Ossessione e depressione

buongiorno gentili dottori.
Sto vivendo un periodo estremamente stressante in quanto qualche tempo fa io e la mia ragazza abbiamo rischiato una gravidanza indesiderata.
Oggettivamente era un rischio abbastanza remoto per dinamica ma ovviamente i dubbi vengono, ma questo è un altro discorso.
Quello che vorrei sottoporre alla vostra attenzione è il fatto che io ora non sto assolutamente bene. Mi ritrovo nonostante le prove che l'eventualità della gravidanza oramai sia impossibile ad avere ancora dubbi, sembra un ossessione, ogni minima cosa la ricollego a quello, ogni sintomo, ogni malessere della mia ragazza è per me un occasione per riportare alla mente l'eventualità della gravidanza. Mi rendo conto che sembra stupido, ma forse per l'immensa paura che ho provato in quel periodo, ora mi siano rimasti dei segni. Sono continuamente alla ricerca di cose che mi diano una conferma al 2000% che non si tratti di quello anche se so perfettamente che tutto ciò che poteva provarne l'assenza è stato fatto. Forse la stupidaggine più grande è stata cercare informazioni su internet e riempirmi la testa di dubbi. Ho scritto nel titolo ossessione, proprio per questo motivo, non riesco a pensare ad altro e ogni volta che mi sorge il pensiero, vengo preso da una sensazione di inquietudine e paura che mi ha portato attualmente ad essere in un periodo di vera e propria depressione in quanto tante volte mi trovo in stati di apatia e ho il pensiero fisso che ho descritto sopra. Mi pongo continuamente mille domande del tipo: e se questo fosse un sintomo? ecc. ecc.. dubbi su dubbi.
Sto provando a prendere delle gocce erboristiche rilassanti.
Secondo voi, gentili dottori, come devo agire?
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
dalla sua descrizione sembrerebbero effettivamente essere idee ossessive, scatenate verosimilmente dall'episodio che ha raccontato.
Le possibilità di intervento a mio parere sono 2.
Se i sintomi sono eccessivamente disturbanti la soluzione migliore sarebbe quella di consultare uno psichiatra per un'opportuna terapia farmacologica.
Tuttavia, viste le circostanze in cui si è manifestato il disagio, non trascurerei neanche l'ipotesi di consultare uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad affrontare il tema della possibile genitorialità, che evidentemente la spaventa più del lecito.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

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