Dal disturbo evitante di personalità a 30 anni

Gentili Dottori, si può guarire dal disturbo evitante di personalità a 30 anni?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amico,

apprendo da un suo precedente consulto che ha iniziato da poco una TCC: immagino che la sua domanda sia dettata dall'ansia di vedere dei risultati.
Ne ha parlato con il suo psicoterapeuta?

In generale la psicoterapia è valida per curare qualunque disturbo, quindi anche i disturbi di personalità.
Per quanto riguarda l'età cosa significa per lei avere iniziato una psicoterapia a 30 anni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Gentile Dott. Massaro, intendo dire a 30 anni credo sia ormai formato il carattere di una persona ed è difficile cambiare, sono fortemente evitante, ho voglia di innamorarmi avere dei figli ma sento che sarà impossibile, non sono mai stato fidanzato e leggendo da siti di psicologia il mio disturbo è difficile da trattare, la tcc non ha un ottima prognosi, ed ho un senso di frustrazione fortissimo. Si può vivere serenamente?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lei desidera cambiare?
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Utente
Utente
Gentile Dott. Massaro, è facile dire "lei desidera cambiare?" certo che lo voglio il problema è perchè non riesco a farlo? Perchè continuo a rimuginare? Perchè non vedo via d'uscita? Poi molti studi di psicologia descrivono che il mio disturbo non ha un ottima prognosi. Indubbiamente andare da uno psicoterapeuta piccoli miglioramenti ha portato,consideri che non avevo mai portato l'auto prima e ora la porto con tranquillamente e ho imparato a farlo nel giro di 1 mese. Le spiego quanto si timido, a scuola evitato di chiedere al prof di andare in bagno per evitare l'imbarazzo che gli altri mi guardassero, giornate intere chiuso in camera, ho chattato per molti anni e ho anche usato la webcam per conversare e vedermi con donne. Lavoro da circa 4 anni in un negozio di informatica e alle persone risulto simpatico, socievole in realtà non lo sono affatto. Ho un gruppo di amici anche se comunque ristretto e li conosco da sempre, non riesco a capire come poter approcciare una donna e sopratutto non saprei dirle di non essere mai stato fidanzato e che le uniche conversazioni intime le ho avute con donne in chat. Mi sento uno schifo, frustrato e senza via d'uscita. Mio padre è fortemente evitante e credo che sia quindi genetico il mio disturbo. Se mi guardo indietro ad 1 mese fa sto molto meglio ma da ieri sto di nuovo malissimo, molto male, senso di fallimento e frustrazione sono fortissimi e non so spiegarmi il motivo. Ho parlato con il mio psicoterapeuta del quale mi fido tantissimo e mi ha detto che la TCC ha un andamento sinusoidale, che ci sono degli alti e bassi ma è normale che sia cosi, a volte mi sembra di star perdendo tempo e soldi, aiutatemi a capire cosa sta succedendo, vi prego. Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le ho fatto quella domanda perchè la motivazione è alla base di ogni processo di cambiamento, e se davvero lei vuole cambiare ci riuscirà.
Ci è riuscito in un solo mese per alcuni aspetti, non ha nessun motivo di pensare che non arriveranno anche gli altri risultati.

Le giornate storte capitano a tutti, e non collegherei il suo vissuto temporaneo con il problema per il quale si sta curando perchè non tutto dipende da quello e oltretutto, come le ha spiegato il mio collega, l'andamento della terapia non è lineare.

Disturbi complessi come quelli di personalità non dipendono da uno o più geni, si tratta di ipotesi che sono entrate nell'immaginario collettivo senza essere confermate e oggi anche gli scienziati maggiormente orientati a sostenere le cause genetiche dei disturbi psichici riconoscono che questi derivano quanto meno dall'interazione fra geni e ambiente.
Per la mia esperienza è molto facile che un figlio impari dal genitore dello stesso sesso modalità di relazione disfunzionali e fonte di sofferenza: l'apprendimento è fondamentale, senza scomodare la genetica.

Lasci perdere le statistiche e la ricerca di informazioni su internet, ogni caso è a sè stante ed è importante che le sue aspettative rimangano positive per non sabotare il lavoro che sta facendo.
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Utente
Utente
Grazie Dott Massaro, un ultima domanda, è vero che la diagnosi di disturbo di personalità può darla solo uno psichiatra ne uno psicologo o psicoterapeuta? Un altra cosa, quando sono andato dal psicoterapeuta non mi ha fatto fare nessun test, gli ho solo spiegato il mio problema che era un immagine frequente che non riuscivo ad eliminare e più ci provavo più si ripresentava. Da questa mia spiegazione ne è venuto fuori che soffro di disturbo ossessivo compulsivo e disturbo di personalità evitante, secondo il libro dei disturbi mentali. Volevo chiederLe, se è obbligatorio compilare un test o basta raccontare il proprio problema a diagnosticare un disturbo?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
si può guarire se la diagnosi è esatta e la terapia mirata.
Pazienza e fiducia nel professionista che la sta seguendo, sono prerequisiti della terapia.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Quindi dott Randone la diagnosi di disturbo di personalità può essere fatta anche da uno psicoterapeuta e senza fare test?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Solitamente ai fini diagnostici, si integrano test a colloquio clinico
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Come le ha risposto la Collega la diagnosi può essere effettuata sia dallo psicologo, che può essere o meno anche psicoterapeuta, sia dal medico psichiatra, e l'utilizzo di test psicologici non è "obbligatorio".

Ha qualche dubbio?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente i test psicodiagnostici hanno solo la funzione di approfondire o meno ciò che il clinico ha già osservato. Essi non sono nè obbligatori nè necessari. Un colloquio clinico ben svolto può produrre una diagnosi senza la necessità dei test.
tuttavia, in ambito psicoterapico, la ricerca diagnostica è un processo in continuo divenire
legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/41-diagnosi-psicologica-e-le-competenze-diagnostiche-dello-psicologo.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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