alprazolam e diazepam
soffro saltuariamente di colon irritabile di origine nervosa. fino a poco tempo fa, quando avevo bisogno, prendevo xanax insieme ad alcuni aminoacidi che aiutavano la digestione. Il mio medico mi ha prescritto ora spasmomen, ma leggendo le istruzioni mi sono accorto che contiene diazepam 2,000 mg. Credo che xanax e spasmomen non possano essere usati insieme. Io però vorrei continuare a usare xanax che prendo in 10-15 gocce quando ne avverto la necessità (mi aiuta a calmare ansia prima di affrontare situazioni per me difficili). Ora non so se il dosaggio di diazepam contenuto in Spasmomen sia tale da sostituire completamente lo xanax o se devo cercare un farmaco per il colon irritabile che non contenga benzodiazepina, in modo da continuare a fare uso saltuario di xanax. Sono preoccupato e confuso perchè, in un certo senso, anche il solo pensiero di potere contare su dei farmaci buoni mi tranquillizza.
[#1]
Usare due benzodiazepine contemporaneamente é sconsigliato. Può chiedere al suo medico di sostituire uno dei due. A distanza non é possibile formulare prescrizioni.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente,
mi permetto di dirLe che deve cambiare mentalità: la cura basata sulla terapia al bisogno non è una strategia corretta.
Le benzodiazepine sono solo farmaci sintomatici e sono associate allo sviluppo di assuefazione ai loro effetti. Andando avanti così, cronicizza la Sua malattia. Per cui, fra le soluzioni ipotizzate (spasmomen + xanax, oppure come prima) nessuna va bene.
Per quanto riguarda il prendere solo lo spasmomen, visto anche che è prescritto dal Suo medico, lo farei, perché è una cura già un po' più specifica e perché il Diazepam coprirebbe l'intervallo di tempo più lungo rispetto allo xanax. Non lo considererei comunque una cura sufficiente, perché c'è bisogno di una terapia prescritta da uno specialista psichiatra, al quale bisogna rivolgersi direttamente.
mi permetto di dirLe che deve cambiare mentalità: la cura basata sulla terapia al bisogno non è una strategia corretta.
Le benzodiazepine sono solo farmaci sintomatici e sono associate allo sviluppo di assuefazione ai loro effetti. Andando avanti così, cronicizza la Sua malattia. Per cui, fra le soluzioni ipotizzate (spasmomen + xanax, oppure come prima) nessuna va bene.
Per quanto riguarda il prendere solo lo spasmomen, visto anche che è prescritto dal Suo medico, lo farei, perché è una cura già un po' più specifica e perché il Diazepam coprirebbe l'intervallo di tempo più lungo rispetto allo xanax. Non lo considererei comunque una cura sufficiente, perché c'è bisogno di una terapia prescritta da uno specialista psichiatra, al quale bisogna rivolgersi direttamente.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Utente
Grazie ad entrambi i dottori per le risposte.
Volevo fare una precisazione in riferimento a quanto detto dal dott. Gukov, al quale desidero chiedere un ulteriore chiarimento in merito a quanto mi ha consigliato.
Tutti i medicinali che ho indicato mi sono stati prescritti da medici e non mi permetterei mai di fare di testa mia, non avendone le competenze. Ho anche consultato due psichiatri che non hanno detto nulla in contrario sull'uso di xanax al bisogno, avvertendomi però che si tratta di un trattamento sintomatico e che la soluzione ideale per me è una psicoterapia che sto già facendo con risultati positivi.
Ovviamente però, mentre faccio la psicoterapia, i sintomi non scompaiono da un giorno all'altro e quindi mi trovo costretto a "tamponare" le difficoltà, pur sapendo di avere imboccato la strada giusta. Sto cercando così di risolvere il mio problema legato a manifestazioni ansiose a livello dell'intestino consultando vari specialist (psichiatri, gastroenterologi) oltre al mio medico curante. Ognuno però propone una sua soluzione (che sono più o meno simili) e quindi mi trovo un po' confuso nel decidere cosa fare.
Al momento io facevo uso di 10-15 gocce di xanax al bisogno (cioè 2-3 volte in un mese) insieme ad alcuni antispastico per l'intestino sempre al bisogno (5-6 volte in un mese). Questo antispastico non è più in commercio e quindi mi è stato prescritto spasmomen che, per via della sua composizione, non è compatibile con xanax e forse mi costringerebbe ad assumere più benzodiazepina di quanto ne prendevo prima.
Cosa posso fare? Ho pensato che potrei chiedere al mio medico di sostituire lo spasmomen con il debridat, che mi fu prescritto da un gastroenterologo. In questo modo avrei la libertà di usare xanax quando voglio ma sempre sporadicamente. Oppure devo chiedere al mio psichiatra di darmi un'altra benzodiazepina, anche se quando mi ha visitato non ha ritenuto oppurtuno fare ciò né darmi un antidepressivo?
A me interessa solo potere affrontare alcune situazioni professionali che mi creano forte stress senza dovere "soffrire" per l'ansia che mi provocano.
Volevo fare una precisazione in riferimento a quanto detto dal dott. Gukov, al quale desidero chiedere un ulteriore chiarimento in merito a quanto mi ha consigliato.
Tutti i medicinali che ho indicato mi sono stati prescritti da medici e non mi permetterei mai di fare di testa mia, non avendone le competenze. Ho anche consultato due psichiatri che non hanno detto nulla in contrario sull'uso di xanax al bisogno, avvertendomi però che si tratta di un trattamento sintomatico e che la soluzione ideale per me è una psicoterapia che sto già facendo con risultati positivi.
Ovviamente però, mentre faccio la psicoterapia, i sintomi non scompaiono da un giorno all'altro e quindi mi trovo costretto a "tamponare" le difficoltà, pur sapendo di avere imboccato la strada giusta. Sto cercando così di risolvere il mio problema legato a manifestazioni ansiose a livello dell'intestino consultando vari specialist (psichiatri, gastroenterologi) oltre al mio medico curante. Ognuno però propone una sua soluzione (che sono più o meno simili) e quindi mi trovo un po' confuso nel decidere cosa fare.
Al momento io facevo uso di 10-15 gocce di xanax al bisogno (cioè 2-3 volte in un mese) insieme ad alcuni antispastico per l'intestino sempre al bisogno (5-6 volte in un mese). Questo antispastico non è più in commercio e quindi mi è stato prescritto spasmomen che, per via della sua composizione, non è compatibile con xanax e forse mi costringerebbe ad assumere più benzodiazepina di quanto ne prendevo prima.
Cosa posso fare? Ho pensato che potrei chiedere al mio medico di sostituire lo spasmomen con il debridat, che mi fu prescritto da un gastroenterologo. In questo modo avrei la libertà di usare xanax quando voglio ma sempre sporadicamente. Oppure devo chiedere al mio psichiatra di darmi un'altra benzodiazepina, anche se quando mi ha visitato non ha ritenuto oppurtuno fare ciò né darmi un antidepressivo?
A me interessa solo potere affrontare alcune situazioni professionali che mi creano forte stress senza dovere "soffrire" per l'ansia che mi provocano.
[#4]
Gentile utente,
Lei scrive:
"Ho anche consultato due psichiatri che non hanno detto nulla in contrario sull'uso di xanax al bisogno, avvertendomi però che si tratta di un trattamento sintomatico e che la soluzione ideale per me è una psicoterapia che sto già facendo con risultati positivi".
Divergo nel mio parere dagli specialisti che Lei ha consultato: con i limiti del consulto via internet, penso che con lo xanax Al Bisogno si cronicizza il Suo disturbo.
Dipende se vuole semplicemente proseguire a convivere con il Suo disturbo, oppure se vorrebbe cercare a guarirne.
se Lei usa l'ansiolitico (alprazolam) così poco come ha scritto, allora può avere l'impressione di non esserne dipendente e di avere un bisogno dei farmaci minore di quanto Le è stato proposto adesso.
Sarà vero e non vero. Mi spiego:
anche se usa lo xanax (e l'antispastico) solo alcune volte al mese, queste volte rimangono da considerare come gli episodi di malattia sufficientemente sintomatici. Posso immaginare che ci sono delle volte quando (usando le capacità attinte magari anche dalla psicoterapia) Lei non riccorre all'uso dei farmaci, lasciandoli ai momenti più "estremi", ma ciò non toglie che questi momenti "oltre ad una certa soglia di gestione" ci siano. E sono le manifestazioni della malattia.., la quale, come Lei scrive, viene tamponata con i farmaci. Non conta se questi momenti sono rari o frequenti. Conta che ci sono, e conta la Sua paura che possano avvenire e trovarLa senza rimedi per affrontarli. E non solo gli episodi stessi, ma anche questa paura preliminare, fanno parte del disturbo. Utilizzando i farmaci al bisogno in questi momenti, si "collude" con questa dinamica psichica del disturbo, la quale rischia di cronicizzarsi: usando il farmaco "al bisogno" (per affrontare gli stati d'ansia), la Sua psiche si abitua ad affrontarlo in questa maniera, senza che si impieghino le potenzialità della psiche acquisite con la psicoterapia e senza che si possa valutare se Lei ha acquisito tali capacità.
Attenzione: non scarto che possa essere necessaria una terapia farmacologica con un sufficiente effetto ansiolitico in abinazione alla psicoterapia. Ma tale farmacoterapia è meglio che sia assunta in accordo con lo specialista ad orario fisso e continuamente ogni giorno, per dare la "copertura" tale da rendere minima e poi nulla la necessità di ricorrere alla terapia al bisogno. In tal modo la terapia farmacologica che viene assunta, fa il suo effetto, ma non si crea l'abitudine di gestire i sintomi al momento (o in previsione) della loro comparsa con i farmaci, e si lascia più spazio nella gestione di ciò alla psicoterapia.
Con lo specialista poi bisognerà monitorare e valutare quando eventualmente scalare tale farmacoterapia.
Rispetto ai farmaci da prendere nella modalità "continua", Lei teme che le dosi a Lei indicate siano eccessive ? (in particolare, diazepam 2 mg, contenuto nella compressa di Spasmomen somatico). Tuttavia, 2 mg di diazepam non è una dose alta, inoltre, con il passare del tempo, l'effetto sedativo, se ci sarà, dovrebbe scomparire, come con tutte le benzodiazepine. Se però permane il dubbio, esistono in commercio i prodotti analoghi (a base di uno spasmolitico + diazepam) con la possibilità di dosaggi minori in compresse oppure in gocce, da poter stabilire con il Suo specialista la dose più individuale per Lei.
Penso che, in ogni modo, trattandosi sia di un composto contenente uno psicofarmaco, sia della cura di una malattia di interesse anche psichiatrico, il Suo specialista psichiatra va coinvolto e consultato sulla prescrizione del medico di base (spasmomen somatico o analoghi). In tale occasione, può chiedere al Suo psichiatra se ritiene opportuna o no anche una terapia con un antidepressivo, la quale a lungo termine potrebbe essere ancora più vantaggiosa.
In ogni modo, se si deciderà per una terapia continua, fra gli obbiettivi deve essere anche l'eliminazione graduale della terapia al bisogno. Questa eliminazione non deve essere brusca da un giorno ad altro e va programmata nel suo scalare. L'assunzione contemporanea di xanax e di un composto che contiene diazepam (nel periodo dello scalare dello xanax al bisogno) è in realtà possibile, ma va gestita da specialisti, dunque va concordata con il Suo specialista.
Lei scrive:
"Ho anche consultato due psichiatri che non hanno detto nulla in contrario sull'uso di xanax al bisogno, avvertendomi però che si tratta di un trattamento sintomatico e che la soluzione ideale per me è una psicoterapia che sto già facendo con risultati positivi".
Divergo nel mio parere dagli specialisti che Lei ha consultato: con i limiti del consulto via internet, penso che con lo xanax Al Bisogno si cronicizza il Suo disturbo.
Dipende se vuole semplicemente proseguire a convivere con il Suo disturbo, oppure se vorrebbe cercare a guarirne.
se Lei usa l'ansiolitico (alprazolam) così poco come ha scritto, allora può avere l'impressione di non esserne dipendente e di avere un bisogno dei farmaci minore di quanto Le è stato proposto adesso.
Sarà vero e non vero. Mi spiego:
anche se usa lo xanax (e l'antispastico) solo alcune volte al mese, queste volte rimangono da considerare come gli episodi di malattia sufficientemente sintomatici. Posso immaginare che ci sono delle volte quando (usando le capacità attinte magari anche dalla psicoterapia) Lei non riccorre all'uso dei farmaci, lasciandoli ai momenti più "estremi", ma ciò non toglie che questi momenti "oltre ad una certa soglia di gestione" ci siano. E sono le manifestazioni della malattia.., la quale, come Lei scrive, viene tamponata con i farmaci. Non conta se questi momenti sono rari o frequenti. Conta che ci sono, e conta la Sua paura che possano avvenire e trovarLa senza rimedi per affrontarli. E non solo gli episodi stessi, ma anche questa paura preliminare, fanno parte del disturbo. Utilizzando i farmaci al bisogno in questi momenti, si "collude" con questa dinamica psichica del disturbo, la quale rischia di cronicizzarsi: usando il farmaco "al bisogno" (per affrontare gli stati d'ansia), la Sua psiche si abitua ad affrontarlo in questa maniera, senza che si impieghino le potenzialità della psiche acquisite con la psicoterapia e senza che si possa valutare se Lei ha acquisito tali capacità.
Attenzione: non scarto che possa essere necessaria una terapia farmacologica con un sufficiente effetto ansiolitico in abinazione alla psicoterapia. Ma tale farmacoterapia è meglio che sia assunta in accordo con lo specialista ad orario fisso e continuamente ogni giorno, per dare la "copertura" tale da rendere minima e poi nulla la necessità di ricorrere alla terapia al bisogno. In tal modo la terapia farmacologica che viene assunta, fa il suo effetto, ma non si crea l'abitudine di gestire i sintomi al momento (o in previsione) della loro comparsa con i farmaci, e si lascia più spazio nella gestione di ciò alla psicoterapia.
Con lo specialista poi bisognerà monitorare e valutare quando eventualmente scalare tale farmacoterapia.
Rispetto ai farmaci da prendere nella modalità "continua", Lei teme che le dosi a Lei indicate siano eccessive ? (in particolare, diazepam 2 mg, contenuto nella compressa di Spasmomen somatico). Tuttavia, 2 mg di diazepam non è una dose alta, inoltre, con il passare del tempo, l'effetto sedativo, se ci sarà, dovrebbe scomparire, come con tutte le benzodiazepine. Se però permane il dubbio, esistono in commercio i prodotti analoghi (a base di uno spasmolitico + diazepam) con la possibilità di dosaggi minori in compresse oppure in gocce, da poter stabilire con il Suo specialista la dose più individuale per Lei.
Penso che, in ogni modo, trattandosi sia di un composto contenente uno psicofarmaco, sia della cura di una malattia di interesse anche psichiatrico, il Suo specialista psichiatra va coinvolto e consultato sulla prescrizione del medico di base (spasmomen somatico o analoghi). In tale occasione, può chiedere al Suo psichiatra se ritiene opportuna o no anche una terapia con un antidepressivo, la quale a lungo termine potrebbe essere ancora più vantaggiosa.
In ogni modo, se si deciderà per una terapia continua, fra gli obbiettivi deve essere anche l'eliminazione graduale della terapia al bisogno. Questa eliminazione non deve essere brusca da un giorno ad altro e va programmata nel suo scalare. L'assunzione contemporanea di xanax e di un composto che contiene diazepam (nel periodo dello scalare dello xanax al bisogno) è in realtà possibile, ma va gestita da specialisti, dunque va concordata con il Suo specialista.
[#5]
Utente
La ringrazio molto della gentile risposta, dr. Gukov, che ho letto e riletto più volte. Ho riflettuto sul suo punto di vista, che aggiungo a quello dei medici che ho consultato direttamente. Devo però ammettere che mi sento un poco confuso ma soprattutto spaventato perchè io voglio risolvere un problema (ansia e colon irritabile) che per me è causa di sofferenza da lungo tempo. E in questo lungo tempo di progressi ce ne sono stati, cercando di fare soprattutto psicoterapia e ricorrendo talvolta ai farmaci. L'obiettivo, come dice anche lei, è quello di liberarsi completamente da medicinali ma, al momento, non mi sento ancora pronto.
Lei ipotizza l'uso di un antidepressivo al posto delle benzodiazepine. Sinceramente questa idea mi spaventa, anche perchè nessuno dei 2 psichiatri che ho consultato mi ha indicato questa soluzione. Solo uno mi ha detto che l'antidepressivo mi avrebbe reso più indifferente a tutto e, a lungo andare, mi avrebbe fatto dimenticare il sintomo, senza risolvere però la causa del mio malessere che si poteva somatizzare in altro modo.
Da qui ho deciso di fare psicoterapia. Prima ne ho fatta una comportamentale, che è stata d'aiuto perchè mi ha impedito di isolarmi sempre più, come stavo facendo, ma non è stata risolutiva. Ora faccio psicanalisi e sento maggiore beneficio, anche avendo trovato un medico che ha capito subito la radice dei miei problemi.
Nel frattempo però la vita scorre, ci sono gli impegni quotidiani e tra questi quelle situazioni che mi fanno stare male. Come posso fare per affrontarle? Xaxan e l'antispastico mi hanno dato una mano. Forse dovrei provare a chiedere al mio medico di continuare a darmi un antispastico e una benzodiazepina e non un farmaco che combina i due, togliendomi la libertà di ricorrere all'ansiolitico nei pochi casi in cui sento davvero il bisogno?
Capirà quanto è frustrante tutta questa situazione, dovendo continuamente consultare medici diversi che propongono soluzioni diverse e che non vogliono sconfinare in campi non loro. Eppure nell'ultima visita con un gastroenterologo non mi è stato prescritto nulla, dicendomi solo usare xanax quando necessario e di continuare la psicoterapia. Ma io senza farmaci per il colon (così come per l'ansia) mi sento scoperto e temo di non farcela.
Lei ipotizza l'uso di un antidepressivo al posto delle benzodiazepine. Sinceramente questa idea mi spaventa, anche perchè nessuno dei 2 psichiatri che ho consultato mi ha indicato questa soluzione. Solo uno mi ha detto che l'antidepressivo mi avrebbe reso più indifferente a tutto e, a lungo andare, mi avrebbe fatto dimenticare il sintomo, senza risolvere però la causa del mio malessere che si poteva somatizzare in altro modo.
Da qui ho deciso di fare psicoterapia. Prima ne ho fatta una comportamentale, che è stata d'aiuto perchè mi ha impedito di isolarmi sempre più, come stavo facendo, ma non è stata risolutiva. Ora faccio psicanalisi e sento maggiore beneficio, anche avendo trovato un medico che ha capito subito la radice dei miei problemi.
Nel frattempo però la vita scorre, ci sono gli impegni quotidiani e tra questi quelle situazioni che mi fanno stare male. Come posso fare per affrontarle? Xaxan e l'antispastico mi hanno dato una mano. Forse dovrei provare a chiedere al mio medico di continuare a darmi un antispastico e una benzodiazepina e non un farmaco che combina i due, togliendomi la libertà di ricorrere all'ansiolitico nei pochi casi in cui sento davvero il bisogno?
Capirà quanto è frustrante tutta questa situazione, dovendo continuamente consultare medici diversi che propongono soluzioni diverse e che non vogliono sconfinare in campi non loro. Eppure nell'ultima visita con un gastroenterologo non mi è stato prescritto nulla, dicendomi solo usare xanax quando necessario e di continuare la psicoterapia. Ma io senza farmaci per il colon (così come per l'ansia) mi sento scoperto e temo di non farcela.
[#6]
Gentile utente
Un antidepressivo agisce sul sintomo e sulla causa e può considerarsi risolutivo della condizione, con le dovute possibilità di tentativo per il trattamento.
Un antidepressivo non rende indifferenti e potrebbe stare meglio per il solo utilizzo del farmaco.
Altra considerazione è voler intraprendere un percorso psicoterapeutico che, comunque, richiede delle condizioni preventive di valutazione.
Un antidepressivo agisce sul sintomo e sulla causa e può considerarsi risolutivo della condizione, con le dovute possibilità di tentativo per il trattamento.
Un antidepressivo non rende indifferenti e potrebbe stare meglio per il solo utilizzo del farmaco.
Altra considerazione è voler intraprendere un percorso psicoterapeutico che, comunque, richiede delle condizioni preventive di valutazione.
[#7]
Gentile utente,
condivido l'intervento sugli antidepressivi del mio collega che si è appena espresso.
Lei scrive:
"Ma io senza farmaci per il colon (così come per l'ansia) mi sento scoperto e temo di non farcela."
Ed è proprio questo il punto: è una delle complicanze e delle manifestazioni secondarie della malattia stessa.
Come "medico" in generale forse avrei potuto accontentarmi del "compenso" relativo che Lei ha con i farmaci al bisogno, ma come psichiatra vedo l'attuale strategia di cura non corretta.
Bisogna rivolgersi nuovamente allo psichiatra che La segue, e di indirizzare a lui i dubbi, discutendo anche la Sua paura di rimanere senza i farmaci al bisogno, l'opzione di un antidepressivo (non abbia paura: averi più paura della dipendenza da farmaci sintomatici), e in generale i punti salienti di questa discussione.
Alla fine, il problema va discusso con lo specialista curante (che deve esserci in maniera stabile), perché è assieme con lui che si decide.
condivido l'intervento sugli antidepressivi del mio collega che si è appena espresso.
Lei scrive:
"Ma io senza farmaci per il colon (così come per l'ansia) mi sento scoperto e temo di non farcela."
Ed è proprio questo il punto: è una delle complicanze e delle manifestazioni secondarie della malattia stessa.
Come "medico" in generale forse avrei potuto accontentarmi del "compenso" relativo che Lei ha con i farmaci al bisogno, ma come psichiatra vedo l'attuale strategia di cura non corretta.
Bisogna rivolgersi nuovamente allo psichiatra che La segue, e di indirizzare a lui i dubbi, discutendo anche la Sua paura di rimanere senza i farmaci al bisogno, l'opzione di un antidepressivo (non abbia paura: averi più paura della dipendenza da farmaci sintomatici), e in generale i punti salienti di questa discussione.
Alla fine, il problema va discusso con lo specialista curante (che deve esserci in maniera stabile), perché è assieme con lui che si decide.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 36.2k visite dal 18/01/2014.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.