Sospetta ernia disco

salve, da poco sono stato oggetto di dolori lancinanti zona dx in prossimita' di l5-s1
senza pero' avvertire dolori alla gamba dx se non al ginocchio dove mi e' stato rilevato un menisco laterale difettoso. ho eseguito RX colonna vertebrale e cervicale dove si evince una degenerazione discale l5-s1 e una entesopatia del legamento nucale.
eseguito trattamento con cortisone e antinfiammatori fans .l'ortopedico mi ha consiliato l'uso di un busto o corsetto per lombosciatalgia acuta diminuzione peso ponderale 25 kg. e mi ha sconsigliato un'eventuale intervento in caso conferma di ernia discale. ora premetto che possa essere giusto porre in ultimo l'operazione ma se con essa si risolve il problema perche' sconsigliarla? e' cosi' pericolosa? e' invasiva? quanto dura la degenza e la riabilitazione ? vi ringrazio anticipatamente saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Di fronte a una lombosciatalgia è imperativo il tentativo di trattamento conservativo, cioè con cure mediche e fisiche, riservando l'intervento ai casi ribelli alle terapie o che richiederebbero la assunzione prolungata di farmaci. Questo è tanto più vero se si parla di una lombosciatalgia in S1, che non dà deficit motori che possano influire negativamente sulla deambulazione. Qualsiasi intervento presenta dei rischi generici e dei rischi specifici per cui il ricorso alla chirurgia deve avere un rapporto costo/benefici nettamente a favore dei benefici: se Lei si sottoponesse all'intervento pensando che così "si risolve il problema" ma invece insorgesse una spondilodiscite (=infezione) che La costringesse a mesi di esami, terapie antibiotiche, scintigrafie, RMN senza la certezza di guarire, oppure se si formasse un ematoma che comprime le radici nervose con minaccia della capacità di controllare feci e urine e di avere una normale attività sessuale, sicuramente deprecherebbe la scelta di ricorrere a un intervento chirurgico per una patologia che si sarebbe potuta risolvere con terapie mediche e fisiche. Bisogna smettere di pensare che con un intervento "si risolve il problema" senza considerare i rischi che esso può sempre comportare e senza considerare che non c'è intervento chirurgico che restituisca l'integrità preesistente: una schiena sottoposta a intervento chirurgico non tornerà mai a essere la schiena di qualche anno prima. Dico sempre ai miei pazienti che un intervento chirurgico non è mai come cambiare la cinghia alla lavatrice: in questo caso la lavatrice torna quasi nuova, ma una schiena no.
Se poi si vede che con le terapie risolve poco o niente e che per non avere dolore sarebbe costretto ad assumere cortisone di continuo, a quel punto i rischi legati alla continua assunzione di farmaci potrebbero superare per importanza quelli legati all'intervento e all'anestesia (aumentati anche dall'eccesso ponderale, che complica entrambi) e quindi può avere senso affrontare l'intervento.
La durata della degenza dipende dal decorso post-operatorio. Quella della riabilitazione dipende dalle condizioni di partenza.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
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LA RINGRAZIO PER LA CORTESE DELUCIDAZIONE DOTT. DONATI SEGUIRO' SUO CONSIGLIO SPERANDO CHE LE CURE SIANO DI UTILITA'. LA SALUTO CORDIALMENTE RINGRAZIANDOLA ANCORA PER LA SUA CORTESIA
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