Attacchi di panico e nausea

Buongiorno,
Ho 40 anni e dal 2000 soffro di attacchi di panico. Ho sempre seguito cure farmacologiche e psicoterapie, riuscendo a contenere il sintomo ma senza mai riprendere una vita normale.
Dall’anno scorso mi sono tornati, non stavo più prendendo farmaci. Mi hanno prescritto il Sulamid e l’Elopram ma non sono riuscita a continuare la cura per gli effetti collaterali dell’Elopram. Ho anche riprovato col precedente farmaco che prendevo, il Cipralex, ma non riuscivo più a tollerare nemmeno questo. Sono così andata avanti, fino ad oggi, solo con il Tavor (1 mg al giorno) e un quarto di Sulamid che trovo difficoltà a togliere.
Il mio principale problema ora è che mi sono tornati più forti e non riesco più ad uscire di casa. Il Tavor non mi fa più effetto come prima e questo mi invalida ulteriormente. In più, sono dimagrita quasi dieci kili in quest’ultimo anno, arrivando a pesare 39 kg per 165 di altezza perché ho forti nausee, peggiorate con l’Elopram e quando ho cercato di togliere il Sulamid. Ora ho il terrore di prendere un antidepressivo per via della forte nausea che mi provoca (sono emetofoba). Lo specialista mi ha consigliato l’Anafranil, ma ho molta paura degli effetti collaterali, se ritornano le nausee finisco per non mangiare più, dimagrire ulteriormente, e il problema diventa più serio. Mi hanno consigliato di integrare con lo Xanax, o addirittura di sostituirlo col Tavor. E rimanere con questo se proprio non riesco a prendere l’Anafranil. Il terrore è che a lungo andare non mi facciano più effetto... ed io come faccio?
Le mie domande sono:
1. C’e un antidepressivo che non dia nausea? Ma anzi, che stimoli l’appetito?
2. Posso stare solo con gli ansiolitici e continuare con la psicoterapia, ho speranze di farcela senza cadere nel girone della tolleranza? E finire che non mi facciano più effetto?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"2. Posso stare solo con gli ansiolitici e continuare con la psicoterapia, ho speranze di farcela senza cadere nel girone della tolleranza? E finire che non mi facciano più effetto?"

Assolutamente no. La terapia del panico è farmacologica, e l'uso continuativo degli ansiolitici tipo il tavor è destinato dopo un mesetto circa a produrre tolleranza, il che sicuramente significa che non hanno più azione (per quanto anche prima non abbiano un'azione preventiva degli attacchi), poi se uno rimanga o meno invischiato coi tranquillanti è una cosa un po' diversa.

Per il punto 1, la questione non è di trovare un farmaco che non dia nausea, perché questa è una sua preoccupazione, mica è una caratteristica che il farmaco debba avere per essere indicato nel suo caso.

Il medico le ha indicato un farmaco corretto, anche rispetto a quelli che non ha tollerato, per cui non vedo motivo di non seguirne i consigli.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Non sono d’accordo per la seconda risposta che non dev’esse Un requisito del farmaco. Se dovessi prendere ora un farmaco che mi da nausea e toglie ulteriormente appetito, con i miei 39 kili dove vado a finire? Già mangio pochissimo, così finirei di mangiare del tutto e a questo punto subentrerebbe un altro problema ben più pesante degli attacchi di panico. Io vorrei sapere se esiste un antidepressivo che non da questo effetto collaterale.
Cosa intende per rimanere invischiato?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La sua è una paura di un effetto collaterale, se ci ragiona come se fosse il suo disturbo, siamo fuori strada.
Inoltre, è inutile prendere un criterio del tipo: voglio un farmaco che non mi dia x, visto che in tutti i foglietti ci sono scritti tutti gli effetti possibili, che comprendono di solito tutto e il contrario (stipsi/diarrea, aumento di peso /calo di peso, sonnolenza/insonnia)...

Lei ha bisogno di una buona cura antipanico, il suo medico si è mosso in una direzione sensata.
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