calcoli sarebbe stata vista dalla TAC sono portato a credere.
Poi concludo: alcuni giorni fa ho avuto un'eiaculazione molto dolorosa. E' vero che da anni ho dei disturbi simili dovuti a pregresse prostatiti, ma è possibile che contribuisca la presenza del calcolo durante il passaggio in uretra?

con questo la saluto e le auguro un buon proseguimento. La riaggiornerei dopo visita in programma.
[#43]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La medicina non è fatta di certezze, ma solo di probabilità e compromessi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#44]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Piana perdoni il disturbo. Ho ricevuto gli esiti di emocromo + urine/urinocoltura vorrei un suo breve parere per poi aggiornarLa dopo la visita.

In linea generale i valori chimico-fisici sono in regola. Si registra assenza di crescita batterica. Le uniche psuedo-alterazioni sono le seguenti:

Ph 5,0 su 5,5/6,5
Urobilinogeno 2,00 su <0,20
Creatininemia 0,64 su 0,67 - 1,17

Come si possono interpretare questi dati? Riguardo al ph e' possibile che sia determinato dalla presenza dei calcoli? (l'esame chimico delle urine ha rilevato rari cristalli Oss. Ca. Monoidr e Ca bi-idratato) e sull'Urobilinogeno, magari, i molti farmaci assunti come antibiotici e cortisonici.
Mi preoccupa la Creatininemia bassa, cosa può essere?

La ringrazio
[#45]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Si tartta di alterazioni modestissime, prive di qualsiasi significato.

Paolo Piana
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[#46]
dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Piana buongiorno,

torno a disturbarLa dopo mesi per porle un quesito.
Se ricorda, eravamo rimasti l'ultima volta che avevo eseguito un'ecografia in cui secondo l'ecografo permanevano almeno 3 elementi microlitiasici in vescica.
Dopo poco ho sostenuto la visita urologica nella quale, il medico, ha eseguito un controllo ecografico in cui affermava di non vedere alcuna litiasi in vescica, ma solo tra collo e prostata la famosa calcificazione contigen.
In questo periodo non ho avuto particolare sintomatologia riferibile a problemi annessi, ma mi era stato consigliato dall'urologo l'assunzione di Citrak forte, 1 bustina al dì, per due mesi, per contrastare la formazione di calcoli.
Vengo al dunque. Stamani, casualmente, all'atto della minzione mattutina noto che cade un micro-oggetto palesemente riconducibile a un calcoletto di max 2-3 mm.
Mi viene dunque da pensare dottore che potesse avere ragione la prima ecografia e sono ancora presenti calcoli in vescica?
Lei cosa mi consiglierebbe di fare.

La saluto e ringrazio cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Nulla, tranne continuare a bere molta acqua.
Sulla somministrazione degli integratori alimentari, il nostro parere, ben noto a chi legge le nostre risposte, è che se esiste un rischio di formazione di calcoli non sarà solo una terapia di due mesi a modificare le cose. Il citrato di potassio è l'unica sostanza che può inibire la cristallizzazione dell'ossalato di calcio, ovviamente con efficacia variabile ed imprevedibile. Non essendo proponibile una somministrazione empirica a tempo indefinito, noi prescriviamo questi prodotti per tempi limitati solo in seguito ad interventi endoscopici in cui si sono frammentati o polverizzati calcoli. Vi sono poi altre situazioni alquanto rare in cui il rischio di formazione di calcoli è molto elevato per difetti metabolici congeniti, con episodi frequenti ed interventi ripetuti. in questi casi è in genere il nefrologo a consigliare l'assunzione anche per lunghi periodi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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[#48]
dopo
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La ringrazio dottore per la Sua pronta risposta.

Il citrato di potassio mi era stato suggerito data l'evidenza di alcuni controlli che segnalava la facilità di produzione e presenza di ossalato di calcio nelle mie vie urinarie. Dunque, sulla base di questa evenienza, Lei ritiene comunque inutile l'assunzione del citrato o me lo consiglierebbe? Non ho ancora iniziato la terapia e dunque ci sto riflettendo.
L'evento di oggi potrebbe benissimo essere una casualità e dunque non dare indicazioni specifiche.
[#49]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Per tuti gli integratori alimentari vale la filosofia del "male non fanno", poi veda lei ...

Paolo Piana
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[#50]
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Grazie dott. La terrò aggiornato.
[#51]
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Gent.mo Dott. Piana, mi scusi se La ri-disturbo.

Ho il timore che siamo punto e a capo.
Da un paio di giorni, riscontro disturbi ascrivibili a infiammazione/infezione delle vie urinarie: pollachiuria, senso di solletico vescicale, urine maleodoranti e molto scure.
Contestualmente, riscontro dei fastidi per ora latenti al fianco destro, che s'irradiano al testicolo (come a gennaio). Sono in procinto di eseguire un controllo urine + urinocoltura.

A questo punto Le chiederei un gentile parere. E' opportuno ripetere un controllo ecografico/TAC per verificare eventuale ritorno di calcoli uretero/vescicali?
A febbraio feci un'eco che rivelò (secondo il medico di turno) ancora una calcolosi vescicale, mentre nello studio dell'urologo, con uno strumento diagnostico, disse che non vi era nulla.
Mi viene il dubbio che non avesse ragione oppure che in questi mesi si siano riaggregati dei cristali data la numerosa presenza di calcio nelle mie urine.

Attendo un suo gentile parere.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Ripeta l'ecografia, piuttosto che continuare a lambiccarsi sul se e sul ma.

Paolo Piana
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[#53]
dopo
Utente
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Salve dottore, ieri ho avuto una colica ma sopportabile, sicché lho gestita con tachipirina 1000, ma c'è stato anche un rialzo febbrile.
Ho evitato di recarmi in PS perché ho pensato che fosse meglio fare così ed evitare troppe ore di permanenza in struttura.
Ripensandoci però l'iperpiressia mi fa pensare che forse c'è un infezione sottostante, quindi se ricapita mi conviene andare o aspetto di fare gli esami colturali e poi prendere l'antibiotico se presente infezione?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Se la febbre fosse superiore a 38 C vada in PS.

Paolo Piana
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Anche in assenza di colica?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17

Paolo Piana
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La ringrazio dottore. Come mai il suggerimento è di recarsi in ospedale anche in caso di sola l'iperpiressia? Per garantire che non vi sia infezione?

Saluti e buone festività
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Per prudenza, ovvio.

Paolo Piana
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Chiederei un'ultima cosa dottore. Indipendentemente dal fatto se dovrò o meno assumere antibiotici e/cortisone in caso di infezione, mi consiglia di iniziare quel ciclo famoso col Citrak forte che mi era stato indicato o è meglio evitare in queste fase?

Grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Assolutamente inutile in questa fase.

Paolo Piana
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