Ansie, preoccupazioni post percorso personale
Buongiorno.
Da 5 mesi ho deciso di mia volonta' senza aiuti, di abbandonare ogni cattiva abitudine: cibo spazzatura, alcolici, che erano diventati il punto cruciale del mio stato di malessere ogni giorno dopo che ne assumevo compreso comunque il cibo che mi dava gonfiore, un senso di compensazione, ma allo stesso tempo di malessera.
Poi mettiamoci che ho interrotto il tranquirit che assumevo in dosi al bisogno di 20 25 gocce a volta.
Insomma da sola, ho fatto un brusco change, ma i primi due mesi sono stati deliteri: ansia, panico per non parlare dell'umore esuefatto dall'essere ballerino.
Insomma mi sono chiesta se era normale, quanto danno avevo fatto al mio essere, ma poi via via sono stata meglio.
Ho cominciato a (ma molto con fatica e forza di volontà) uscire di nuovo, ho fatto un viaggio con mia figlia, andata sempre piu' spesso in luoghi affollati, ripreso a fare una vita normale.
Sono molto felice della scelta che ho fatto, orgogliosa di avercela fatta, tra alti e bassi da sola, ma non sono ancora posto.
Io la chiamo ansia anticipatoria e qui non riesco a fare il miracolo.
Nel senso che ho rimasto questa sorta di ansia ogni volta che devo fare qualcosa che mi riporta a vivere un luogo, situazione che mi dava ansia, quindi vivo sempre con uno stato preparatorio di agitazione, poi spesso tutto scema quando faccio la cosa, ma alle volte mi sfocia una sorta di inizio attacco di panico, quindi mi sento sempre in allert.
Oltretutto ho una parte di me che a volte sembra non esserci e ho paura che forse questa sia una conseguenza di ciò che ho passato e forse abusato.
Vorrei alle volte farmi una tac, per vedere se sono a posto, ma poi penso di esagerare.
Insomma vorrei un consiglio per tornare non dico al 100%.
, ma una persona meno tenuta su tutto.
Poi sono mesi, che dormo poco e tutto mi pare incidere tutto anche su alcuni giorni in cui l'umore e' non al top.
Capisco che siamo umani, ma vorrei avere un consiglio.
Grazie.
Da 5 mesi ho deciso di mia volonta' senza aiuti, di abbandonare ogni cattiva abitudine: cibo spazzatura, alcolici, che erano diventati il punto cruciale del mio stato di malessere ogni giorno dopo che ne assumevo compreso comunque il cibo che mi dava gonfiore, un senso di compensazione, ma allo stesso tempo di malessera.
Poi mettiamoci che ho interrotto il tranquirit che assumevo in dosi al bisogno di 20 25 gocce a volta.
Insomma da sola, ho fatto un brusco change, ma i primi due mesi sono stati deliteri: ansia, panico per non parlare dell'umore esuefatto dall'essere ballerino.
Insomma mi sono chiesta se era normale, quanto danno avevo fatto al mio essere, ma poi via via sono stata meglio.
Ho cominciato a (ma molto con fatica e forza di volontà) uscire di nuovo, ho fatto un viaggio con mia figlia, andata sempre piu' spesso in luoghi affollati, ripreso a fare una vita normale.
Sono molto felice della scelta che ho fatto, orgogliosa di avercela fatta, tra alti e bassi da sola, ma non sono ancora posto.
Io la chiamo ansia anticipatoria e qui non riesco a fare il miracolo.
Nel senso che ho rimasto questa sorta di ansia ogni volta che devo fare qualcosa che mi riporta a vivere un luogo, situazione che mi dava ansia, quindi vivo sempre con uno stato preparatorio di agitazione, poi spesso tutto scema quando faccio la cosa, ma alle volte mi sfocia una sorta di inizio attacco di panico, quindi mi sento sempre in allert.
Oltretutto ho una parte di me che a volte sembra non esserci e ho paura che forse questa sia una conseguenza di ciò che ho passato e forse abusato.
Vorrei alle volte farmi una tac, per vedere se sono a posto, ma poi penso di esagerare.
Insomma vorrei un consiglio per tornare non dico al 100%.
, ma una persona meno tenuta su tutto.
Poi sono mesi, che dormo poco e tutto mi pare incidere tutto anche su alcuni giorni in cui l'umore e' non al top.
Capisco che siamo umani, ma vorrei avere un consiglio.
Grazie.
Gentile Signora,
Intanto, permetta di riconoscere con grande rispetto il percorso che ha intrapreso, soprattutto a livello di consapevolezza. Forse però fare questo "brusco change" (non conoscendo tutta la sua storia) senza un adeguato sostegno può aver creato delle piccole fratture, che meritano di essere sanate.
Detto questo, vorrei dirle che non è necessario farcela da soli. In alcune fasi della vita, soprattutto quando si portano sulle spalle mesi di lotta interiore, è umano e sano chiedere aiuto, un sostegno o una piccola "stampella emotiva".
Quello che descrive (l’ansia anticipatoria, la sensazione di vivere in allerta, il sonno disturbato, l'umore altalenante, quella parte di sé che a volte sembra non esserci ) non sono segnali di debolezza, ma indicatori importanti. Il suo sistema corpo-mente sta ancora cercando di ricalibrarsi dopo un cambiamento drastico, e continua a lottare per ritrovare un equilibrio.
Non possiamo non considerare anche i contesti in cui vive, le relazioni, i ruoli che ricopre, le pressioni quotidiane che spesso una donna (magari madre, lavoratrice, figlia, compagna...) si ritrova a gestire da sola. Lei non è solo "una persona ansiosa", ma un'intera storia che si sta riorganizzando.
Ha fatto tanto ma non deve sentirsi sbagliata se ora sente il bisogno di fare un altro passo: quello di affidarsi. Un percorso psicoterapeutico (anche breve e mirato) può aiutarla a sciogliere questi nodi, a comprendere meglio i segnali del corpo, a ridurre quello stato costante di vigilanza e a ricucire quella sensazione di "non esserci del tutto".
Resto volentieri a disposizione per un colloquio conoscitivo, se vorrà, per capire da dove ripartire, ma stavolta con un sostegno accanto.
Un caro saluto,
Intanto, permetta di riconoscere con grande rispetto il percorso che ha intrapreso, soprattutto a livello di consapevolezza. Forse però fare questo "brusco change" (non conoscendo tutta la sua storia) senza un adeguato sostegno può aver creato delle piccole fratture, che meritano di essere sanate.
Detto questo, vorrei dirle che non è necessario farcela da soli. In alcune fasi della vita, soprattutto quando si portano sulle spalle mesi di lotta interiore, è umano e sano chiedere aiuto, un sostegno o una piccola "stampella emotiva".
Quello che descrive (l’ansia anticipatoria, la sensazione di vivere in allerta, il sonno disturbato, l'umore altalenante, quella parte di sé che a volte sembra non esserci ) non sono segnali di debolezza, ma indicatori importanti. Il suo sistema corpo-mente sta ancora cercando di ricalibrarsi dopo un cambiamento drastico, e continua a lottare per ritrovare un equilibrio.
Non possiamo non considerare anche i contesti in cui vive, le relazioni, i ruoli che ricopre, le pressioni quotidiane che spesso una donna (magari madre, lavoratrice, figlia, compagna...) si ritrova a gestire da sola. Lei non è solo "una persona ansiosa", ma un'intera storia che si sta riorganizzando.
Ha fatto tanto ma non deve sentirsi sbagliata se ora sente il bisogno di fare un altro passo: quello di affidarsi. Un percorso psicoterapeutico (anche breve e mirato) può aiutarla a sciogliere questi nodi, a comprendere meglio i segnali del corpo, a ridurre quello stato costante di vigilanza e a ricucire quella sensazione di "non esserci del tutto".
Resto volentieri a disposizione per un colloquio conoscitivo, se vorrà, per capire da dove ripartire, ma stavolta con un sostegno accanto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Intanto grazie mille. Un percorso l'ho gia' fatto a Dicembre, poco prima di iniziare tutto.Sono consapevolissima che quando ci sia bisogno non ho mai avuto problemi a chiedere aiuti, anzi!!! Diciamo che so che ho fatto tutto in autonomia e che qualche cosa lo devo aggiustare, infatti, passata l'Estate, la mia intenzione era quella di rifare qualche seduta, iniziare a fare sport. Diciamo che questo post, l'ho rilanciato, perche' nessuno mi aveva risposto, quando qualche mese fa, circa avevo richiesto il consulto. Sono migliorata, ma questa ansia mi prende, poi mi si e' anche associata al discorso di avere questa sensazione di andare in bagno ....continuo stimolo a non trattenere, che di fatto poi mi scappa, quindi devo per forza capire tutte queste associazioni. Iniziare un percorso con lei mi farebbe piacere, anche per avere un consulto diverso, ma nonvorrei davvero investire troppi soldi come ho fatto a dicembre. Diciamo che il mio e' piu un problema economico.
Grazie per aver condiviso un altro pezzettino della sua storia.
Fare sport potrebbe essere un ottimo modo per integrare il suo percorso di guarigione e crescita anche dal punto di vista fisico, dato che la sintomatologia colpisce anche il corpo.
Se ha piacere può contattarmi in privato, c'è sempre un punto di incontro, compatibilmente con le sue esigenze economiche.
Rimango a disposizione,
Un caro saluto,
Fare sport potrebbe essere un ottimo modo per integrare il suo percorso di guarigione e crescita anche dal punto di vista fisico, dato che la sintomatologia colpisce anche il corpo.
Se ha piacere può contattarmi in privato, c'è sempre un punto di incontro, compatibilmente con le sue esigenze economiche.
Rimango a disposizione,
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
ok, ma dove trovo il riferimento?
Può mandarmi una mail a:
psicologa@elisabettacarbone.it
visitare il mio sito: www.elisabettacarbone.it
oppure mandarmi un messaggio al 351 777 9483
Grazie,
psicologa@elisabettacarbone.it
visitare il mio sito: www.elisabettacarbone.it
oppure mandarmi un messaggio al 351 777 9483
Grazie,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 248 visite dal 07/07/2025.
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