Ipocondria e relazioni interpersonali

Buonasera gentili dottori,
vorrei chiedere un vostro parere: sin da bambino ho avuto molta paura di contrarre malattie, in special modo se incurabili o degenerative. Nella mia infanzia ho avuto dei problemi di disturbo ossessivo compulsivo a sfondo prevalentemente religioso che si sono "risolti" da soli, se così si può dire, sempre in tenera età. Il problema è che dopo la maturità ho intrapreso gli studi di medicina (ormai sono al terzo anno) ed i corsi di microbiologia, virologia e patologia hanno avuto l'effetto di acutizzare tantissimo la mia ipocondria. Ho rinunciato a divenire donatore si sangue perchè ho il terrore di scoprire qualche malattia, in particolar modo una positività ad HIV, cosa peraltro molto difficile visto che non ho mai avuto rapporti sessuali (pur avendo quasi 22 anni) nè esperienze di droga, piercing e tatuaggi. Sono anni che non faccio delle analisi pur sapendo che la prevenzione è essenziale e passando la maggior parte delle mie giornate in un policlinico. Sono tendenzialmente depresso e tendo all'introspezione, esco molto raramente ed i miei amici si possono contare sulle dita di una mano, questo aggiunto alla mia ipocondria e alla mia ansia sfrenata, rende praticamente impossibile per me avere una vita sessuale poichè ho il terrore di poter contrarre qualche malattia nonostante l'uso di ogni precauzione: in un certo senso sento la vita scorrermi tra le dita senza riuscire a goderne. Proprio in questi giorni ho respinto una ragazza interessata ad un'avventura dicendole chiaramente che senza delle analisi del sangue (sue) non sarei stato disposto a fare nulla.
Per cercare di sbloccare la situazione sarei intenzionato a fare delle analisi, magari accompagnato da un amico che mi impedisca di scappar via, e ad accettare delle relazioni intime, pur sapendo che dopo passerei i mesi peggiori della mia vita in attesa dei risultati del test HIV.
secondo voi questo nuovo atteggiamento potrebbe aiutarmi o peggiorerebbe la situazione? Mi rendo conto che essere seguito da uno psicologo potrebbe aiutarmi, ma non ho la disponibilità economica per farlo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'ossessività è probabilmente ciò che ti sta frenando dal rivolgerti a uno psicologo, ovviamente in modo inconsapevole. L'ossessività è una forma d'ansia che fa credere di "doversi risolvere le cose da soli", cosa che fa a pugni con l'accettare che sia qualcun altro ad aiutare.
Se frequenti l'università puoi rivolgerti in prima battuta al centro ascolto psicologico per studenti della tua facoltà. Oppure alla Asl, dove pagherai solo il costo del ticket.

A proposito, fare analisi ed esami rischia di *alimentare* l'ansia, non di placarla.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per la pronta risposta, non sapevo dell'esistenza di un centro di supporto psicologico per gli studenti, e ne usufruiró certamente. Le auguro buone vacanze
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Ritengo doveroso, visto che si e' rivolto al nostro sevizio on line restituirle almeno questa riflessione:
La sua scelta di frequentare la Facolta' di Medicina e' un tentativo di curarsi. Un tentativo coraggioso che comporta una implicita dose di sofferenza, ma che lei ha accettato nell"atto di entrare in un contatto approfondito con i contenuti delle sue ossessioni.
Cio' dovrebbe gratificarla, darle fiducia nella sua determinazione e spronarla ad approfondire con un aiuto specialistico i suoi disagi.
Se non e' economicamente possibile farlo subito lo metta in programma appena possibile ma non sottovaluti i messaggi che il suo inconscio le sta inviando.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

anch'io sono del parere che una consulenza psicologica/psichiatrica di persona sia indispensabile, perchè sono evidenti dalla Sua mail tutta una serie di condotte che indicano un disagio notevole, non ultime le condotte di evitamento.

Evitare di avere contatti sociali e sessuali, nelle Sue condizioni e con le Sue paure e ansie, non farà altro che alimentare notevolmente le Sue preoccupazioni.

In tale situazione è probabile che la depressione non sia altro che una conseguenza del Suo vivere ritirato dalle comuni esperienze di vita e dalla percezione di non avere padronanza.

Comunque, in genere, i disturbi d'ansia possono essere curati bene e in tempi stretti con i trattamenti più efficaci, come ad esempio la terapia di tipo cognitivo-comportamentale.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio moltissimo per l'attenzione dedicatami, seguiró certamente il vostro consiglio e appena possibile mi rivolgeró ad uno psicologo. Spero comunque che con il giusto aiuto il fatto di approfondire la conoscenza delle malattie possa alla lunga portarmi ad avere un approccio piú razionale alle mie paure e non sortire l'effetto opposto come accaduto fino ad ora.
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