Scosse e fascicolazioni

Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 22 anni.
Mi è stata da poco diagnosticata una spondiloartrite sieronegativa. Premetto che sono sempre stato un soggetto particolarmente ansioso al momento del bisogno prendo 15 gocce di lexotan ma ultimamente sento che non fanno più effetto. La diagnosi di questa malattia mi ha psicologicamente distrutto, inoltre ogni giorno vivo nel terrore di avere la sclerosi multipla. Ho fatto una risonanza all’encefalo 2 mesi fa ed è risultata negativa ma da qualche settimana ho iniziato ad avere fascicolazioni e scosse elettriche su tutto il corpo. Inoltre quando esco mi capita a volte di sentire una sensazione di calore sul volto mi sento stordito e inizio ad avere dolori al petto e fiato corto. Ho controllato anche il cuore e i polmoni ma non c’è nulla. Sperando che la mia sintomatologia sia di natura ansiosa, chiedo a voi cosa fare. Queste fascicolazioni e scosse elettriche fanno parte del quadro oppure devo preoccuparmi? Non riesco più a vivere tranquillamente, ho paura ad uscire con gli amici perchè penso sempre alla sclerosi multipla e appena ci penso le scosse peggiorano per favore aiutatemi
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Carissimo,
non c'è correlazione tra il disturbo di cui soffre e la Sclerosi Multipla.
Detto ciò i sintomi che descrive sono sintomi ansiosi tra i più comuni ed innocui, cerchi di stare tranquillo, Lei soffre di una Patofobia che sta curando male, con un tranquillante cui si è assuefatto e che quindi non ha più l'efficacia iniziale.
Si rivolga ad un bravo Psichiatra che Le prescriverà una terapia blanda ma specifica (di solito un SSRI) che non induca assuefazione e cancelli i sintomi che tanto La preoccupano.
Starà molto meglio.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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Utente
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Gent.mo Dott. Savino,
Grazie mille mi ha tranquillizzato davvero. Oggi ho effettuato una visita neurologica, ho riferito di avere questi formicolii e queste scosse in tutto il corpo, anche la dottoressa mi ha tranquillizzato vedendo la rm dell’encefalo dicendomi che non c’era nulla, peró mi ha chiesto di effettuare per sicurezza una rm del rachide. Io lì mi sono spaventato anche perchè mi ha detto che potrebbe esserci una correlazione fra la celiachia e i sintomi che avverto, è vero? È possibile che chi è celiaco abbia un rischio maggiore di sviluppare la sclerosi multipla? Poi la Dottoressa ha notato che ho iniziato ad avere calore sul viso e fiato corto, e mi ha prescritto questo farmaco: venlafaxina. Lei cosa ne pensa? Io a questo punto non riesco ad avere pace, devo vivere ogni giorno con la paura che la mia celiachia possa scaturire la sm dato che ho già due malattie autoimmuni?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
In primis deve curarsi :)
La dottoressa ha detto di una correlazione fra celiachia e sintomi che riferisce
NON TRA CELIACHIA E SLA CHE LEI, EVIDENTEMENTE, NON HA
E mi perdoni le maiuscole
Buon Natale
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Utente
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Grazie mille Dottore,
Posso per favore chiederle un’ultima cosa? Non so se lei è informato sulle manovre neurologiche ma ho provato a fare a casa il “segno di Hoffman” e sono risultato positivo, mi si muove il pollice e l’indice. Inizio davvero a preoccuparmi, sa se questo segno puó essere anche fisiologico?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
ha praticato lei la manovra? In questo stato di ansia? E si stupisce se la risposta Le sembra positiva?
E secondo Lei perchè il Neurologo studia 10 anni e fa pratica tutta la vita?
Via, La smetta con Internet e di pensare solo a questo dubbio basato su niente di clinico, si rovina la vita.
Festeggi il Natale se è credente e cerchi di staccare un po' dalla Sua teoria, sarà più sereno (e prenda la Venlafaxina, è ottima)
Buona serata
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Utente
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La ringrazio Dottore, è stato gentilissimo
Ho appena terminato il cenone con un’ansia pazzesca, spero tutto vada per il meglio. È difficile combattere con la mente.
Un abbraccio e tanti auguri anche a Lei e famiglia.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Grazie! Auguri ancora
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Buonasera Dottore,
Mi scusi se la disturbo nuovamente, volevo chiederle un’informazione. Ieri sono stato al pronto soccorso perchè non mi sentivo bene, continuavo ad avere questi formicolii e in più sbandavo, mi hanno detto che avevo la pressione molto alta e frequenza a 120 mi hanno subito dato 30 gocce di en mi sono tranquillizzato..mi è stato detto che era un attacco di panico. Mi hanno fatto parlare con uno psichiatra il quale mi ha detto che se le cause neurologiche sono state escluse si tratta di ipocondria o disturbo di conversione. Potrebbe dirmi di più a proposito? La mente puó arrivare al punto di simulare i sintomi di una reale patologia? Come sempre la ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Buonasera
ho l'impressione che stiamo girando un po' sugli stessi concetti, capisco la sua preoccupazione ma è ora che si curi e prenda lei il controllo. Detto questo, visto che sono qui e non mi piace non rispondere... :)

I sintomi delle terribili malattie neurologiche che lei teme di poter avere generalmente non regrediscono con un milligrammo di EN.
A parte questo, tenga presente che il cervello ha un controllo diretto o indiretto su TUTTE le funzioni corporee ed è in grado di provocare quasi ogni sintomo, inclusi quelli di "reali" patologie. Anche questo disturbo d'ansia, però, è una REALE PATOLOGIA, talmente reale che le sta provocando grande disagio, vi porta al Pronto Soccorso, etc. E' reale ma non è una SM e va comunque trattato. Non sprechi il suo tempo fra dubbi e controlli.
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Utente
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Grazie ancora Dottore, gentilissimo come sempre
Intraprenderò un percorso psicoterapeutico il prima possibile sperando che questi “sintomi” vadano via.
Cordiali Saluti
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Gentilissimo Dottor Savino,
Torno a scriverle dopo due mesi per avere un parere su una situazione sta diventando invalidante e spero possa darmi un consiglio. Per togliermi il dubbio ho effettuato nuovamente una risonanza encefalica e rachide cervicale fortunatamente per ora negative. A questo punto mi sono reso conto che la causa di questa mia ipocondria è stata la diagnosi recente di spondiloartrite che mi ha distrutto la vita. Ho iniziato un percorso psicoterapeutico, mi è stato diagnosticato uno stato ansioso-depressivo post traumatico con lieve ipocondria,terapia: paroxetina mezza compressa al giorno aumentata a una compressa per un mese, ma stavo sempre male con mal di testa e difficoltà di concentrazione. Ormai sono scoraggiato, lo psichiatra mi ha suggerito di continuare senza terapia farmacologica per la depressione, assumo solo 25 gocce di en al momento del bisogno, ma ogni giorno mi sveglio debole fisicamente (colpa anche dell’artrite) e senza voglia di vivere, continuo ad avere scosse e fascicolazioni, spesso da un momento all’altro mi aumenta il battito cardiaco e spesso ho fiato corto, acufeni, orecchie tappate, mal di pancia..ciò mi impedisce di uscire di casa e di proseguire gli studi..secondo lei questa intolleranza agli antidepressivi come puó essere superata? Vorrei solo tornare a stare bene, ho 22 anni e non voglio sprecare la mia vita così, l’en non mi fa passare più l’ansia..tra l’altro mi sento in colpa nei confronti dei miei genitori che spendono più di 500 euro al mese in sedute, puó darmi qualche consiglio?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
ma quindi la venlafaxina che le avevano suggerito non l'ha assunta? Ho perso qualche passaggio?
La terapia con EN e basta non è una vera terapia farmacologica, non capisco.
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Utente
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Ha ragione Dottore, mi scusi mi sono spiegato male.
La venlafaxina mi è stata suggerita e prescritta inizialmente dalla neurologa, dopo aver assunto una dose da 37,5 ho avuto una crisi ipertensiva e ho dovuto interrompere il trattamento. Poi sono andato da uno specialista (psichiatra) e mi ha prescritto paroxetina. Ho assunto mezza compressa per una settimana, per poi aumentare a una compressa al giorno per un mese. Ho dovuto interrompere anche questo trattamento per difficoltà di concentrazione e forte mal di testa con nausea associata. Sono ben propenso ad assumere antidepressivi nel momento in cui questi possono aiutarmi, ma non riesco a tollerarli. A detta dello specialista, è necessario che continui con la psicoterapia, assumento solo EN al momento del bisogno (25 gocce). Sta di fatto che finora la psicoterapia non mi aiuta, e l’en inizia a non avere più lo stesso effetto. Lo specialista è a conoscenza della situazione, ma continua a dirmi che preferisce non somministrarmi altri antidepressivi per non rischiare un’altra intolleranza. Gentilmente vorrei chiederle un parere, su tutto. Grazie.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Esistono farmaci triciclici indicati per queste forme che a parità di dose sono molto meno potenti di SSRI e doppia-azione, per questo risultano spesso meglio tollerati nelle fasi iniziali (es. amitriptilina in gocce) ma solo il suo psichiatra saprà dirle se sono adatti a lei.
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Grazie mille della risposta Dottore,
Gentilmente puó dirmi se i triclici influenzano la capacità di concentrazione? Vorrei poter finire gli studi che ho interrotto ormai da 5 mesi a causa della mia situazione psicofisica.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
possono influenzarla leggermente, dipende dalla dose, ma la influenzano molto meno del disturbo di cui soffre...
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Grazie ancora della risposta Dottore. Gentilissimo. Le auguro una buona giornata sperando che questa situazione si risolva.
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