Percorso psicoterapeutico in caso di disfunzione erettile

Buongiorno gentili dottori,
volevo sapere qual'è il percorso psicoterapeutico più idoneo nel caso di disfunzione erettile di origine psicologica o a prevalente causa psicologica.
Premetto che ben due andrologi da me consultati sono arrivati a questa diagnosi, ovvero DE di origine psicogena, mentre un precedente specialista era più orientato verso una causa "organica" di tipo andropausa, nonostante sia un soggetto di soli 48 anni.
Il problema è che non sono affatto convinto che la mia DE sia di origine psicogena, quanto meno non lo era all'origine del problema iniziato circa un anno fa. E' del tutto evidente che una componente psicologica si innesta comunque, ma direi più come causa secondaria che primaria,
Ad oggi faccio uso di farmaci proerettili (tadalafil) al bisogno con buoni risultati se assunti con una frequenza di 1 compressa da 10 mg. ogni 5/6 gg. circa.
Ho una regolare vita di coppia.
Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

le suggerisco inizialmente una valutazione psicologica, prima di chiedere una psicoterapia. Eventualmente dopo la valutazione può chiedere allo psicologo quale sia il percorso più adatto alla sua problematica.

Come lei riporta, indipendentemente dall'origine della sua disfunzione, potrebbe sussistere anche una componente psicologica primaria o secondaria al deficit.

Da quanto tempo ha questa disfunzione?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
posto che va valutato di persona, tramite alcuni colloqui preliminari, se può essere indicata una psicoterapia o altri tipi di intervento, pensa che la sua compagna sarebbe disponibile ad accompagnarla nel caso in cui lo psicologo richieda la sua presenza?
Lei, invece, come reagirebbe ad una simile richiesta?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Intanto grazie per le risposte.
@ il dott. Del Signore, come già scitto il problema si è presentato a gennaio dell'anno scorso.

@ la dr.ssa Scalco, l'ultimo specialista consultato, mi disse, che da manuale, sulla base della sua diagnosi, sarebbe stato necessario intrapendere unitamente a mia moglie una terapia di coppia, ma mi prescrisse levitra orosulibile all'occorrenza, con l'avvertenza di cercare di limitarne l'uso via via nel tempo. Cosa che riferii a mia moglie.
Per rispondere alla sua domanda, onestamente non saprei se alla mia età ha senso una terapia psicologica o simile, peraltro io ritengo che la causa psicogena è solo di tipo secondario o acquisita nell'ultimo anno.
Grazie ancora.
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Utente
Utente
Dimenticavo di precisare che non avrei alcun problema a discutere in presenza di mia moglie.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
se entrambi gli specialisti le hanno confermato la stessa diagnosi è molto probabile che essa sia corretta, tuttavia la sua perplessità è assolutamente comprensibile perché affrontare un colloquio psicologico di coppia è molto più impegnativo che assumere una terapia farmacologica al bisogno.
La sua età non è una condizione sfavorevole in particolare se considera che lo stile di vita di un cinquantenne di oggi è profondamente diverso da quello condotto dai suoi coetanei della precedente generazione.
A tal proposito le suggerisco di parlarne con sua moglie e di scegliere insieme lo specialista ( Psicologo-Pscioterapeuta) al quale rivolgervi.
Se avesse ulteriori perplessità non esiti a scriverci.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Lo specialista che ha posto la diagnosi è un andrologo, ma della terapia dovrebbe occuparsene, e quindi deciderla, uno psicologo psicoterapeuta (meglio se con formazione specifica in sessuologia clinica).
D'altra parte, se l'avesse inviata ad un cardiologo o ad un endocrinologo, avrebbe lasciato a loro il compito di valutare se e di quale terapia potesse necessitare....

Non è detto, come scrivevo sopra, che l'intervento adeguato alla vostra situazione sia proprio una psicoterapia di coppia: dopo aver effettuato alcuni colloqui insieme a sua moglie, a seconda di quanto sarà emerso, lo psicologo psicoterapeuta vi potrà proporre anche altro (ad esempio, un semplice intervento psicopedagogico, una psicoterapia individuale, una terapia sessuale mansionale o una psicoterapia focalizzata sulla problematica sessuale).

L'età non è affatto un ostacolo: se il problema si è presentato ora, è adesso che va affrontato.

Visti i precedenti consulti, può essere che la parte "psi" sia secondaria, però è uno dei fattori (causale? precipitante? di mantenimento? Non sta a me dirlo) del problema che, per essere risolto, deve essere "aggredito" da tutti i fronti, compreso questo.

Infine, non si tratterebbe di discuterne "in presenza" di sua moglie, ma di approfondire la situazione discutendone "con" sua moglie insieme al terapeuta.

Non so se sono riuscita almeno minimamente a scalfire la diffidenza che mi par di leggere tra le righe rispetto a tale possibilità di approccio alla problematica, ma spero se non altro di aver chiarito maggiormente ciò che intendevo dire nel precedente post.

Allego alcune letture per ulteriori spunti di riflessione:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html

Cordialmente,

[#7]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti i dottori intervenuti.

@ la Dr.ssa Scalco,
ho apprezzato moltissimo il suo consulto, però mi consenta di fare due precisazioni:
1) quando scrive: "Infine, non si tratterebbe di discuterne "in presenza" di sua moglie, ma di approfondire la situazione discutendone "con" sua moglie insieme al terapeuta".
E' esattamente ciò che intendevo anche se rileggendo ciò che ho scritto mi rendo conto solo ora di averlo fatto in maniera molto infelice.
2) La mia "diffidenza" non è insita alle tecniche psicologiche in se (altrimenti non avrei richiesto un consulto in questa area), ma alla circostanza di non credere (nonostante gli autorevoli pareri degli andrologi consultati) che il mio, sia un problema di natura esclusivamente o principalmente psicologico.

Fatte queste precisazioni, devo dire che il suo intervento centra perfettamente le informazioni che cercavo.
Non ho ancora letto gli articoli consultati e lo farò con calma domani.
Per chiudere, nel caso decida di consultare un psicologo c'è un albo professionale di riferimento?
Grazie ancora e le auguro ogni bene.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
L'albo è consultabile su www.psy.it e può verificare che il professionista sia psicologo e anche psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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