Problemi di memoria con gocce en

Salve dottore sono una ragazza di 22 anni da maggio ho iniziato a soffrire di disturbi fisici ma in realtà erano psicosomatici ho somatizzato in ogni parte del corpo all'inizio il neurologo mi prescrive lexotan prese per circa 2 mesi 10 gocce per 2 volte al giorno poi non trovando giovamento ho usato lo xanax partendo da 5 fino a 15 per 2 volte al giorno la situazione si è calmata ma per poco tempo poi ho avuto forti attacchi di panico anche con senso di svenimento e mi sono rivolta a uno psichiatra che mi ha prescritto en gocce e stilden (paroxetina) come antidepressivo ora faccio quasi un anno che prendo ansiolitici e di en circa 5 mesi sto notando che spesso dimentico le cose e sono poco concentrata anche quando prendo la terapia a volte preferisco ci sia qualcuno con me per contare le gocce a breve inizieremo a ridurle per ora ne prendo circa 20/5 al giorno di en e 25 gocce di paroxetina la mattina è 25 a mezzogiorno è possibile che uno dei due farmaci mi stia rovinando la memoria?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
Gentile Ragazza,

tra i due farmaci che assume è soprattutto l’ansiolitico (En) che potrebbe causare problemi di memoria. In ogni caso il suo utilizzo è limitato ad alcune settimane, Lei invece lo assume da diversi mesi per cui ne parli con lo psichiatra che La segue per un’eventuale graduale riduzione fino alla sospensione.
Ovviamente questa è solo un’ipotesi a distanza, il problema potrebbe anche essere relativo alla Sua condizione di base.
La paroxetina invece solitamente non da disturbi della memoria e può essere somministrata anche per lunghi periodi.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore ne parlerò allora con lo psichiatra in tal caso dovessero essere le gocce ansiolitiche il danno sarebbe irreversibile o comunque quando le ridurre fino a lasciarle tornerà tutto apposto ? E non avrò più questi piccoli problemi di memoria
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
Solitamente il disturbo è reversibile, soprattutto in giovane età.

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro