Terzo figlio

Buongiorno sono la mamma di due bambini e da quando ho avuto un aborto volontario non faccio altro che pensare ad una nuova gravidanza anche se poi ho paura di iniziarla davvero.
Ho quasi 40 anni e il secondo figlio è nato con una malformazione che ci ha portato a fare ricoveri e operazioni, questo mi aveva davvero provata e quando ho saputo di essere incinta ho provato panico e il terrore che il bambino potesse essere malato e su consiglio di mia madre e di mio marito ho interrotto la gravidanza anche se non era questo che volevo, avrei voluto solo che mi aiutassero ad accettare la cosa e mi dessero una mano sia fisicamente che emotivamente ma mio marito mi ha detto che dovevo decidere io ma poi spingeva per l'aborto e quando io cambiavo idea e volevo tenerlo mi diceva come farai con la gravidanza e i bambini piccoli e mi prospettava anche l'operazione del secondo genito durante la gravidanza.
Insomma non mi è stato vicino nessuno ed è da un anno che soffro di sensi di colpa, ho preso solo la prima pillola ma poi il bambino è morto comunque.
È da un po' che penso ad un'altra gravidanza per cercare di superare questo senso di inadeguatezza come persona e come madre (prima io pensavo di essere una buona madre e di aver fatto il massimo per entrambi i figli anche durante i ricoveri del secondo genito) ma ora non mi considero una bella persona e mi vergogno anche a guardare i miei figli.
La paura però che qualcosa non vada bene in una nuova gravidanza mi terrorizza ed ho una responsabilità verso gli altri due bambini e me lo ha già detto mio marito che un figlio malato non lo accetterebbe ma io non so come andare avanti, è un anno che sto male e più i bambini crescono più sento che il tempo è poco e che poi dovrò rassegnarmi all'arrivo della menopausa avendo finito la mia vita riproduttiva con un atto scellerato compiuto solo per paura delle malattie e per paura di non farcela con tre bambini e poco aiuto.
Cosa dovrei fare?
Anche la mia vita sessuale è peggiorata, i rapporti con mio marito sono sempre più rari e mi sento male a fare qualcosa che aveva portato a generare una vita che io ho soppresso.
Ho provato ad andare in terapia ma la terapista mi parlava male di mio marito ma il suo egoismo l'ho visto già da sola e il trauma che ho avuto io con il secondo figlio, che adoriamo e che ora sta bene anche se continua ad avere la malformazione e dobbiamo fare sempre controlli, probabilmente l'ha vissuto anche lui.
Io poi non ho una famiglia che mi aiuta i miei genitori sono malati e vivo vicino ai familiari di mio marito che non mi aiutano ma sanno solo parlare e sono anziani anche loro.
Aiutatemi, vorrei solo tornare indietro nel tempo e portare avanti quella gravidanza.
Anche la gravidanza di alcuni amici di mio marito (io non ne ho), di mia sorella e di una collega (terzo figlio per lei) mi hanno mandato in crisi, mi vergogno tanto e penso che siano tutti migliori di me che non ho saputo evitare o accettare quella gravidanza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E' in uno stato emotivo particolare per quanto accaduto. Può ancora programmare una nuova gravidanza cercando di coinvolgere suo marito nella scelta per evitare che si senta nuovamente costretta ad abortire.

In ogni caso per poter affrontare una nuova gravidanza dovrebbe essere in uno stato psico-fisico ottimale anche per evitare altri problemi di salute nel corso di essa.

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