Panico sintomi

Salve,

La mia richiesta e' semplice.
Vorrei sapere se sono affetto da attacchi di panico/ansia oppure no.
In breve,specialmente alla sera,all'improvviso comincio ad avere la sensazione di respirare male ed ovviamente la mia concentrazione va tutta li' "ascoltando" il mio respiro ed il mio cuore.
Nei mesi scorsi ho fatto molte visite ma non mi è' stato riscontrato nulla a livello organico.
Ho provato anche una dozzina di sedute di psicoterapia ma non n'è avvertivo i benefici e quindi l'ho interrotta.
Questa sensazione di respiro affannoso si accompagna spesso con leggeri tremori nella parte sinistra del corpo.
Specifico che non sono un tipo ansioso di natura ma questa "sensazione" mi fa' ovviamente pensare alle mie condizioni di salute.
In questo messaggio ,oltre al vostro parere, vorrei comunque far passare il fatto che non sono ansioso e di conseguenza mi viene il respiro affannoso ma ho il respiro affannoso con tremori che mi porta ovviamente a preoccuparmi.
Essendomi informato aggiungo che comunque queste "sensazioni" non mi fanno scappare dal luogo in cui sono avvenute( spesso avvengono alla sera mentre sono sdraiato sul letto).
Aggiungo che non ho subito traumi personali ne' lutti ne' situazioni difficili ed è' per questo che non riesco a risalire alla radice del problema.
Infine,per completare il mio esposto, specifico che la psicoterapia e" stata interrotta da me proprio perché queste "strane sensazioni" avvenivano comunque è quindi ,stringendo,inutile sprecare soldi se non vedo risultati ( da qui si può facilmente intuire quanto io sia un tipo molto "pratico").
Alla luce di quanto esposto sapreste dirmi qualcosa??
Che differenza c'è fra attacco d'ansia e attacco di panico??
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per poter porre diagnosi è indispensabile la valutazione diretta.
Quando ha iniziato la psicoterapia, quale diagnosi era stata posta? Con quali obiettivi terapeutici avete iniziato tale percorso?
Il sintomo d'ansia può sparire anche in tempi stretti, ma è possibile che il lavoro intrapreso non fosse sufficiente per riisolvere il problema: è probabile che Lei abbia abbandonato troppo presto.
Tenga presente che il sintomo può manifestarsi durante la terapia: occorre però che il pz. abbia gli strumenti per comprendere il proprio funzionamento mentale e che sia in grado di gestire ciò che accade.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile ragazzo,
come prima cosa, non le possiamo dare una diagnosi della sua sofferenza ma solo qualche suggerimento in merito a quanto scritto.
Per quanto riguarda la psicoterapia, come è arrivato a farla? Inoltre volevo chiederle se aveva comunicato questa sua insoddisfazione alla collega, perchè è molto probabile che lei stesse lavorando proprio sulle sue difficoltà, ma aveva bisogno di più tempo per ottenere risultati. Tenga presente che alcuni nostri pensieri sono così strutturati che 12 incontri potrebbero essere pochi per eliminarli.
Inoltre, visto che lei accenna all'aspetto economico, sa che esistono anche le strutture pubbliche? Potrebbe informarsi presso l'asl della sua città e farsi seguire da un loro psicologo.
Detto questo, però, dovrebbe comprendere che purtroppo non ci sono pillole o ricette magiche e che a volte, i tempi di guarigione sono più lunghi di quelli che avevamo immaginato.
In bocca al lupo

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie per le celeri risposte.
La psicoterapia e' avvenuta nel modo più semplice possibile.
Sono andato dal medico curante che mi ha invitato a provarla e così ho fatto.
Per quanto concerne il costo,per fortuna, non è' che non me lo posso permettere ma come detto nel primo post non avendo miglioramenti non vedevo il perché continuare il percorso.
Anche ora,rispetto ad un'ora fa' quando ho scritto il post, le mie "sensazioni" di malessere sono del tutto sparite senza che io facessi nulla ed è' per questo che ipotizzo a problemi di origine ansiosa.
Essendo una persona onesta ed oggettiva ho esposto tutto alla psicoterapeuta,sia il motivo dell'interruzione sia domande riguardo questo aspetto ansioso.
La domanda che ho sempre posto ,e a cui non h o praticamente mai trovato risposta e' la seguente:
Ma se io vado dallo psicoterapeuta (per una qualsiasi motivo) nel momento in cui comincio un percorso le mie paure/dubbi/angoscie rispetto a qualsiasi aspetto della mia vita sarebbero state le prime cose da esporre e quindi argomentare per poter risolvere tuttoed invece ,non avendone ,ho avuto la sensazione che la psicoterapeuta "giudicasse" alcuni comportamenti o aspetti della mia vita che però ,sempre a mio parere, anche un "banale" amico avrebbe potuto farmi notare.
Faccio un esempio su una seduta avvenuta...ho detto che ho difficoltà a fidarmi delle donne al mio fianco perché ,ovviamente, non posso "comandare" i loro pensieri ed i loro comportamenti nel modo in cui io penserei più giusto e quindi questa mancanza di fiducia mi porta a fare sempre di testa mia e a non tenere in considerazione più di tanto l'opinione altrui(in questo caso della ragazza )...la psicoterapeuta dice che dovrei fidarmi di più e lasciarmi andare maggiormente,io invece la penso in maniera opposta ....ecco questo aspetto del mio comportamento lo conoscevo già prima di andare dalla psicoterapeuta,quindi che migliorie ha apportato nelle mie relazioni???....questo intendo ossia il fatto che essendo molto oggettivo riconosco pregi e difetti del mio carattere il sentirmi dire dove è cosa tentare di cambiare mi è' parso superfluo perché è' come se consigliassi ad un mio amico di indossare una t shirt piuttosto che un altra perché a mio giudizio va meglio.
Spero di essermi fatto comprendere sulle mie perplessità.
[#4]
Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile ragazzo,
comprendo il suo pensiero però le vorrei esporre anche il mio.
Il percorso terapeutico ha senso e funziona se fatto con un professionista di cui mi fido e mi affido. Se penso che lo psicologo mi dice cose ovvie o che non c'entrano con il mio problema vuol dire che lo sto svalutando e non sarà possibile alcuna relazione terapeutica.
Inoltre tenga presente che lo psicologo non deve proporre soluzioni sul vassoio d'argento ma deve portare il paziente a trovarle. Altrimenti non funzionerebbero. Lei farebbe qualcosa che gli è stato imposto? Credo proprio di no.
Quindi, visto, che nonostante il suo essere oggettivo, non credo che possa curarsi da solo il suo vissuto di ansia, si dia una seconda possibilità prima di bocciare definitivamente la psicoterapia. Questo chiaramente è un suggerimento. Sarà poi lei a decidere cosa è più giusto per sè.
In bocca al lupo
[#5]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Volendo si potrebbe invertire il suo discorso e chiederle come mai desidera " comandare" i pensieri e i sentimenti di eventuali sue ragazze, ed anche invitarla a riflettere se questo suo essere sempre oggettivo, pratico, anche sul versante relazionale affettivo, la rende più felice o se possa contenere elementi di difesa, e se non sia , a tratti, faticoso..
Cosa ne pensa.. ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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