Ansia continua da gelosia

Salve a tutti, vi scrivo perchè vorrei tanto un parere su una questione che, da un po' di tempo, mi impensierisce molto. Sono un ragazzo di 23 anni e sono fidanzato da 11 mesi. Entrambi investiamo molto nella relazione, ci rispettiamo e vogliamo costruire qualcosa di importante. Io in particolare ho un senso della fedeltà molto molto forte, totale e assoluto; vedo il tradimento come la più grande delle scempiaggini, mi mette un po' in agitazione anche solo sentire di tradimenti messi in atto da altre persone. Sono abbastanza geloso, a volte tanto, però cerco di rendermene conto, di mitigare le mie reazioni e devo dire che il nostro rapporto procede in maniera abbastanza tranquilla. Tre o quattro mesi fa lei mi disse che forse si sarebbe dovuta sottoporre a delle visite senologiche annuali a causa della presenza di alcune malattie nella sua famiglia e io l'ho presa terribilmente male. L'ipotesi che un uomo possa vederla seminuda e toccarle delle zone così intime, anche se medico, mi manda fuori di testa, davvero non riesco nemmeno a pensarci. Appresa questa notizia, mi disse che avrebbe saputo dalla sua ginecologa se e quando doveva fare questi controlli. In realtà quello stesso giorno la ginecologa le disse che oltre a fare questi controlli annuali, si sarebbe anche dovuta sottoporre a degli esami e poi ad un intervento all'utero e le diede il nominativo di un ginecoloco. Quando me lo disse io trasalii, ero davvero scosso in un modo terribile, non potevo accettare quella notizia e quest'ansia coprì totalmente anche la preoccupazione del suo problema di salute. Le chiesi di verificare se c'era una ginecologa che poteva fare questo tipo di interventi ma lei non ne voleva sapere, si fidava di quel nominativo. Da quel momento non credo di aver trascorso un solo giorno senza pensare questa situazione; sono percorso da un'ansia pressoché continua, con brevissime pause, che mi accompagna ovunque. Anche quando ero più piccolo mi sembrava molto strano che una donna potesse avere un dottore e non una dottoressa per queste cose, e ridacchiando pensavo: "immagina se mi dovesse capitare una cosa del genere". Non riesco nemmeno ad approcciarmi fisicamente a lei in modo sereno, basta una parola, un immagine, un suono, per attivare in me questo stato d'ansia logorante. Non riesco ad accettarlo e questo mi fa stare molto male e rischia di influire anche sul nostro rapporto. Volevo chiedervi un consiglio su come procedere per tentare di risolvere la situazione. Avevo pensato di usufruire del servizio di consultazione psicologica della mia università, può essere utile ? Credo di aver bisogno di un contributo profesionale per affrontare questo problema . Avrei voluto scrivere qualcosa in più su di me, per dare più elementi di valutazione, ma non rientro nel numero di caratteri, proverò ad aggiungere qualcosa come commento. Aspetto "ansioso" delle vostre risposte, grazie mille.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Ragazzo,
l'idea di fruire del servizio di psicologia dell'università mi sembra ottima, sia per trovare sostegno psicologico a questo suo disagio, che per esaminare a fondo le radici della sua gelosia ed ovviamente per non danneggiare il rapporto di coppia.
Le allego, un mio articolo sulla gelosia, per ulteriori approfondimenti.
Saluti

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la prontezza di risposta e per il consiglio, leggerò sicuramente l'articolo da lei indicatomi. Può darmi anche qualche dritta su come affrontare questi colloqui ? Sono del tutto nuovo a queste "visite" e vorrei capire meglio come pormi nel modo più proficuo. Mi scusi inoltre se approfitto ancora della sua disponibilità e di quella di tutti coloro che vorranno contribuire, allegando qualche altra informazione personale, che magari può essere utile, come avevo anticipato.
Fin da bambino sono sempre stato di temperamento tranquillo e molto timido, poi crescendo questa timidezza si è affievolita, ma comunque la sento ancora parte di me. Non ho avuto alcuna relazione fino a 21 anni e devo dire che mi è pesato molto. La mia prima relazione, nata a gennaio 2010 è stata anche il mio primo bacio, la mia prima carezza, il mio primo approccio fisico verso una donna, il sentirmi accolto veramente per la prima volta, ma purtroppo è stata disastrosa; la ragazza che avevo accanto intendeva il rapporto in modo molto diverso da me e se dovessi elencarvi le sensazioni che soprattutto verso la fine ho provato, vi direi che sono state le peggiori in assoluto della mia vita. Mi sono sentito abbandonato, lasciato a me stesso e oppresso continuamente da un'ansia atroce sul fatto che lei potesse avermi tradito, ansia alimentata dal fatto che in quel periodo, verso la fine, lei era in Africa, nel paese d'origine e non avevamo alcun contatto nemmeno telefonico. Lei era lontana, non si faceva sentire MAI e io non avevo alcun modo per confermare o smentire il mio dubbio e quindi ne fui schiavo per 15-20 gg infernali. Poi la relazione finì e solo mesi dopo appresi da altre fonti che effettivamente lei mi aveva tradito con la persona che io sospettavo. Passarono alcuni mesi, io intanto ebbi un brevissimo trascorso estivo con una ragazza che poi non volle continuare e approfondire il rapporto. L'anno scorso conobbi la mia attuale fidanzata.
Grazie ancora e scusate la lungaggine.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sembra che lei investa veramente molto, dal punto di vista emotivo, nelle relazioni che instaura con le ragazze.

Ci dice che, di fatto, quello che cerca è "il sentirsi accolto veramente" e quindi immagino che lei cerchi una forma di amore totalizzante e incondizionata, un rapporto che non sia incrinabile nè da mancanze da parte di uno dei due, nè da possibili attacchi esterni.
In poche parole, una sorta di simbiosi.

Come mai prima della ragazza che l'ha tradito non aveva avuto alcuna esperienza?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Si, in effetti investo tutto quello che posso. Ho sempre sperato in un rapporto che fosse basato sulla massima complicità, sulla massima considerazione l'uno dell'altro, senza prese di posizione di alcun genere. Odio le prese di posizione, detesto visceralmente la prepotenza e penso che con la buona volontà ci si possa venire in contro sempre e su tutto. Anche per questo, quando lei mi disse che questo dottore era uomo e dopo che mi fui calmato un pochino, le dissi di verificare se c'era anche una dottoressa che faceva questo genere di operazioni; se non ci fosse stata mi sarei messo (con difficoltà) l'anima in pace e avrei cercato di digerire la cosa, aiutato dal fatto che ci eravamo sostenuti reciprocamente. Forse la cosa più dura da digerire è il fatto che lei non voglia prendere nemmeno in considerazione la possibilità solo di informarsi sulla possibilità di avere una dottoressa. Non concepisce che io abbia questo tipo di ansia; se metto in mezzo l'argomento lei ci sta male e mi continua a ripetere che "lui è un dottore, è una questione medica", ma io non riesco ad accettarlo.
Quando vedo che la mia fidanzata fa una rinuncia per me, per venirmi incontro su qualcosa a volte mi sento quasi in colpa, mi dispiace, vorrei assecondarla. Prima della ragazza in questione non ho avuto altre fidanzate prima perchè ero davvero timidissimo (fino a 17 anni circa), molto più robusto e goffo e non avevo la minima idea di come si facesse ad approcciare una donna e a dire il vero nemmeno ora sono un pozzo di scienza; in un secondo tempo perchè inziai ad uscire con qualche ragazza ma dopo poco vedevo che loro lasciavano perdere, non sapevo gestirmi bene la situazione. La timidezza di cui parlavo non riguardava solo le ragazze, ma quasi tutti i rapporti sociali che instauravo. Fino ad una certa età sono sempre stato visto e spesso trattato come un debole dai miei coetanei; se ci penso non riesco a trovare una circostanza in cui io sia riuscito ad impormi.
Grazie del contributo, spero di aver detto cose utili.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Probabilmente la sua ragazza non vede il problema, dal momento che parliamo della scelta di un medico e quindi di un rapporto professionale, e questo potrebbe tranquillizzarla.
Se ci vedesse dell'altro immagino che cercherebbe volontariamente una dottoressa.

Tornando a lei, è possibile che il suo sia un iperinvestimento che genera un cambiamento di significati rispetto a tutto ciò che, in quest'ottica, mette potenzialmente a repentaglio la sua relazione.

Può però anche essere che lei sia rimasto talmente segnato dal tradimento della sua prima ragazza da non riuscire più sgombrare il campo da sospetti di tradimento.
Prima di sospettare e poi scoprire il tradimento si sentiva già così possessivo e ansioso, o lo è diventato in seguito?
[#6]
dopo
Utente
Utente
La mia ragazza in effetti non vede alcun problema. Io prima della mia ex ragazza, non avendo avuto altre relazioni, non mi sono mai misurato con un'ansia da gelosia. Dalla prima fidanzata sono SEMPRE stato geloso, molto geloso e a volte ansioso, la fedeltà per me è tutto, ma ho cercato di limitare le mie reazioni. L'ansia nella mia precedente relazione è scaturita non dalla consapevolezza di essere stato tradito (quando lo seppi non ci pensavo già più) ma dal forte dubbio, lancinante e continuato, che non poteva essere né smentito né confermato a causa dell'assenza della mia ex, che era in Africa, nell'ultimo periodo della nostra relazione e dall'atteggiamento superficiale di lei. Mi è sempre sembrato piuttosto strano che una donna potesse avere un ginecologO invece di una ginecologA.
Grazie ancora
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Posto il fatto che trovo sicuramente un'ottima idea quella di rivolgersi allo sportello psicologico della sua università, e che per farlo deve semplicemente recarvisi e parlare di quello che ha detto a noi, posso chiederle com'è il rapporto fra i suoi genitori?
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo ragazzo, la gelosia e' un sentimento irrazionale che origina non da eventi reali ma dalla riproposizione nel 'qui ed ora' (nel rapporto con la Sua fidanzata) di un antico dolore: da quanto e come si e' stati accolti e riconosciuti/ si e' percepito di essere stati accolti e riconosciuti nelle proprie esigenze dalla prima donna della nostra vita: dalla propria madre. In quello che Lei prova sembra apparire proprio il bisogno di un rapporto simbiotico (come e' stato evidenziato anche dalla collega che Le ha risposto precedentemente). La Sua gelosia sembrerebbe riproporre il terrore del bambino che dalla Sua posizione di dipendenza vorrebbe "il possesso" della madre pur rendendosi conto che esistono delle altre priorita' che non rendono cio' possibile . Nel Suo caso le ragioni di salute. Naturalmente questo meccanismo avverrebbe in Lei in modo inconscio e verrebbe razionalizzato con escamotages vari come chiedere alla Sua fidanzata/ pretendere che la Sua fidanzata accolga questa richiesta-pretesa di affidarsi a medici donna per tranquillizzarLa.
Purtroppo tali meccanismi se non vengono consapevolizzati ed elborati in una psicoterapia creano dolorosi problemi nella vita di coppia. Percio' La invito a non praticarli senza un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta che in una relazione protetta rIesca a renderli gestibili .
Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#9]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo ragazzo, la gelosia e' un sentimento irrazionale che non origina non da eventi ma da quanto e come si e' stati accolti e riconosciuti nelle proprie esigenze dalla prima donna della nostra vita: dalla propria madre. In quello che Lei prova sembra apparire proprio il bisogno di un rapporto simbiotico (come e' stato evidenziato anche dalla collega che Le ha risposto precedentemente). La Sua gelosia sembrerebbe riproporre il terrore del bambino che dalla Sua posizione di dipendenza vorrebbe "il possesso" della madre pur rendendosi conto che esistono delle altre priorita' che non rendono cio' possibile . Nel Suo caso le ragioni di salute. Naturalmente questo meccanismo avverrebbe in Lei in modo inconscio e verrebbe razionalizzato con escamotages vari come chiedere alla Sua fidanzata di affidarsi a medici donna per tranquillizzarLa.
Purtroppo tali meccanismi se non vengono consapevolizzati ed elborati in una psicoterapia creano dolorosi problemi nella vita di coppia. Percio' La invito a non praticarli senza un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
Premetto che sono figlio unico. Il rapporto fra i miei genitori è sempre stato molto bello. Si sono sempre stati vicini e si vede che si amano. Nella mia famiglia e fra di loro regnano dialogo e sincerità, anche se io faccio grande difficoltà a parlare loro di queste cose; è pochissimo tempo che sanno delle mie vicende sentimentali o anche solo dei miei stati d'animo in merito. Hanno molte attenzioni l'uno verso l'altra e nella mia educazione non si sono mai contraddetti davanti a me, hanno sempre agito insieme, non mi hanno mai ostacolato o fatto mancare qualcosa. Mio padre ha un carattere molto pratico e pragmatico e devo dire che ogni tanto ci scontriamo, credo che lui mi vorrebbe più forte, più pratico e attento e forse non ha tutti i torti; però devo dire che con me è spesso affettuoso. E' una persona molto con i piedi per terra, io invece sono più un sognatore, sono più simile a mia madre. Lei è una persona molto dolce e affettuosa e attenta ai nostri bisogni.
Volevo fare una precisazione, sicuramente non mi sono spiegato bene. Io non dissi alla mia fidanzata che doveva scegliere una dottoressa invece di un dottore perchè credevo così di tranquillizzarla, ma perchè l'idea che si spogli davanti ad un uomo e che questo la tocchi mi fa andare fuori di testa. Se questo ginecologo fosse l'unico dottore bravo a fare questo tipo di intervento io non esiterei a dirle di andare da lui, anche se ne soffrirei moltissimo. Quello che mi crea ansia continua è il fatto che lei non abbia nemmeno voglia di verificare se ci sono brave dottoresse, perché crede sia un'assurdità non accettare un dottore. Parlare di questo mio problema la fa stare male, la vedo un po' come un muro. Faccio un esempio per chiarire: quando mi disse che sarebbe dovuta andare da un senologo e che voleva lo stesso dottore che curò la madre quando si ammalò, perchè è un professionista di fama e conosce la storia della sua famiglia da questo punto di vista, io all'inizio ne fui molto turbato ma poi non le dissi più nulla e fui d'accordo, anche se mi pesò e mi pesa tuttora tantissimo.
Ripensandoci bene mi è sempre salita un po' d'ansia quando lei usciva la sera con amici o faceva qualcosa con altra gente. la stragrande maggioranza delle volte non le dicevo niente, a parte quando mi raccontava che qualcuno ci aveva provato con lei in modo più o meno esplicito.
Grazie per l'interessamento che state avendo.
[#11]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo ragazzo, i meccanismi della gelosia sono cattivi: fanno immaginare e sentire cose dolorose e l'atteggiamento della Sua ragazza paradossalmente La sta proteggendo. Se accettasse di 'colludere' con il Suo bisogno di possederLa, di possedere di lei anche solo delle parti anatomiche (perche' di "anatomia" stiamo parlando riferendoci a degli interventi chirurgici) validerebbe la Sua idea di essere nel giusto , la rinforzerebbe. E Le farebbe veramente del male. Farebbe del male al 'vostro' rapporto. Penso che la Sua ragazza stia soffrendo per tutta la situazione che si e' creata : deve subire un intervento chirurgico e non puo' neanche averLa davvero vicino per sostenerla, ma deve difendersi da Lei ! Penso che questo possa nuocere al Vostro rapporto più' di altre cose.
Provi a pensarci, a mettere dei limiti a queste immaginazioni invadenti che travolgono la Sua emotivita'. E se Le risultasse troppo difficile chieda aiuto. E' giovane e puo' trarne grande vantaggio per la Sua vita emotiva e la Sua affettivita'.
Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
Penso che fisserò un appuntamento allo sportello psicologico della mia università, onestamente sono stanco di sentirmi così. Credo di aver bisogno di essere accompagnato da qualcuno che sappia sul serio come rimettermi in sesto, sento che sto perdendo tante emozioni belle. Penso che voi possiate capire sia umanamente che professionalmente quanto è difficile trovarsi afflitti da questo stato mentale perpetuo. Sarò felice di leggere e seguire qualsiasi altro consiglio che mi possa ulteriormente guidare. Grazie a tutti
[#13]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo ragazzo, non dubiti della comprensione verso i disagi che Lei ci confida. Ma abbiamo speranza anzi sicurezza che con un aiuto compotente Lei potra' gestire diversamente tutte queste emozioni che ora sembrano gestire Lei senza alcun controllo.
Se vuole ci faccia sapere del percorso che stara' seguendo e dei Suoi progressi.
Tanti auguri!
[#14]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non è leggendo i nostri eventuali consigli che si sentità meglio, che possono solo indirizzarla verso la strada da percorrere, ma lavorandoci su, con un aiuto specialistico.
Saluti
[#15]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia.
I forti sentimenti di gelosia che lei prova sono abbastanza invalidanti e a lungo porteranno sicuramente a problematiche nel suo rapporto di coppia.
Consideri che dopo un certo periodo la sua fidanzata potrebbe sentirsi sporca sentendosi "accusata" di qualcosa che non ha ragion d'essere.

Mi rendo altresì conto che questi pensieri sono del tutto irrazionali e che quindi si possono tenere a bada con tanta fatica.
In amore non ci sono certezza se non quella del proprio desiderio.

Le consiglio di parlarne con uno Psicologo, vedrà, troverà le ragioni del suo star male .
Il sintomo ci fa soffrire e l'unico modo di alleviare la sofferenze è recuperare il senso dei propri sintomi, da soli è difficile far questo.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona giornata.
Saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Che sia ginecologo o ginecologa, poco importa, è sempre un clinico referenziato e non sessuato.
Il legame di fiducia va oltre il sesso del professionista, consideri però che spesso i rapporti eterosessuali, come medico-paziente, funzionano meglio, sia per fiducia, che stima ecc....
Si rivolga con fiducia allo sportello di psicologia, per comprendere se si tratta di gelosia sana o patologica e lavorarci su.
Saluti
[#17]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Forse oltre a quanto già le abbiamo detto può esserle utile anche leggere questi articoli, dal momento che mi sembra un po' timoroso rispetto all'idea di trovarsi di fronte ad uno psicologo e ci ha chiesto come "affrontare" il colloquio:

www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/849/Perche-NON-andare-dallo-psicologo

www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/947/Lo-Psicologo-e-il-suo-lavoro
[#18]
dopo
Utente
Utente
Non ho mai dubitato della vostra comprensione, anzi, credo che scrivere qui e leggere del vostro interessamento alla questione mi abbia fatto bene. Leggerò attentamente gli articoli che mi avete consigliato e vi terrò aggiornati su tutto. Ancora grazie...
[#19]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, allora aspettiamo sue notizie,

Cordiali saluti,
[#20]
dopo
Utente
Utente
Salve di nuovo a tutti. Non vi ho più dato notizie di me perchè il mio proposito iniziale di usufruire dello sportello psicologico della mia università sembra essere difficilmente realizzabile. Ho mandato una mail e non ho ricevuto risposta, ho chiamato e lasciato un messaggio e non sono stato contattato; credo che i tempi di attesa siano troppo lunghi di quanto io sia disposto ad aspettare. Visto che, essendo passato praticamente un mese da quando ci siamo "lasciati" , vorrei tanto iniziare a fare qualcosa, mi sono ingegnato un pochino cercando di capire cosa mi serve e pertanto vorrei fare ancora appello alla vostra pazienza e disponibilità per qualche ragguaglio. Che differenza pratica c'è fra uno psicologo ed uno psicoterapeuta ? In realtà leggendo qui e lì credo di essermi fatto una vaga idea in merito e pertanto ho capito che il secondo, rispetto al primo, è in grado anche di fare una terapia psicologica specifica. A questo punto mi sorgono alcuni dubbi: il secondo è più specializzato del primo ? Cosa può realmente fare, nella pratica intendo, uno psicologo ? E uno psicoterapeuta ? Per le mie necessità è più utile il primo o il secondo ?
Grazie mille ancora.
Cordiali saluti.
[#21]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
A Lei occorre uno psicologo psicoterapeuta perche' dovra fare una terapia.
Uno psicologo e' un laureato in psicologia. Per offrire delle terapie deve conseguire una specializzazione seguendo una scuola di 4 anni dopo la lurea che lo abiliti. Deve anche essere iscritto all'Albo degli Psicoterapeuti (che e' diverso dall'Albo degli Psicologi).
Noi specifichiamo "psicologo psicoterapeuta" perche' psicoterapeuti possono essere anche gloi psichiatri, che pero' includono nelle loro terapie quasi sempre dei farmaci.
Se non ha trovato nulla allo sportelllo universitario puo' rivolgersi alla ASL dove potra' effettuare delli psicpoterapie pagando il ticket.
Ci faccia sapere come va.
Cordiali saluti.
[#22]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Rileggendo quanto indicatoLe mi sono accorta di avere commesso una imprecisione.
Non esistono due Albi diversi uno per gli Psicologi ed uno per gli Psicoterapeuti (mi sono espressa male) , ma lo psicoterapeuta deve essere iscritto all'Albo degli Psicologi come Psicologo e come Psicoterapeuta.
Le rinnovo gli auguri per la Sua futura terapia.
Cordiali saluti.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la rapidità e per i preziosi consigli. Come posso fare a verificare se il professionista al quale mi sto rivolgendo è valido ? Purtroppo non percepisco un reddito personale e ovviamente pagheranno i miei genitori. E' possibile rendersi conto prima o in corso d'opera se quello psicoterapeuta ha le carte giuste, oppure non è all'altezza ? All'ASL si può scegliere da chi farsi seguire ? Qual è precisamente il ruolo di uno psicologo, rispetto allo psicoterapeuta ?
Saluti
[#24]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Come prima cosa controlli sull'Albo della Sua regione , la Campania, se lo psicoteerapeuta che La sta seguendo e' realmente psicoterapeuta ( sul sito di Medicitalia ci sono i link dei vari Ordini).
Per capire se state facendo un buon lavoro deve porgere attenzione a come si sente Lei: prova fiducia? Le sembra che gli argomenti oggetto dei colloqui risuonino dentro di Lei? Prova il desiderio di ampliarli e approfondirli? Si sente profondamente compreso? E soprattutto intuisce che un cambiamento sta producendosi in Lei?
Tenga presente che lo psicoterapeuta non e' un 'amico' e pur stabilendo con Lei. Una relazione e una alleanza tese alla risoluzione dei disagi che Lei portera' in terapia, dovra' confrontarLa con le ragioni delle Sue problematiche. Non dovra' mai "colludere" con i Suoi disagi o risultati non ce ne potranno essere.
Lo psicoterapeuta ASL non puo' sceglierlo. Certamnte il livello di scelta del terapeuta privato nel pubblico non c'e!
Uno psicologo non abilitato a fare terapia puo' fare consulenze, lavorare negli Uffici Risorse Umane, fare ricerca, formazione, somministrare test, Puo' fare tutto meno che terapie!
Buon lavoro allora!
[#25]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Mi consenta di aggingere un mio pensiero.
Titoli a parte, che sono sicuramente garanzia di professionalita' e formazione, soltanto lei sapra' "sentire " e capire, se quel professionista e' valido ed adatto a lei, per simpatia, empatia, capacita' d' ascolto, allenaza tapeutica e tantissimo altro, che va ben oltre l' aridita' dei titoli.
Saluti
[#26]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, mi sto muovendo secondo i vostri consigli. Per lo psicoterapeuta all'ASL c'è bisogno della richiesta dal mio medico curante o posso fare tutto autonomamente ??
Salve.
[#27]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Penso che Le convenga fare una telefonata al CUP della Regione Campania o alla sua ASL perche' la regolamentazione e' gestita autonomamente dalle varie Regioni.
Cordiali salutim
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto