Depressione, ansia o cosa?
Da giugno, dopo un forte periodo di stress emotivo, avverto tensioni cervicali, tensioni al polpaccio (ho sempre fatto jogging per 10 km ogni due giorni, ora non riesco a correre per 100 metri), mal di testa costante, a volte più leggero, altre più fastidioso, e sensazione di testa piena, come se non riuscissi a godermi a pieno momenti del qui e ora, unita a pensieri intrusivi suicidari (no volontà) per cui ho cominciato un percorso di psicoterapia.
Nel frattempo, riesco a portare avanti il mio lavoro, che amo da sempre, a intrattenere relazioni sociali e ad avere desiderio sessuale.
Ma è come se fossi parzialmente assente da tutto, una sorta di riduzione dell'emotività e dello spirito motivazionale.
Dopo 30 sedute, da cui sono emersi traumi adolescenziali, nessun beneficio.
Mi sono rivolto in parallelo a un neurologo (diagnosi di burnout, terapia con Deniban fallimentare dopo un mese), poi a un altro (diagnosi di disturbo d'ansia generalizzata e umore depresso, terapia con Zoloft a 100mg nessun beneficio dopo due mesi), poi a uno psichiatra (diagnosi di episodio di depressione maggiore, terapia con venlafaxina - da 75mg fino a 300 mg nel giro di due mesi, nessun risultato).
Ormai ho quasi perso le speranze di guarire, credo che i farmaci con me non funzioni e neanche la psicoterapia.
Passo tutti i giorni a cercare soluzioni su come superare questo periodo becero.
Non mi arrendo, soffro tremendamente.
Rivoglio il me energico, sportivo, propositivo, vitale.
Ieri mi sono rivolto a uno psichiatra e psicanalista che, vedendomi e ascoltando i miei racconti, dice di non vedermi depresso ma parla di ossessioni.
Mi ha prescritto 6 gocce di Rivotril la sera, 4 gocce alle 11 di mattino, 5 compresse da 1mg di melatonina e una cp 20mg di Paroxetina.
Naturalmente sono convinto che neanche questo farmaco mi darà sollievo.
Se ne può uscire?
Di che disturbo si tratta?
Dr.Matteo Pacini
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Ci sono altre soluzioni farmacologiche più immediate in attesa, e nella speranza, che il nuovo antidepressivo (paroxetina) - che definisco l'ennesimo farmaco tartaruga per la sua snervante lentezza di azione - faccia effetto? A patto che lo faccio un effetto visto che sono già al quarto tentativo di antidepressivo e nulla è cambiato.
Può essere che il mio corpo non reagisca a questo tipo di farmaci?
brutta storia, capisco perchè la gente, in queste condizioni, la faccia finita- Non la biasimo.
Quando non si risponde a determinati farmaci varrebbe la pena, provate le dosi piene però, di verificare se i livelli ematici sono normali, cosa che di solito si evince se no dagli effetti collaterali, che almeno un po' dovrebbero farsi sentire.
Dr.Matteo Pacini
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Il nuovo psichiatra mi ha fatto controllare i livelli ematici: ho insufficienza (24) di vitamina d e livelli nella norma, ma bassi, di folati e vitamina b12. Il resto degli altri valori sono nella norma. Secondo lei il rivotril può aiutarmi per cefalea e dolori al collo?
Adesso confido nella paroxerina, sperando non sia l’ennesimo fallimento
Dr.Matteo Pacini
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La venlafaxina l'ho provata a dose 300mg, che per lo psichiatra è il massimo. Non mi è chiaro il discorso dei livelli ematici. Le chiedo cortesemente un'ulteriore spiegazione.
Grazie per la cortese pazienza.
Dr.Matteo Pacini
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Avendo dei traumi infantili da affrontare, cosa che sto facendo in psicoterapia, mi ha detto che quei dolori potrebbero procedere per anni.
Lei cosa ne pensa?
Detto questo, se invece vuol significare "sintomo corporeo" associato al disturbo d'ansia, allora non vedo perché escludere che se ne vada insieme al disturbo. Affrontato come sintomo invece raramente si risolve in questo contesto.
Non comprendo il termine cavolata riferito al dosaggio di un farmaco, che per funzionare deve esserci in determinate quantità, e su cui, studi alla mano, vi sono influenze di sottotipi genetici nel determinarne il metabolismo più o meno rapido, cosicché le dosi standard per alcuni possono essere già troppo alte, per altri comunque sempre troppo basse.
Dr.Matteo Pacini
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