Un dolore forte toracico parte sinistra può essere causato dall'ansia?

Buona sera,
sono una ragazza di 26 anni che in passato (4 anni fa circa) ha sofferto di attacchi di panico per circa 6 mesi, curati con Cipralex per un anno. Da quando ho smesso la cura non sono più ricomparsi. Nonostante ciò ultimamente, da circa un mese, avverto dei problemi riconducibili ad uno stato ansioso che proprio non riesco a controllare. Il tutto è cominciato con il fatto che mi sveglio tutte le notti tra le tre e le quattro, con tachicardia forte e un senso di vuoto al cuore. Inizialmente non ci ho fatto molto caso, visto che, avendo avuto attacchi di panico, erano sintomi che già conoscevo molto bene. Fortunamtamente riesco a controllarmi attraverso una respirazione mirata e quindi la cosa passa nel giro di mezz'oretta e torno a dormire. La cosa che mi ha spaventata però realmente è il fatto che durante il giorno avverto delle fitte molto molto forti al petto sinistro, sembrerebbe al cuore, che aumentano in determinate posizioni (ad esempio stando seduta sono così forti che sono costretta ad alzarmi). Ovviamente questi dolori così forti fanno partire un'altrettando forte tachicardia che tende a durare anche per ore. Mi sono recata al pronto soccorso più volte, spaventata che potesse essere qualcosa di grave e attraverso gli elettrocardiogrammi, nonostante tutte le volte rilevassero una tachicardia sinusale che non passa nemmeno con i tranqillanti, mi hanno sempre detto che non ho nulla di riconducibile al cuore. Due giorni fa il tutto si ripete, dolore molto forte, non riesco a stare seduta, vado al pronto soccorso, tachicardia sinusale, e questa volta febbre a 38 e dolore talmente forte che per farmelo passare mi danno dapprima un antidolorifico tramite puntura, e poi con la flebo di nuovo antidolorifico e antiinfiammatorio. Mi fanno i raggi al petto e non si rileva nulla di grave. L'elettrocardiogramma rileva la tachicardia ,ma nulla di più. Il medico mi dimette esprimendosi con una sospetta nevrite intercostale, prescrivendomi per 5 gg tachipirina da 1000 per 3 volte al giorno. Il motivo per il quale mi rivolgo a Voi, è perchè io in relatà noto che il dolore aumenta di molto quando mi agito, e di conseguenza vorrei sapere se l'ansia può provocare sintomi così chiari e potenti.
In attesa di una Vostra risposta,
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

il dolore simil-cardiaco può essere prodotto dalla mente mediante la contrattura involontaria dei muscoli di quel distretto corporeo.
L'ansia infatti può produrre una serie infinita di sintomi fisici che mimano patologie organiche pur in loro totale assenza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Il tipo di contrattura del quale lei presumibilmente soffre produce un dolore più o meno acuto che l'ansioso scambia per un segno di possibile cardiopatia, ma se i diversi controlli eseguiti hanno permesso di stabilire che la sua salute fisica è buona può stare tranquilla.

Le suggerirei invece di sottoporsi a psicoterapia perchè è plausibile che il suo problema d'ansia non sia stato per nulla curato dal farmaco, ma solo attenuato o contenuto per un periodo.
Se da un mese il disturbo sta riemergendo si può pensare che nella sua vita stai accadendo qualcosa che ha fatto nuovamente aumentare l'ansia, rendendola ancora una volta molto concreta nei suoi effetti.

Come mai in passato si è limitata ad assumere farmaco invece di sentire anche uno psicologo?
I farmaci possono essere utili, ma quando il disagio che una persona vive ha un motivo - più o meno cosciente - intervenire semplicemente con una soppressione del sintomo non produce effetti sulle sue cause, che rimangono attive e pronte e generare nuovamente la sintomatologia ansiosa: quello che le sta accadendo tutte le notti sembra infatti essere proprio una forma notturna di attacco di panico, che tipicamente porta al risveglio improvviso accompagnato da tachicardia e altri sintomi.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2024
Ex utente
Gentilissima Dottoressa Massaro,
in passato mi sono affidata all'aiuto di una psicologa , che però devo dire non mi è stata di grande aiuto. Nel momento inoltre in cui ho visto che il farmaco Cipralex funzionava , ho pensato di riuscire da sola a sconfiggere gli attacchi di panico. E devo dire che da quando ho smesso di prendere il farmaco, circa 3 anni fa, non ne ho più avuto uno. Questo effettivamente è un periodo un po' particolare della mia vita, che mi sta procurando non poche preoccupazioni. Se Lei mi suggerisce una terapia Psicologica non posso che ascoltare il Suo consiglio e rivolgermi al più presto ad un esperto!
La ringrazio molto per la disponibilità e la Sua attenzione
Cordiali Saluti
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
che tipo di percorso ha fatto con la sua curante in passato? Psicologa o psicologa e psicoterapeuta?

Una psicoterapia o altro? Per quanto tempo? Obiettivi, diagnosi, orientamento?

A questi link può trovare utili informazioni sulla psicoterapia e i suoi orientamenti per scegliere con oculatezza

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Concordo conl l'ipotesi formulta dalla collega Massaro. A produrre dolore potrebbe essere una contrattura prodotta dai muscoli, probabilmente pressati dalla postura che assume durante il sonno.
Ha mai pensato di rivogersi ad uno Psicologo formato a realizzare interventi psicofisiologici? Le contratture infatti possono essere risolte con opportune manovre che coinvolgano i muscoli interessati e che le permetteranno di rilasssare quei distretti doloranti.
La respirazione e' una buona tecnica ma non e' così efficace come un intervento psicofisiologico.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se ha già fatto un tentativo tempo fa può essere importante capire cosa non ha funzionato e se vuole può dirci qualcosa di più al riguardo, rispondendo alle domande della d.ssa Rinella.
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2024
Ex utente
Gentilissimi Dottori,
mi scuso se rispondo solo ora, ma in questi giorni non ho avuto modo di poter rispondere alle Vostre domande.
In passato mi sono rivolta a due psicologi. Uno nell'età adolescenziale, avevo 18 anni, l'altro nel momento in cui sono cominciati gli attacchi di panico. Il motivo scatenante degli attacchi di panico, ossia la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sembrerebbe essere stato un incidente in macchina. Per fortuna nulla di grave dal punto di vista fisico, ma un tornado per quello psicologico. Quando avevo 18 anni ero una ragazza un po' ribelle e l'anno dei 18 è stato un po' tormentato. Litigavo spesso con i miei genitori perchè come tutti i ragazzi volevo più libertà. Quindi capisco il perchè un aiuto psicologico in quel periodo non mi è stato di grande aiuto. Inoltre erano stati i miei genitori a convincermi ad andarci e quindi non avevo quello stimolo sufficientemente motivato per intraprendere una terapia seria e costante. 4 anni fa mi sono rivolta ad una psicologa con l'intenzione di andare a fondo al problema che aveva scatenato gli attacchi di panico. Diciamo che sono rimasta in terapia per quasi un annetto ma non mi è servito a molto. La Dottoressa era molto cordiale e gentile, ma onestamente, parlare tutto il tempo della mia vita non riusciva a darmi quella pace che mi aspettavo. L'analisi della mia vita e dei motivi che hanno scatenato in me tanta ansia penso di saperli molto bene. Quello che volevo e che vorrei tutt'ora è imparare a gestire il tutto. Sono sempre stata convinta che purtroppo certe cose non cambiano e bisogna imparare a conviverci con il tempo. Io sono sempre stata molto ansiosa, ho un rapporto con mia madre che solo ora sta migliorando, mi faccio prendere troppo da tutto quello che mi accade intorno. Ecco, io vorrei solo imparare a gestire il tutto in maniera più tranquilla. Vorrei trovare il modo di non farmi venire la tachicardia per ogni minima stupidaggine, oppure di fregarmene e ricominciare a prendere l'ascensore (che non prendo da quando ho avuto gli attacchi di panico), riprendere l'aereo e smetterla di andare a dormire con il terrore che mi sveglierò durante la notte sentendomi addosso chissà quale male. Ma tutto questo per me è davvero difficile. E 4 anni fa quella psicologa, per quanto carina e gentile, non è stata in grado di dare delle risposte che io cercavo. Forse necessito di una terapia più dinamica, come suggeriva la Dottoressa Esposito, oppure solo di buoni consigli comportamentali efficaci. Vi ringrazio per l'attenzione e spero in un Vostro consiglio al più presto.
Cordiali Saluti
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bisognerebbe capire cosa è andato storto nell'intervento che ha richiesto 4 anni fa sentendo una motivazione personale forte.
Forse non si è trattato di un intervento strutturato, ma solo di colloqui di sostegno?

Il fatto che lei collochi l'esordio degli attacchi di panico immediatamente dopo l'incidente che ha subito mi fa pensare che si tratti di una sintomatologia post-traumatica legata a quell'evento, del tutto indipendente dal motivo per il quale è stata spinta a vedere uno psicologo dai suoi genitori anni prima.

Se il punto è che lei ha subito un trauma nessun farmaco da solo avrebbe potuto risolvere il problema: da qui il fallimento del cipralex, che le ha permesso solo di ottenere la regressione dei sintomi per un periodo, ma non la risoluzione di ciò che si trova alla loro base.

Alla luce delle informazioni che ha aggiunto le suggerisco di contattare uno psicologo che si occupi di riabilitazione post-traumatica mediante Emdr o PNL o ipnosi.
Ritengo infatti che sia importante andare a lavorare sulle rappresentazioni mentali associate all'evento traumatico per consentirle di liberarsi da tutte le sue conseguenze.
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