Derealizzazione e ansia

Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 32 anni che ha sempre avuto un carattere tendenzialmente ansioso (essendo cresciuta in una famiglia con soggetti a loro volta ansiosi). Cercando di riassumere la mia storia, ho avuto i primi forti attacchi di ansia, con attacchi di panico e poi periodi di derealizzazione quando ho iniziato l'università nel 2005 e in seguito quando mi sono fidanzata (2007). Ho cominciato ad andare da una psicologa e poi da uno psichiatra per affiancare un supporto farmacologico. Ho così iniziato ad assumere dieci gocce di Entact 20mg, a cui ho affiancato, ma solo per pochi mesi, 50 mg di lyrica. Su consiglio dello psichiatra ho poi intrapreso una vera e propria psicoterapia, nel 2010, che ha portato alla luce un problema di distacco dalla mia famiglia e una difficoltà a conquistare un'autonomia rispetto ad essa. Dopo cinque anni di benessere assoluto, purtroppo a settembre ho ricominciato a stare meno bene e a dicembre ho di nuovo avuto venti tremendi giorni di derealizzazione. Sono tornata a 10 gocce di entact e a 75mg di lyrica che no.hanno.permesso.di ristabilizzarmi almeno fino a 15 giorni fa, quando è.ricominciato l'incubo. Ma è possibile che nonostante la cura io stia così male? L'unica cosa accaduta nella settimana precedente al riattivarsi dei sintomi (pensieri ossessivi e disturbanti, senso di irrealtà, paura di essere pazza, etc) è stata una discussione con mia madre e un riaccentuarsi della mia preoccupazione nei suoi confronti. C'è infatti da dire che mia madre non ha una condotta propriamente salutare, in particolare ha ripreso a fumare, anche se poco, nonostante in passato se la sia vista brutta per questo. Proprio due giorni prima che il mio cervello si ri-incantasse, ho pensato che non ne posso più di avere tutte queste preoccupazioni "corollarie" legate principalmente all'instabilità emotiva di mia mamma, alla quale pure voglio un bene dell'anima (dico corollarie perché nel mentre sto cercando di studiare per un concorso, sto iniziando ad andare a casa del mio ragazzo qualche fine settimana nell'ottica di una convivenza a breve etc). Secondo voi potrebbe esserci un nesso tra il forte ripresentarsi della sintomatologia e gli ultimi accadimenti? Scusate se mi sono dilungata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Si tratta di una cura a dosi non piene, nel caso del lyrica inferiori a quelle mediamente efficaci, per cui è verosimile che funzioni ma il disturbo sia sempre riattivabile da circostanze esterne, in maniera anche aspecifica, semplicemente come equivalente di livelli di affaticamento o stress acuto.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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La ringrazio Dottore. Proverò a contattare lo psichiatra per metterlo al corrente degli ultimi sviluppi per un aggiustamento della terapia, anche se temo che al momento sia in ferie. Nel mentre mi consiglia comunque di cercare di non dare peso ai sintomi, per quanto fastidiosi, e di ritenerli correlati ad un aumento del livello di ansia?
La ringrazio per la sua disponibilità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Nessuno riesce a non dare peso al malessere. che sia ansioso o meno.
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Utente
Utente
Buonasera dottore, la disturbo nuovamente per chiedere un ulteriore parere: ho contattato lo psichiatra per informarlo degli ultimi sviluppi e lui ha deciso di alzare la dose di entact da 10 (dose da me già presa in passato e nuovamente raggiunta a dicembre) a 20 gocce, aumento avvenuto gradualmente dal 2 all'8 agosto. Oggi sono al quinto giorno di assunzione della dose piena, ma l'ansia è ancora alta, il senso di irrealtà persiste e i pensieri viaggiano all'infinito. Posso considerarlo un normale andamento della terapia o devo preoccuparmi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il medico ha preso una decisione comprensibile, per il resto si sta ponendo questioni prematuree, al quinto giorno di assunzione nessuno si aspetta che stia meglio e non peggio.
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Utente
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La ringrazio per le sue risposte. Quanto tempo occorre solitamente per vedere gli effetti positivi del trattamento?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non meno di un mese
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, mi scusi se la disturbo nuovamente: oggi sono al 29esimo giorno di assunzione della dose piena dell'entact (la assumo dall'8 agosto) e di 75 mg di lyrica, ma ancora non posso dire che vada bene. Più che altro la cosa che mi stupisce è che ci sono momenti della giornata o singole giornate isolate nelle quali sembra vada meglio, mi sento più normale, più presente e più consapevole dell'assurdita' di certi pensieri e sensazioni, ma poi "ricado", ossia senza che accada nulla mi risale a poco a poco l'ansia, diventano di nuovo più frequenti i pensieri e di conseguenza anche più consistenti, fastidiose e angoscianti le sensazioni di irrealtà... Come è possibile?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Alla scadenza del mese tira le somme, come accade spesso. E' migliorato anche se non va bene, poi si vede meglio se il miglioramento si ferma qui oppure no. La dose del lyrica è mediamente insufficiente.
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Utente
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Ok... quindi, fermo restando che ogni caso è a sé, ci sono in generale possibilità di ulteriore miglioramento?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, la risposta a volte è più lenta 1-3 mesi.
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Buongiorno Dottore, la aggiorno. Dopo un mese e mezzo di cura a 20 gocce di entact ho avuto miglioramenti deboli nel senso che in questi venticinque giorni di settembre sono stata bene, avendo la sensazione di tornare alla "normalità", solo nove giorni ... le fasi di benessere non hanno mai superato le 24 ore consecutive... Poi a poco a poco l'ansia ri-aumenta, i pensieri si intensificano di nuovo e per quanto assurdi mi danno noia, torno ad avere addosso la sensazione che ci sia qualcosa che non va, con conseguenti rimuginii e sensazione di "irrealtà" che ne scaturisce. Sono tornata dalla psichiatra la quale mi ha detto di passare a 150 mg di Zaredrop soluzione orale (perché ho difficoltà nel deglutire le pasticche) e di portare il lyrica a 150 mg. Mi ha detto inoltre di scalare l'entact assumendone dieci gocce per i primi tre giorni in contemporanea con l'introduzione del Zaredrop. La psichiatra mi ha diagnosticato un disturbo di personalità dipendente (dalla mia famiglia di origine) e mi ha detto che sto attraversando una fase depressiva con tratti ansiosi ossessivi (mi scuso se i termini non sono proprio quelli esatti, ma il concetto è questo).
Che ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, torna sia il tipo di prescrizione che il fatto di passare a nuovo farmaco, la dose era piena e l'effetto a un mese e mezzo dovrebbe essere migliore di così.
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Utente
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La ringrazio. Un'ultima cosa (che comunque chiederò ora anche alla mia psichiatra): non è "pericoloso" assumere contemporaneamente, seppur per pochi giorni, sia entact che zaredrop, oltre al lyrica?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Mi scusi, ma ritiene che il medico la esponga a cose "pericolose" ?
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No. Sono io che ho timore quando introduco farmaci mai presi prima.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questo è un problema relativo alla sua ansia oppure un suo atteggiamento preconcetto, per carità legittimo.
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Buonasera Dottore, torno a scriverle dopo diverso tempo per aggiornarla. Dal tre ottobre ho iniziato la cura secondo le prescrizioni della psichiatra, quindi 150 mg di Zaredrop e 150 mg di Lyrica. Dopo circa venti giorni dall'assunzione ha iniziato ad andare meglio e dopo circa un mese (quindi i primi di novembre) posso dire di essere tornata a stare del tutto bene, i pensieri sono spariti e anche le sensazioni di "stranezza", e di "scollegamento" dalla realtà. Ho trascorso due mesi normali e piacevoli (continuando ad assumere la terapia e pensando all'assurdita' dei pensieri che mi avevano fatto stare così male nei mesi precedenti). Sennonché da circa sei giorni si sono riaffacciati quegli stessi pensieri/sensazioni di irrealtà, etc., con le stesse identiche dinamiche.
Sto in ogni caso continuando la psicoterapia e la cura farmacologica. A suo parere questa ricomparsa dei sintomi può accadere a tre mesi dall'inizio della terapia, quindi "ci può stare", o è il caso di aggiornare la mia dottoressa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La aggiorni direi, in ogni caso. In linea generale non chieda qui se contattare il suo medico. Sul discorso in particolare, l'andamento nei mesi prevede oscillazioni dei sintomi e del benessere che non necessariamente costituiscono ricadute, ma appunto il medico è lì per distinguere.
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Va bene, la ringrazio.
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Buonasera Dottore, le scrivo nuovamente dopo parecchio tempo. Dall'ultima volta è trascorso un anno, durante il quale sono stata assolutamente bene, zero pensieri, zero sensazioni strane, normalità assoluta. In questo lasso di tempo ho continuato la cura di 150 mg di Zaredrop, mentre già da questa estate ho iniziato a scalare gradualmente la Lyrica (ne prendevo 150 al giorno), passando gradualmente prima a 125, poi a 75 mg al giorno. Questo perché stavo bene e non mi sentivo neanche ansiosa. Ho proseguito così durante la stagione estiva e da settembre in poi l'ho scalato ulteriormente fino a interromperlo verso novembre.
Nonostante ciò è proseguito tutto con regolarità fino a tre giorni fa, quando del tutto inaspettatamente mentre guardavo un film in cui una donna aveva una visione di un bambino che in realtà non c'era, il pensiero ossessivo si è nuovamente insinuato in me e da lì è tornata la sensazione di irrealtà/derealizzazione/depersonalizzazione e conseguente alto livello di ansia.
A suo avviso può essere una ricaduta dovuta ad un ri-accumulo di ansia anche legata all'eliminazione del Lyrica?
E soprattutto, premesso che ovviamente ogni caso è a sé, ma esiste la possibilità reale di guarire completamente da questo tipo di problematica che mi perseguita?
La ringrazio per l'attenzione.
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