Nuova fase depressiva? solitudine, ansia, paura per il futuro
buongiorno dottori, sono un ragazzo di 32 anni e cercherò di spiegare nel miglior modo possibile quello che sto provando in questo periodo.
premesso che dopo dieci anni di depressione che per un disturbo ossessivo compulsivo a sfondo ipocondriaco in cui mi ritrovavo a svolgere numerose visite specialistiche ogni due mesi e la mia vita era diventata solo un sperare di non morire il giorno dopo e fare solo visite in ospedali, seguo una terapia farmacologia con aripiprazolo zoloft e lamotrigina, da circa 4 anni e grazie all aiuto di una psicoterapeuta ho risolto questo problema ma evidentemente non altri.
nella vita sono iscritto ad un corso di laurea triennale che dopo dieci anni nonostante mi piaccia non ho ancora portato a termine principalmente per la depressione e in secondo luogo per due relazioni finite male in cui ho realizzato di avere una dipendenza affettiva e vivevo un amore tossico che mi ha portato ad annullarmi completamente.
ho passato esattamente dieci anni della mia vita cosi.
senza fare nulla di concreto per me stesso.
dal 2021 ho ricominciato a vivere grazie allo psichiatra alla psicoterapueta a mia madre e alla mia ormai ex ragazza con cui siamo stati fidanzati 4 anni fino a novembre.
la mia ex ragazza ha riempito un vuoto dentro me per 4 anni, che non appena svanita è tornato piu forte di prima e tutto ciò che mi circonda al momento non mi è d aiuto.
soffro tantissimo la solitudine, vivo a roma fuori dalla mia città, i miei amici ormai lavorano e sono tutti fidanzati, in università ormai c 'è gente piu piccola di me con cui non riesco a condividere niente.
sono rimasto totalmente isolato.
non essendo una persona molto sicura di me sia per il mio aspetto fisico sia perchè nella mia vita non ho concluso niente.
a questo si aggiunge anche il lato economico in quanto non essendo indipendente, non posso fare nemmeno nulla per distrarmi.
con la mia psicologa ci parlo di queste cose ma è una spirale negativa in cui non trovo via d uscita nemmeno creandomi una routine.
studio e vado in palestra.
esco a camminare, ma niente di piu.
anche la routine che ho creato fondamentalmente mi è difficile da seguire perchè non ho attivita divertenti da fare per premiarmi, non ho distrazioni, vorrei conoscere delle ragazze ma non mi vedo ne bello ne sicuro di me stesso e non saprei nemmeno come fare.
tutto ciò mi crea una forte ansia ogni giorno che rimane contenuta dal fatto che facendo una terapia farmacologica magari mi si attenua.
vorrei avere un parere da voi, se volete farmi domande per cercare di capire meglio sono felice di darvi delle risposte se questo può aiutarmi.
scusate lo sfogo e grazie.
premesso che dopo dieci anni di depressione che per un disturbo ossessivo compulsivo a sfondo ipocondriaco in cui mi ritrovavo a svolgere numerose visite specialistiche ogni due mesi e la mia vita era diventata solo un sperare di non morire il giorno dopo e fare solo visite in ospedali, seguo una terapia farmacologia con aripiprazolo zoloft e lamotrigina, da circa 4 anni e grazie all aiuto di una psicoterapeuta ho risolto questo problema ma evidentemente non altri.
nella vita sono iscritto ad un corso di laurea triennale che dopo dieci anni nonostante mi piaccia non ho ancora portato a termine principalmente per la depressione e in secondo luogo per due relazioni finite male in cui ho realizzato di avere una dipendenza affettiva e vivevo un amore tossico che mi ha portato ad annullarmi completamente.
ho passato esattamente dieci anni della mia vita cosi.
senza fare nulla di concreto per me stesso.
dal 2021 ho ricominciato a vivere grazie allo psichiatra alla psicoterapueta a mia madre e alla mia ormai ex ragazza con cui siamo stati fidanzati 4 anni fino a novembre.
la mia ex ragazza ha riempito un vuoto dentro me per 4 anni, che non appena svanita è tornato piu forte di prima e tutto ciò che mi circonda al momento non mi è d aiuto.
soffro tantissimo la solitudine, vivo a roma fuori dalla mia città, i miei amici ormai lavorano e sono tutti fidanzati, in università ormai c 'è gente piu piccola di me con cui non riesco a condividere niente.
sono rimasto totalmente isolato.
non essendo una persona molto sicura di me sia per il mio aspetto fisico sia perchè nella mia vita non ho concluso niente.
a questo si aggiunge anche il lato economico in quanto non essendo indipendente, non posso fare nemmeno nulla per distrarmi.
con la mia psicologa ci parlo di queste cose ma è una spirale negativa in cui non trovo via d uscita nemmeno creandomi una routine.
studio e vado in palestra.
esco a camminare, ma niente di piu.
anche la routine che ho creato fondamentalmente mi è difficile da seguire perchè non ho attivita divertenti da fare per premiarmi, non ho distrazioni, vorrei conoscere delle ragazze ma non mi vedo ne bello ne sicuro di me stesso e non saprei nemmeno come fare.
tutto ciò mi crea una forte ansia ogni giorno che rimane contenuta dal fatto che facendo una terapia farmacologica magari mi si attenua.
vorrei avere un parere da voi, se volete farmi domande per cercare di capire meglio sono felice di darvi delle risposte se questo può aiutarmi.
scusate lo sfogo e grazie.
Gentile utente,
non ci sono altre domande al di fuori dell'unica fondamentale: lei sta davvero seguendo le indicazioni della sua terapeuta?
Ovviamente do per scontato che lei concordi con la curante non solo le azioni "per crearsi una routine", ma quelle azioni che possono rivoluzionare la sua vita portandola fuori dalla pericolosa routine della depressione.
Lei sembra avere delle aspirazioni, più o meno definite: terminare gli studi, lavorare e avere l'indipendenza economica, crearsi attività sia routinarie (lavoro, palestra) sia divertenti (viaggi, vacanze, hobby, nuovi incontri).
Con la curante avete messo in ordine queste esigenze per arrivare ad una pianificazione ordinata delle stesse, e realizzarle, una dopo l'altra?
Si ha l'impressione che come molte persone depresse, ansiose o affette da malattie croniche, lei aspetti di "guarire", ossia di diventare un altro da quello che è, per cominciare ad agire. Gandhi raccomandava invece di non aspettare che spiova per mettersi a ballare, ma di imparare a ballare sotto la pioggia.
Questo ha una funzione fondamentale: ci insegna che non è la pioggia la causa del nostro malumore, ma il fatto che ci precludiamo, per paura di bagnarci, tutte le cose che potrebbero migliorare il nostro umore, la nostra autostima, la nostra vita.
Immagini per un momento come sarebbe il suo bilancio di vita se lei avesse acquisito la laurea, se avesse uno stipendio, se frequentasse degli amici, se ci fosse ancora con lei la sua ragazza.
Tutto questo si poteva ottenere, e ancora si può in gran parte realizzare, se lei farà suo l'antico motto: "Ciascuno è artefice del proprio destino".
Non sposti sulla malattia, sulle ragazze che l'hanno lasciato e sugli amici che hanno trovato l'amore la causa del disagio, ma sulla sua debole volontà, e si faccia aiutare dalla curante ad ottenere risultati diversi.
Le auguro di cuore di riuscire a farlo.
non ci sono altre domande al di fuori dell'unica fondamentale: lei sta davvero seguendo le indicazioni della sua terapeuta?
Ovviamente do per scontato che lei concordi con la curante non solo le azioni "per crearsi una routine", ma quelle azioni che possono rivoluzionare la sua vita portandola fuori dalla pericolosa routine della depressione.
Lei sembra avere delle aspirazioni, più o meno definite: terminare gli studi, lavorare e avere l'indipendenza economica, crearsi attività sia routinarie (lavoro, palestra) sia divertenti (viaggi, vacanze, hobby, nuovi incontri).
Con la curante avete messo in ordine queste esigenze per arrivare ad una pianificazione ordinata delle stesse, e realizzarle, una dopo l'altra?
Si ha l'impressione che come molte persone depresse, ansiose o affette da malattie croniche, lei aspetti di "guarire", ossia di diventare un altro da quello che è, per cominciare ad agire. Gandhi raccomandava invece di non aspettare che spiova per mettersi a ballare, ma di imparare a ballare sotto la pioggia.
Questo ha una funzione fondamentale: ci insegna che non è la pioggia la causa del nostro malumore, ma il fatto che ci precludiamo, per paura di bagnarci, tutte le cose che potrebbero migliorare il nostro umore, la nostra autostima, la nostra vita.
Immagini per un momento come sarebbe il suo bilancio di vita se lei avesse acquisito la laurea, se avesse uno stipendio, se frequentasse degli amici, se ci fosse ancora con lei la sua ragazza.
Tutto questo si poteva ottenere, e ancora si può in gran parte realizzare, se lei farà suo l'antico motto: "Ciascuno è artefice del proprio destino".
Non sposti sulla malattia, sulle ragazze che l'hanno lasciato e sugli amici che hanno trovato l'amore la causa del disagio, ma sulla sua debole volontà, e si faccia aiutare dalla curante ad ottenere risultati diversi.
Le auguro di cuore di riuscire a farlo.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Utente
buongiorno, la ringrazio per avermi dedicato del tempo a rispondermi, lei cosa intende per azioni che possano rivoluzionare la mia vita? e per debole volontà? si gli obiettivi che ho sono piu o meno definiti ma li vedo veramente troppo distanti e non mi sembra di avere piu le energie mentali per sostenere tutto. diverse sedute fa è emerso un mio lato molto perfezionistico che tende a farmi rimandare le cose, o nojn riuscire a concentrarmi perchè non vengono fatte come la mia mente mi impone, o meglio al massimo. su questo ci stiamo lavorando ma sto trovando enormi difficoltà. l ambito principale in cui sono perferzionista è lo studio. voglio e devo sapere ogni minima cosa perdendomi nei dettagli. perdo piu tempo a fare mille piani che a studiare effettivamente. ovviamente tutto questo si ripercuote sull umore giornaliero perchè afine giornata non sono mai soddisfatto del mio lavoro.
Gentile utente,
da quello che scrive si evince che lei non sta mettendo in atto alcun impegno per superare le sue difficoltà.
Scrive che le mancate realizzazioni si ripercuotono negativamente sul suo umore: ovvio, capita a tutti; scrive che a causa del "perfezionismo" perde più tempo ad organizzare lo studio che a studiare.
Non è così: dieci anni senza concludere una triennale sono indice di accettazione della sconfitta, non di aspirazione a livelli alti.
Di questa tendenza all'evitamento è un segnale anche ciò che scrive sul vedere i suoi obiettivi "veramente troppo distanti" e il sentire di non avere più "le energie mentali per sostenere tutto".
Ha tuttavia l'ostinazione necessaria per lasciarsi sprofondare nell'inerzia e precludersi il futuro. Questa è la "debole volontà", o meglio la volontà negativa, di cui parlavo.
Quanto alle azioni che possono rivoluzionare la vita, come ho scritto, vanno pianificate con la sua curante in base alle sue esigenze e alle sue possibilità: deve mettere in ordine ciò che desidera ed esercitarsi a realizzarlo, poco alla volta. Così facendo si renderà conto, come tutti, che l'energia mentale, proprio come i muscoli, si sviluppa esercitandosi, e che ottenere dei risultati è il nostro premio maggiore.
Con la curante non si tratta di scoprire i suoi limiti, bensì le sue risorse, per metterle al servizio dei suoi desideri.
Auguri.
da quello che scrive si evince che lei non sta mettendo in atto alcun impegno per superare le sue difficoltà.
Scrive che le mancate realizzazioni si ripercuotono negativamente sul suo umore: ovvio, capita a tutti; scrive che a causa del "perfezionismo" perde più tempo ad organizzare lo studio che a studiare.
Non è così: dieci anni senza concludere una triennale sono indice di accettazione della sconfitta, non di aspirazione a livelli alti.
Di questa tendenza all'evitamento è un segnale anche ciò che scrive sul vedere i suoi obiettivi "veramente troppo distanti" e il sentire di non avere più "le energie mentali per sostenere tutto".
Ha tuttavia l'ostinazione necessaria per lasciarsi sprofondare nell'inerzia e precludersi il futuro. Questa è la "debole volontà", o meglio la volontà negativa, di cui parlavo.
Quanto alle azioni che possono rivoluzionare la vita, come ho scritto, vanno pianificate con la sua curante in base alle sue esigenze e alle sue possibilità: deve mettere in ordine ciò che desidera ed esercitarsi a realizzarlo, poco alla volta. Così facendo si renderà conto, come tutti, che l'energia mentale, proprio come i muscoli, si sviluppa esercitandosi, e che ottenere dei risultati è il nostro premio maggiore.
Con la curante non si tratta di scoprire i suoi limiti, bensì le sue risorse, per metterle al servizio dei suoi desideri.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 300 visite dal 06/06/2025.
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