Relazione con un bipolare: dubbi, paure, speranze

Buonasera,
vi scrivo per chiedervi gentilmente un confronto, a proposito della mia relazione con un uomo bipolare.
Premetto che ho 26 anni, mentre lui ne ha 12 in più di me, e inizio raccontandovi brevemente la nostra storia: stiamo insieme da 5 mesi, ma ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa. Ci siamo piaciuti fin dai primi incontri (per lavoro: lavoriamo nello stesso settore) ma io frenavo, perché spaventata dalla sua malattia, di cui mi ha parlato alle prime uscite. Così siamo stati solo amici per circa un anno, fino a che io mi sono resa conto di volergli tanto bene e che volevo provare a stare con lui!

E così stiamo insieme da 5 mesi e siamo innamorati. E' una persona dolce, premurosa ed estremamente sensibile. Mi fa sentire importante e amata come mai prima d’ora e io desidero più di tutto riuscire a stargli vicino e dargli tutto il mio amore e il mio supporto.
Per il momento stiamo bene e la malattia ci ha dato soprattutto qualche problema di calo del desiderio sessuale da parte sua, al momento superato.
Lui ha un lavoro e amici... nonostante la malattia, che gli ha fatto passare dei momenti molto difficili e ricoveri in ospedale, si è costruito una vita.

E’ malato da circa 14 anni, all’inizio le diagnosi sono state di disturbo schizoaffettivo e manie di persecuzione, poi modificate in disturbo bipolare (non so di quale tipo). L'attuale cura seguita è con Litio e un antipsicotico.

Ora il problema principale è che io… ho paura.

Ho paura del nostro futuro: che speranza può avere una relazione con una persona bipolare? Attualmente la situazione sembra buona, ma leggendo in giro sui vari forum i racconti di esperienze simili, leggo descrizioni sconfortanti. Una costante sembra essere il ricorrere di periodi in cui il partner bipolare si allontana, respinge l’altro fino a rinnegare i sentimenti provati, in un tira e molla continuo intervallato da momenti di grande amore.
Chiaramente non si può generalizzare. perché ogni persona è unica e ha la sua storia (anche clinica).

Ma sono preoccupata e mi chiedo se, con una persona che ha questa malattia, pur curata stabilmente, sia possibile avere una relazione amorosa appagante.

L’altro grosso scoglio è rappresentato dal far accettare alla mia famiglia una persona che ha questo problema (mia madre ne è a conoscenza). C’è un forte stigma sociale verso i malati psichiatrici ed è difficile guardare al di là dell’etichetta, della diagnosi.
Io stessa ce ne ho messo di tempo, per andare oltre il pregiudizio e vederlo semplicemente come una persona, con i suoi pregi e difetti.
Figuriamoci chi ci sta intorno, i genitori o gli amici. Invece di sostenermi, quasi tutti mi mettono paura e cercano di convincermi a lasciare perdere.

Vorrei insomma, se possibile, il parere di un esperto, che mi spiegasse a cosa posso andare incontro e mi rassicurasse sulla possibilità di vivermi questo amore, che al momento mi sta dando tanta gioia.

Grazie di cuore in anticipo, un cordiale saluto.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
la cosa migliore sarebbe, con il convinto consenso del suo compagno, avere un incontro con lo psichiatra che lo sta curando, lui conosce il paziente le condizioni attuali e tutto il resto,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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