La persona di cui parlo ha 38 anni, ciclo solitamente regolare

Gentilissimi medici,
desideravo chiedervi un consulto su un episodio, ormai risoltosi purtroppo con un aborto spontaneo, avvenuto tra Febbraio e Marzo dell'anno corrente e che vado a descrivere
Ho avuto sempre rapporti protetti,mediante condom, con una ragazza che aveva avuto l'ultimo ciclo mestruale il 09/02/13. La persona di cui parlo ha 38 anni, ciclo solitamente regolare.
Ho avuto rapporti con lei il 17°(25/02) il 23°(03/03) 27°(07/3) giorno del ciclo. Durante quest'ultimo cominciava ad avere delle perdite: il giorno dopo in effetti le sembrava una sorta di flusso mestruale. Successivamente, il vero e proprio ciclo le arriva, per una settimana il 15/03.Intorno al 21/03 la ragazza comincia ad accusare dolori alla schiena. Il 05/04 fa, per curiosità un test di gravidanza e risulta incinta. Il 08/04 il test è confermato positivo (analisi del sangue HCG): fa una transvaginale e le dicono che è a rischio di aborto: l'11/04 il test del sangue risulta negativo...gravidanza interrotta.IL giorno 08/04 le hanno detto, dall'eco transvaginale , che aveva meno di un mese...
Faccio alcune doverose premesse:
1) ho sempre usato correttamente il preservativo
2) ho sempre verificato che non si fosse mai rotto
3) ho terminato il rapporto uscendo fuori in stile coitus interruptus
4) il giorno 07/3, quello delle perdite, ero venuto sulla pancia della ragazza che poi aveva fatto una doccia: è possibile che,se fosse stato il giorno dell'ovulazione, durante la doccia si siano create le condizioni per un concepimento? (mi sembra assurdoperò...)

Le mie domande, gentili dottori, sono:
a) è possibile che l'ovulazione sia avvenuta al 27° giorno di un ciclo (ovvero quando si è presentato quello strano ciclo) e che il concepimento sia dovuto alla rocambolesca situazione descritta al punto 4?
b) è possibile che un non perfetto fit del condom seppure integro abbia portato a fuoriuscite di liquido preseminale?
c) ho sempre usato la tecnica descritta e francamente mi resta molto difficile pensare che possa falllire facilmente
d) ritenete più probabile un pata-trac al rapporto occorso a metà ciclo e quindi ciò che si è verificato al 27° era uno spot da impianto?
e) quanto è l'errore tipico della datazione di una eco transvaginale a 5-6 settimane dal concepimento
Mi rendo conto della difficoltà del tema e di quanto chiede, ma dopo tutto questo tempo sono ancora molto confuso e non riesco a capire come sia successo l'evento descritto. Ovviamente l'assunto fondamentale è che la ragazza di cui parlo abbia avuto rapporti solo con me: non ho motivi per dubitarne.
Vi ringrazio in anticipo per il supporto: quell'episodio è sempre nei mie pensieri e vi sarò grato se potrete aiutarmi a capire.
Saluti
[#1]
Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.2k 1.4k 190
https://www.medicitalia.it/blog/ginecologia-e-ostetricia/1143-coito-interrotto-coitus-interruptus.html
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/1103-metodi-contraccettivi-di-barriera.html
1. quella situazione da lei definita "rocambolesca" difficilmente porta all'insorgenza di una gravidanza.
2. se il preservativo è stato indossato dal primo istante del rapporto,deve pensare ad una rottura ( minima ) del condom
3 la datazione di una gravidanza con eco transvaginale si basa su dati biometrici standard ,in questo caso dalla lunghezza vertice-sacro dell'embrione (CRL).
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Egr. Dr Nicola Blasi,
la ringrazio tanto della sua risposta. Da quanto Lei afferma deduco che devo concentrare la mia attenzione a quei rapporti antecedenti al pata-trac di cui parlavo (con particolare rif. a quello del 17° giorno del ciclo.
Le chiedevo gentilmente maggiore dettaglio sulla mia domanda e) quella riguardante la datazione nella fase precocissima della gravidanza: a riguardo preciso che non era stato visto ancora l'embrione.Questo per capire meglio se siamo ad una accuratezza di +/- n giorni (tenendo presente l'uso dell'HCG come metodo complementare).
Le chiedo inoltre una delucidazione maggiore sul concetto di rottura (minima) del preservativo: mi ero in precedenza documentatati sul web e da quello che intendo ad oggi è praticamente impossibile indossare un condom con microforii. Inoltre, in caso di rottura (come in passato mi è capitato in due occasioni) la lacerazione dovrebbe essere evidente o comunque verificabile. Io ho sempre controllato a fine rapporto se la parte terminale del condom perdeva aria.
Può cortesemente riportare la sua esperienza e opinione medica sul questa possibile failure del condom?
Francamente sono orientato a pensare che una non perfetta aderenza del preservativo possa aver, cambiando per esempio posizione, portato a piccole fuoriuscite di preseminale a livello della base del pene che poi, toccato con mani è stato riportato sul preservativo e nel proseguo del rapporto abbia causato l'inserimento in vagina di qualche spermatozoo.
Non mi rimane (anche sulla base della sua opinione) che pensare che l'errore sia stato avere un coitus interruptus con preservativo micro-lacerato (e piccole perdite di sperma), o un coitus interruptus con preservativo intatto ma male indossato e perdite.
Tolto l'impossibile , quello che rimane , seppure improbabile deve essere la verità (Sherlock Holmes).

La ringrazio ancora del suo importante sostegno.
[#3]
Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.2k 1.4k 190
ROTTURA INAVVERTITA del condom (minima) , non evidente, a questo mi riferivo.
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/1103-metodi-contraccettivi-di-barriera.html.
La non perfetta aderenza del condom,purtroppo rientra negli errori di uso.
Le due possibilità da lei elencate sono valide , ma la difficoltà sta nell'individuare quella colpevole.
Complimenti per la citazione di Sherlock Holmes.
SALUTONI
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