Varie sintomatologie

Salve, premetto che non sono sicuro che la categoria della domanda sia corretta, comunque proseguo esponendovi i problemi che mi accompagnano ultimamente.

- Nell'ultimo periodo, circa un mese, in seguito ad un'influenza durata quasi due settimane (che tuttavia non mi ha causato grandi problemi), soffro di una stanchezza cronica, un affaticamento immotivato. La mattina mi sveglio a fatica e la stanchezza aumenta durante la giornata, che si svolge tra studio e qualche incontro con amici.
(Questo fenomeno si è verificato circa 2 anni fa, ed ha avuto la durata di qualche mese, e 3 anni fa, sempre durato qualche mese)
- Nell'ultimo mese mi si è sviluppata una moderata fotofobia, guidare con la luce del sole mi crea davvero disagio, ma anche soggiornare in ambienti molto luminosi.
- Da quasi un anno non mi trovo più a mio agio in mezzo alle persone, evito le situazioni caotiche, i luoghi piccoli molto affollati. Non riesco più a guardare negli occhi gli amici che ho sempre frequentato, mi sento quasi a disagio e non provo interesse per tutto quello che hanno da dirmi. Quando mi trovo in una situazione caotica provo quasi un po' di confusione
Con la mia ragazza invece mi trovo a mio agio e non si verifica la situazione di cui parlavo su
- Sempre negli ultimi mesi avverto più o meno spesso dei giramenti di testa, ad esempio quando aumento la velocità alla guida, o quando accelero il passo camminando. Provo la stessa cosa anche in altre situazioni, ma non ho collegato l'accaduto a delle cause ben definite.
- Durante lo studio mi capita di avere dei grandissimi cali di concentrazione, come dei blackout. Capita a volte anche quando parlo con altre persone. Ma sono solo cali di concentrazione, come se perdessi parte della mia lucidità.
- A volte ho paure immotivate, ad esempio che i miei cari possano morire, ma durano poco e sono solo "pensieri" momentanei. Ultimamente temo sempre il giudizio degli altri (temo davvero molto di essere giudicato) e penso che molte persone mi possano odiare o trovare antipatico (a volte immotivatamente).
- Ho sviluppato la convinzione di essere ipocondriaco

A volte (solo a volte) questi sintomi sono invalidanti, sicuramente hanno ridotto i miei rapporti sociali (ma non me ne dispiace)

Continuo comunque a svolgere una vita ed uno stile di vita normale, nel senso che io so di provare tutte queste cose, ma non penso che le altre persone se ne accorgano. (Si sono solo stupiti del fatto che esco molto meno).

Ho 25 anni, conduco uno stile di vita sano (ad eccezione della dieta e del fatto che non pratico attività fisiche), fumo, bevo un sacco di caffè al giorno (dalle 3 alle 5 tazzine), non bevo, non faccio uso di droghe, non faccio uso di farmaci particolari, (al massimo integratori vari per combattere i sintomi), non ho patologie, ho sempre avuto uno stile di vita molto attivo, ho sempre avuto tantissimi rapporti sociali, sono socievole e non ho subito eventi traumatici. Non sono triste o demotivato.

Cosa dovrei fare?

Grazie
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
il suo lungo elenco ci fornisce informazioni difficilmente inquadrabili.
Quello che è chiaro è che esiste un "prima e un dopo" nella sua vita.
Da un certo punto in poi le cose hanno cominciato a cambiare.
Lei che spiegazione si è dato?
Che cosa è successo, magari su un piano relazionale (amici famiglia, compagna) o progettuale (scopi e obiettivi), nel periodo in cui i problemi si sono manifestati?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

credo sia importante per prima cosa consultare il suo medico di base e capire se sia necessario o meno fare approfondimenti diagnostici. Se da un punto di vista organico non ci sono evidenze tali da giustificare il suo malessere, dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo specializzato in psicoterapia e fare una valutazione di personalità ed eventualmente iniziare un trattamento psicoterapico.






[#3]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
concordo appieno con i colleghi; lei sembra vivere una fase di "ritiro", ma nello stesso tempo per vari aspetti non se ne dispiace, altri sintomi invece sembrano disturbarla lievemente.

Nell'ipotesi che l'organismo comunque cerca di raggiungere il migliore equilibrio possibile in ogni momento, resterebbe da capire nel suo caso quali scopi esso cerca di perseguire e/o quali difese mette in atto.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti i professionisti intervenuti per fornirmi risposte e consigli.

Sicuramente c'è un punto di svolta nel mio percorso. Vi narro i fatti.
Mi ritengo una persona intelligente. Ho sempre affrontato e vinto le sfide che mi si sono poste innanzi: sfide relazionali, sfide lavorative e tante altre piccole sfide. L'unica sfida che non ho vinto è stata quella con lo studio. Finito il liceo ho incominciato a lavorare nei locali di intrattenimento notturno, american bar e discoteche. E' stata un'attività che mi ha rubato un sacco di tempo, tanto da distrarmi per alcuni anni dallo studio. All'inizio del 2013 ho deciso di interrompere tutti i rapporti con questo mondo per ricominciare e completare la mia carriera universitaria. L'ho ripresa gradualmente, ed ho, per così dire, resettato la mia mente, ho focalizzato ed individuato le mie priorità. Dopo questo piccolo percorso interiore mi sono rimesso in gioco ed ho incominciato ad ottenere i primi risultati.
Ora sono contento per come prosegue la mia vita universitaria e chiedo da me sempre di più, sempre più impegno e sempre più concentrazione.
Man mano che focalizzavo il mio percorso e individuavo le mie priorità ho però incominciato ad allontarmi da quel mondo fitto di relazioni sociali che vivevo prima.
Ho incominciato a vedermi un gradino sopra gli altri (sensazione che provo molto spesso) ed ho incominciato ad annoiarmi ascoltando i loro discorsi (per me vacui).
Più obiettivi centravo e più mi allontanavo.
Con la mia famiglia e la mia ragazza il rapporto non è mai cambiato, è solo andato migliorando perché felici delle decisioni da me prese.

Ora la mia paura è aver somatizzato tutto questo periodo, tutti questi cambiamenti, averli somatizzati e trasformati in qualche sintomo.

La stanchezza cronica mi capita per un periodo dell'anno ormai da tre anni, e su quella mi sono quasi rassegnato.
Ma sono la confusione, i giramenti di testa (molto leggeri), il mangiarmi le parole e i leggeri blackout, che provo ormai da un paio di mesi, che incominciano a darmi davvero fastidio.
Confrontandomi con un mio amico, laureando in medicina, lui mi ha detto che questi sintomi sono dovuti a stress, sono piccoli episodi di ansia. Io però non ho mai avuto ne attacchi di panico, ne attacchi di ansia.
Non mi ritengo una persona particolarmente ansiosa.

Vorrei capire se è il caso di affrontare una visita neurologica, fare degli esami (nel caso quali), o intraprendere un altro tipo di percorso.

Attendo vostre.

Grazie davvero per la vostra disponibilità.
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Vorrei capire se è il caso di affrontare una visita neurologica, fare degli esami (nel caso quali), o intraprendere un altro tipo di percorso.<<
come nella replica #2.

>>Io però non ho mai avuto ne attacchi di panico, ne attacchi di ansia.<<
infatti i disturbi da somatizzazione si manifestano in maniera sostanzialmente diversa da un disturbo d'ansia.





[#6]
dopo
Utente
Utente
Lei pensa, descritto il quadro, che possa anche trattarsi di un disturbo somatoforme?
In questo caso che specialista mi consiglierebbe di interrogare?

Grazie.
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