Wolff parkinson white

Salve a tutti, mi è stato diagnosticato circa 25 anni fa il Wolff Parkinson white, testualmente nella diagnosi c’era scritto sindrome di preeccitazione ventricolare tipo B il cardiologo disse che non sparisce da sola ma bisognerebbe fare la l’ablazione con il laser ma nel mio caso, essendo di tipo B non Era il caso di intervenire chirurgicamente ma bastava una terapia farmacologica per tenerla sotto controllo.
Mi diede un farmaco antiaritmico di cui non ricordo il nome, ricordo solo che l’ho assunto per qualche mese a mesi alternati. Dopo la terapia, mi disse che era tutto perfetto. Da quel momento, faccio annualmente dei controlli ma il wpw non è più apparso. A volte ho tachicardia, extrasistole con sensazioninsoiacevoli tipo che sembra di svenire ma in realtà non svengo, e sento a volte qualche battito strano
Recentemente ho fatto holter 24h, ecg sotto sforzo e proprio due giorni fa ecg eco cuore e visita cardiologica. Tutto risulta negativo, viene evidenziato solo saltuaria extrasistolia ventricolare e sopraventriolare. Può essere sparito? Si può essere riassorbito? Il cardiologo ha detto che se il cuore non sta usando la via accessoria al momento dell’economia il Wolff non si vede. C’è qualche esame per vedere se questa via accessoria ancora c’è? Cosa mi consiglia?
Grazie mille!
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Dr. Massimo Scorretti Ematologo, Cardiologo, Biochimico clinico 241 12 5
Gentile Signore,

La cosiddetta malattia di WPW è un disturbo della conduzione dello stimolo elettrico all'interno del tessuto cardiaco. Viene definito pre eccitazione ventricolare in quanto lo stimolo nel passare dagli atri ai ventricoli "imbocca" - invece della strada normale - una scorciatoia (che di norma nei cuori normali non esiste) che lo porta in anticipo ad eccitare i ventricoli. Questo atipico comportamento dello stimolo può generare delle aritmie cardiache anche importanti. Il fatto che il "suo" WPW sia stato diagnosticato quando lei era "giovane" e poi sia misteriosamente scomparso può lasciar presumere 2 ipotesi. La prima che si sia trattato di una diagnosi errata (può capitare); la seconda e che il suo WPW sia di quelli che vengono definiti asintomatici (anche questo capita anzi è piuttosto diffuso). Nel secondo caso - considerato che il disturbo WPW non è emerso ne durante un Holter ne durante un ECG sotto sforzo - occorre dire che si potrebbe approfondire attraverso un esame definito studio elettrofisiologico del cuore. Si tratta di un intervento cruento, che consiste nell'inserire un catetere attraverso le arterie del braccio o della gamba per registrare i potenziali elettrici cardiaci direttamente dall'interno delle cavità cardiache ed anche stimolare il cuore elettricamente per vedere se esiste la via cosiddetta accessoria, responsabile del cortocircuito seguito dall'impulso elettrico. Sulla necessità di effettuare lo studio elettrofisiologico del cuore, tuttavia, non vi è unanimità nel mondo scientifico della cardiologia. Recenti studi italiani, enfatizzano la necessità di eseguire questo studio in quei pazienti asintomatici - sia a riposo che al test ergometrico - non giovani, per valutare se sia necessaria la soluzione terapeutica dell'ablazione (della distruzione) della via di conduzione anomala. Non vi è analogo consenso su questo punto in molti altri centri cardiologici di altri paesi europei. Personalmente ritengo che se controlli ripetuti (Holter, ECG sotto sforzo) dimostrino l'assenza della patologia si potrebbe anche soprassedere rispetto lo studio elettrofisiologico. Inoltre, occorre aggiungere che vanno valutate le condizioni complessive del cuore. Un cuore in buona salute (ad esempio esente da problemi ischemici), non sollecitato negativamente da disturbi metabolici sistemici, quali problemi di coagulazione, di diabete da disturbi relativi al metabolismo dei lipidi (ipercolesterolemia) o altro, può ragionevolmente considerarsi elettricamente stabile. D'altro canto lei sa di avere a disposizione uno strumento diagnostico ulteriore (studio elettrofisiologico di cui sopra) e laddove il suo cardiologo lo ritenesse necessario, potrebbe ricorrere ad un suo verdetto.

CORDIALI SALUTI
dott. Massimo Scorretti
Cardiologo Ematologo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie Dottore per la dettagliata risposta, mi ha tolto parecchi dubbi e approfitto anche per scusarmi riguardo il mio primo post per gli errori grammaticali. Purtroppo scrivendo con il cellulare senza poi rileggere vengono fuori delle parole senza senso.
Tornando a noi invece, direi al momento di accantonare lo studio elettrofisiologico perché da come mi sembra di capire è alquanto invasivo. credo che la diagnosi sia giusta in quanto, prima che il mio cardiologo diagnosticasse il wpw feci anni prima dei controlli, la prima volta nel 1988 durante la visita per il servizio di leva da cui sono stato esonerato in modo permanente a causa di aritmia (non avevano scritto wpw perché sembra che all’epoca non fosse una patologia molto conosciuta) dopo dqualche anno feci un ecg per avere l’idoneita a frequentare una palestra di pesistica e il cardiologo mi disse che con questo problema era meglio evitare. Dopo qualche anno ancora, andai da quello che fu il mio cardiologo (parlo al passato perché l’anno scorso è andato in pensione) e di lui a parlarmi di wpw. Mi ha fatto vedere il tracciato dell’ecg (Che io ovviamente non capisco) e me lo ha spiegato facendomi anche vedere appunto nel tracciato L’anomalia.
Ho notato che quando passo a temperature piuttosto fredda questa specie di mancamento’ definiamolo così, è più presente e anche quando mi agito per qualcosa. Ci sono limitazioni anche a livello lavorativo? In genere quali limitazioni possono mettere riguardo l’idoneità alle mansioni lavorative?
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Dr. Massimo Scorretti Ematologo, Cardiologo, Biochimico clinico 241 12 5
Se la patologia dimostra di mantenere un carattere di tipo asintomatico non ci sono pregiudiziali di nessun genere. Al limite si possono escludere attività sportive di tipo competitivo.
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dopo
Utente
Utente
Purtroppo non è asintomatica perchè ho spesso tachicardia anche se non a livelli altissimi, in media sui 115 bpm, extrasistole con sensazione di svenimento e a volte vertigini.
Qualche volta ho anche un dolore al petto che si protrae dietro la schiena ma quello credo si tratti (da quanto ho letto in internet) di pirosi in quanto soffro un po’ di reflusso gastroesofageo e una piccola esofagite. E si... non mi faccio mancare nulla! Questo tipo di dolore generalmente passa mangiando qualcosa, qualche volta mi rendo conto di avere aria nello stomaco che se riesco a buttarla fuori, anche se poco, il dolore passa.
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