Sensazione di confusione e di svenimento imminente.. terribile

Buonasera da ormai due anni soffro di ansia molto forte, ancora non penso sia ansia, sento sia piu ipocondria, tutto normale finche riuscivo a gestirla sentendo tachicardia mancanza di respiro, verificato tutto con varie visite cardiologiche ecografie varie addome visita pneumologica tutto nella norma, sono con uno psicologo da sei mesi ma non traendone molti benefici l’ho abbandonato, soffro da un po di tempo un qualcosa che non so se è associato all’ansia e mi spaventa non so come fare ho fatto due analisi del sangue complete in un anno, inprovvisamente inziio a sentirmi sbandato come se gira tutto intorno a me senso di svenimento confusione e vista offuscata mista a rallentamento come se sto per avere un malore e non mi passa perché ho proprio paura di svenire o che non mi possa passare più l’ultima volta che mi venne forte volevo chiamare un'ambulanza, cosa mi consigliate io ho due opzioni, la prima è quella di fare una visita neurologica per capire se possa essere un problema di una demenza giovanile non saprei, perché ho alcune volte difficoltà a ricordare delle cose potrebbe essere anche il forte stress non saprei però mi sento come in un tunnel senza uscita, altrimenti provare a rivolgermi ad uno psichiatra ed iniiziare delle cure con psicofarmaci ma ho paura ad iniziare perché penso che se non ne prendi più i problemi tornano, ho 23 anni e la mia vita è stata molto movimentata diciamo non ho mai avuto una vita molto tranquilla tra lutti importanti ecc ma non ho mai fatto uso di droga o altre dipendenze da alchool ecc... vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Utente, da quel che riporta, non è difficile poter inquadrare i sintomi nell'ampio campo della somatizzazione d'ansia. Ha agito correttamente a rivolgersi ai vari specialisti per fugare i vari dubbi. Dispiace che non abbia incontrato lo specialista giusto per affrontare il cuore del problema. A volte non dipende dalla preparazione e dalla bravura dello specialista se non si riesce ad instaurare quella sintonia per andare avanti. A volte ci sono fattori che sfuggono all'osservazione ma sono determinanti per creare le condizioni giuste affinché la terapia dia i suoi frutti. Res stantibus, in genere, la cosa da fare è cercare di nuovo un approccio psicopatologico, anche su nuovi criteri, ponendo attenzione sia alla preparazione dello specialista sia al tipo di rapporto che si "sente" con lo stesso.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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