Ansia e ossessione di essere pedofilo e omosessuale

Salve, sono un ragazzo di 23 anni.
Circa 5-6 anni fa, cercando di scaricare da eMule una raccolta di wallpapers, sono incappato per errore in quella che in realtà era una raccolta di immagini pedo-pornografiche. E' stato orribile. Sono rimasto, per fortuna, immensamente schifato dalle immagini dei bambini, ma il problema è che per quanto riguardava quelle che invece erano ragazze dai 14 anni in su ho provato eccitamento. Ho iniziato a masturbarmi con quelle ragazze adolescenti e ho continuato per anni, a intervalli irregolari (poteva accadere che non ricercassi quell'eccitamento per mesi).
A tutto questo si aggiunge il fatto che da molti anni ho alcuni momenti in cui provo eccitamento per la pornografia omosessuale. Fino a quest'estate la cosa era molto limitata e sporadica, visto che quando provavo a masturbarmi con della pornografia gay appena vedevo i due partner ne rimanevo sinceramente schifato e lasciavo subito perdere, non pensandoci più per molto tempo.
Il problema è arrivato appunto quest'estate, una sera che sono tornato a casa abbastanza alterato a causa di alcol e di un leggero uso di cannabis. Ho messo da parte tutte le inibizioni e mi sono completamente lasciato andare al mio "naturale lato omo" (mi pare di capire che ce l'abbiamo tutti). Per un breve periodo sono persino stato iscritto a un sito per incontri gay, sperando che forse togliendomi la curiosità avrei lasciato del tutto perdere. Ho continuato a masturbarmi con pornografia omosessuale per un breve periodo, e solo quando fatto o ubriaco. Quando il giorno dopo realizzavo, stavo malissimo.
La notte ho iniziato ad addormentarmi male. Da circa 3-4 mesi, sono colto da paranoie che non riescono a farmi prendere sonno proprio perché appena spengo la luce e realizzo di essere solo al buio (chiarisco, non ne ho paura) vengo assalito da quelli che ormai definisco dei mostri notturni, i miei stessi pensieri, che mi "regalano" immagini orribili (che siano di morte, di sofferenza o di perversioni sessuali che non considero minimamente accettabili). A volte inizio col digrignare i denti, altre col non essere comodo in nessuna posizione. Vorrei urlare, piangere, fuggire lontano.
Da poco più di un mese mi sono vietato qualsiasi visione di immagini di adolescenti o di pornografia maschile (adulta). Ma l'ansia non mi abbandona. Mi sento un pervertito, mi sento male. Anche il fallimento della mia più importante storia sentimentale mi sembra sia causato dalla mia malattia. Casa mia inizia a sembrare la scenografia di un incubo. E i sogni che faccio stanno smettendo di essere sogni.
Non voglio essere un pedofilo, non voglio essere un omosessuale, anzi, NON lo sono, so che i miei desideri sono altrove. Eppure perché la necessità in questi anni di ricercare queste cose?
Scrivere tutto ciò mi fa sentire più colpevole, ma lo faccio perché queste ansie stanno iniziando a non rimanere confinate nelle ore notturne, e ho paura di diventare pazzo.
PS: tengo a precisare che ho un'attività sessuale regolare e che non ho mai minimamente pensato di poter essere in grado di fare concretamente queste cose (ossia avere rapporti sessuali con adolescenti o uomini).
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Attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

non è detto che sia pedofilo o omosessuale se si comporta come ha descritto; la Sua potrebbe essere solo curiosità che poi non riesce a controllare.

Le persone hanno la possibilità di comportarsi nei più svariati modi, ma hanno anche la possibilità di _decidere_ in quali modi comportarsi, quindi sta alla loro volontà personale.

Se _non vuole essere_ ciò che descrive, allora lasci perdere certi siti (di cui quelli con minorenni vanno assolutamente segnalati alla Polizia) e certe abitudini.

Lasci perdere anche le varie sostanze, dato che non l'aiuteranno a fuggire dai Suoi problemi e invece glie ne procureranno molti altri.

Dia importanza a ciò che vuole veramente essere e _si imponga_ di comportarsi di conseguenza.

Infine, Le consiglierei di approfondire con uno psicologo le ragioni che stanno all'origine del Suo comportamento.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Utente,
come già detto dal Collega, un approfondimento psicologico sarebbe indicato.
Non credo sia importante identificarsi in una presunta etichetta diagnostica, ma comprendere invece sia i suoi gusti sessuali, la motivazione sottostante e se tali scelte sono compatibili con una vita di relazione e di coppia.
V.Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le risposte dottori.
Volevo far notare al Dr. Repici che, come ho già accennato, sto già cercando di impormi certi comportamenti. Credo che la cosa che mi abbia più che mai fatto sentir male è proprio questa "auto-regolazione": il solo fatto di aver affrontato queste curiosità e poi di non averle controllate non mi ha aiutato per nulla, e appunto mi sembra innaturale dover fare queste auto-imposizioni (dove la naturalità starebbe nel non aver mai avuto queste perversioni, nel non averle considerate neanche nella solita anticamera del cervello...).
In ogni caso le sostanze non sono collegate, non credo di averne mai abusato e soprattutto non ne ho mai fatto uso per poter rimediare a un malessere.
Però adesso, dopo aver finalmente lasciato perdere quelle cose, mi ritrovo a fare i conti con ciò che resta dei sensi di colpa e documentandomi in internet, sembra che ci siano i principi per diverse "patologie". So di non essere pedofilo o omosessuale (la seconda non la ritengo una malattia, è solo una scelta che non voglio fare), però l'ansia non mi abbandona e ho il timore che un giorno prenderà il sopravvento.
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dopo
Utente
Utente
Rispondendo invece alla Dr.ssa Randone, volevo dire che so di avere dei gusti sessuali che si possono ritenere nella norma. Col senno di poi, vedo quelle perversioni come delle cose di cui non potevo farne a meno, e non di cose che realmente mi piacciono o mi piacevano. So che può sembrare strano, però è così, forse la cosa importante è cercare le motivazioni di quella ricerca, piuttosto che quelle che sottostanno a dei gusti sessuali che non ritengo miei. Lei cosa ne pensa?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Le allego qualche articolo per approfondimenti, sperando di riuscire a rispondere alla sue domande

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa, vedrò di leggere.
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Dopo aver letto l'articolo e i commenti dei suoi colleghi credo di essermi tranquillizzato un po'. Ritrovo il fatto che secondo lei le perversioni descritte si limitano all'autoerotismo, sembra però che quella sia l'unica forma di appagamento per i soggetti in questione, che non riescono a rimanere nella sfera della sessualità comune o delle perversioni soft, cosa che non accade nel mio caso; ora, considerando il commento del Dr. Repici riguardo la possibilità di scelta, e il fatto che nel mio caso si sia trattato di un periodo circoscritto e che so di essere anche io in grado di scegliere, lei crede che sia malato e semplicemente che stia cercando di giustificarmi e di conseguenza ricadere nel caso dell'"egosintonismo"?
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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13

Gentile Mr.

lei mi appare un ragazzo assolutamente normale, nel senso che tutto ciò che pare tormentarla nella stragrande maggioranza dei casi si riferisce a pensieri e comportamenti comuni a molti suoi coetanei e non solo. Non commetta l'errore di considerare pensieri ed azioni la stessa cosa. Da questo punto di vista una cosa è pensare, immaginare, fantasticare e un'altra è fare, agire.

L'inconscio è una struttura amorale e spinge in superficie tutto ciò che riveste importanza per il principio del piacere, una legge per cui gli impulsi istintivi tendono alla loro immediata soddisfazione. A questo principio si oppone il principio della realtà, per cui l'individuo rinuncia alla immediata soddisfazione di un desiderio o lo dirige verso gratificazioni di fantasia.

La natura si muove favorendo comportamenti idonei alla prosecuzione dell specie, un progetto non sempre agevolmente comprensibile sul piano logico e razionale.. Freud disse che " il pensiero è un quantum di azione". Ma nel nostro caso ,lei mi appare ben solido e determinato nel filltrare ciò che ritiene da dirigere verso l'immaginario o verso l'azione. Smetta dunque di tormentarsi e si goda in santa pace il filmato delle sue divagazioni erotiche ma con il ponte levatoio ben alzato verso la realtà concreta
di una realizzazione delle stesse se non ritenute accettabili dalla sua coscienza..

A volte siamo messi a dura prova e di fronte all'eterno bivio, del male e del bene, due guerrieri che si combattono senza fine ed il cui esito a volte è incerto. Ma alla fine vince chi possiede la spada dalla luce bianca. Ed in questo senso Lei mi appare ben equipaggiato.

Cordialità

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Murgolo per la risposta.
L'aver scritto qui è stato causato da una "crisi" d'ansia che avuto domenica notte, e che ancora continua, ma più lievemente. Scrivendolo ho trovato poi il coraggio di parlarne con una persona a me carissima, che per fortuna ha deciso di supportarmi. Mentre io sono disperato per le azioni che ho commesso, lei sembra più preoccupata per il fatto che sono ossessionato da esse. Dovrò ancora digerire questa cosa e per questo ho deciso di approfondirla con uno psicologo visto che ho intenzione di imparare a gestire quest'ansia, che si è rivelata dannosa anche in altre situazioni ben più normali.
Vi ringrazio di cuore, è anche grazie a voi che ho deciso di fare questo passo.
Grazie ancora e un abbraccio allo staff che mi ha risposto e aiutato.
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