Confusione e stanchezza esistenziale

Salve a tutti.
Sono seguita da pochi mesi e con una frequenza di 1/2 sedute al mese da uno psicologo.
Non ho ricevuto alcuna diagnosi, mi è stato detto che il mio malumore è dovuto ad un periodo di stress e che il mio senso del Sé non è ancora stabile.
Sono perfettamente consapevole del fatto che non si possa fornire una diagnosi sulla base di un post online, ed infatti non la voglio.
Sono qui forse per supporto morale, forse per cercare di capirci qualcosa in tutto il caos che ho nella testa.
Perciò scusate se divagherò o se infilerò frasi sconnesse le une dalle altre, scusate la lunghezza.
Accetterò ogni tipo di commento.


Durante l'adolescenza ho affrontato periodi di totale apatia dovuta alla noia per la mancanza di senso.
Per me era tutto un andare avanti, un riempirsi le giornate di attività, persone, luoghi, solo per rimandare la morte.
In qualche modo ho superato quel periodo di "totale inattività", ma quella mancanza di senso resta latente in me.
Non riesco a capire che cosa voglio nella mia vita.
Mi sento spaesata, circondata da persone diverse da me (es.
io seguo uno stile di vita vegan, poiché ripudio l'idea di sopravvivere sfruttando altri esseri viventi).
E quindi, oltre a sentirmi disorientata, mi sento sola e incompresa.
Non ho voglia di cercare persone a me simili: anche se ne trovassi, ci sarebbe sempre quel qualcosa di diverso per cui mi sentirei sola.
È come se avessi bisogno di qualcuno IDENTICO a me per sentirmi accettata e compresa.


Dall'esterno sembro una persona "serena", ma in realtà provo sempre rabbia e tristezza.
Anche se non "odio l'umanità" (nel senso che mi piace aiutare gli altri, credo che ci sia del buono in chiunque), questo mondo mi disgusta.
Non è tutto nero, ok, ma la violenza, l'egoismo, la mancanza di empatia, la crudele Natura stessa lo rovinano.
Non riesco ad accettarlo, è un mondo che ritengo a me inadeguato (e viceversa).
E mi sento stanca, perché la mia testa è un ping-pong di pensieri.
Sono fidanzata con un ragazzo che amo tantissimo, ma c'è sempre qualcosa che mi fa arrabbiare: arriviamo a decidere di lasciarci, ma poi io torno indietro.
Penso spesso di partire e mollare tutto, ma dopo cambio idea...prima voglio mollare gli studi (scelti dopo tanti sbagli e tutt'ora dubito sul fatto che siano la scelta giusta) e trovarmi un lavoro, poi non voglio più perché fare lo stesso lavoro per tutta la vita mi demoralizza - e poi, quale lavoro?
Sono tutti ripetitivi, noiosi.
Ho lavorato in un bar e l'unica ragione per cui sono riuscita a farlo è stata che il locale era così frequentato da non permettermi di pensare a quello che facevo.
Poi penso che in un futuro vorrò un figlio, ma subito dopo no perché questo mondo è in rovina.
Ho frequenti pensieri suicidi, ma non li attuerei per paura di far soffrire chi mi sta attorno.
Non so gestire le mie emozioni negative, ho reazioni esagerate.
So di non essere perfetta, so di sbagliare in molte cose e procrastino perché vivo in una paralizzante indecisione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
1/2 sedute al mese non consistono in un trattamento di qualche genere.


Andrebbe definita la diagnosi per capire se si debba stabilire un trattamento.

https://wa.me/3908251881139
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