Ho paura

Salve, mi trovo in un momento di pura angoscia, in realtà vorrei solo piangere. Stavo studiando e mi sono trovata a leggere alcune domande d'esame, sono presa dal panico perché sono molte cose che pensavo di aver studiato e in realtà non so rispondere, perché il programma non era così dettagliato. Ho ancora qualche giorno, ma ho paura, sono una persona molto ansiosa e non ce la faccio. Sono già in una condizione di stanchezza eccessiva, fisica e mentale. Sono davvero stremata e sto andando nel panico
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Purtroppo la psicologia non funziona sull'urgenza e soprattutto nell'immediato. Se lei ha difficoltà a gestire la sua ansia dovrebbe contattare di persona un Collega e fare una valutazione.

Ha mai preso in considerazione questa ipotesi?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Sì, grazie. Mi scusi, ho scritto d'impulso e non so cosa mi aspettassi esattamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Le capitano spesso questi momenti di angoscia quando deve preparare un esame?
Ha difficoltà a studiare e memorizzare?
Se sì, le aveva anche in passato queste difficoltà?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Salve Dott.ssa, mi capitano questi momenti soprattutto in questi casi, ovvero, quando sento di avere ancora troppo da fare. Ho delle difficoltà perché mi sento perennemente distratta, in passato, quando frequentavo il liceo ero molto più concentrata sullo studio e meno sui miei pensieri. Adesso mi sembra il contrario, di essere più focalizzata sui miei problemi. Frequento l'università, è una facoltà lunga e sono in ritardo, anche questo contribuisce ad appesantire la situazione, oltre al fatto che sento il bisogno di riposare, di staccare la spina, cosa che non faccio mai.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Io non sottovaluterei queste difficoltà, perchè potrebbero essere valutate e risolte.
Ne ha mai parlato col medico di base?
Si ritiene una persona ansiosa?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
No, perché il mio medico di base è un amico di famiglia, e un mio consulto in questi termini porterebbe un interessamento generale, coinvolgendo altri familiari. Tempo fà, disse a mia madre che poteva consigliarmi l'uso di alcuni fiori (perché che io sia una persona ansiosa è evidente, arrossisco spesso, da sempre), in quanto lui è molto impegnato in medicina alternativa e tende a voler risolvere spesso in quel modo. Ma questo modus operandi non mi piace particolarmente. Apprezzo sicuramente, ma non ne vorrei parlare con lui.

Intende un intervento di tipo farmacologico?

Io sono una persona ansiosa, lo sono sempre stata. Anche quando ero una bambina.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
No, se c'è un problema d'ansia è opportuna una valutazione psicologica.
Noi psicologi non utilizziamo farmaci perchè non siamo medici, ma mi pare importante risolvere la problematica. Se lei è da sempre ansiosa e non risolve questo problema, una volta terminati gli studi incontrerà problemi nel mondo del lavoro ecc... perchè la Sua sembra una modalità disfunzionale di affrontare le situazioni stressanti.

Cordiali saluti,
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..il mio medico di base è un amico di famiglia, e un mio consulto in questi termini porterebbe un interessamento generale, coinvolgendo altri familiari.<<
allora può anche bypassare il medico, anche perché lei è maggiorenne e può decidere senza l'interesse di altri famigliari, ma il timore di un coinvolgimento esterno (dei famigliari) lascia intendere (forse) un bisogno di controllo, altro elemento legato alla sua difficoltà nella gestione dell'ansia.

>>..lui è molto impegnato in medicina alternativa e tende a voler risolvere spesso in quel modo.<<
forse questo è uno dei motivi per il quale il suo medico di base non le ha suggerito un intervento psicologico.

Lo psicologo non lavora con i farmaci, ma con altri strumenti come la relazione psicologica.






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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Probabilmente mi sono espressa male. Pensavo che il coinvolgimento del mio medico di base servisse per farmi indirizzare da uno psichiatra per un trattamento (eventuale) farmacologico. Sempre in associazione con una psicoterapia.

Dott.ssa Pileci, lei ha ragione, io non so gestire le situazioni che mi pongono sotto stress e immagino che questa mia incapacità sia solamente la punta dell'iceberg.

Il bisogno di controllo, legato al fatto che non vorrei che la mia famiglia sapesse, dipende dal fatto che sono tutti piuttosto "chiusi" e hanno le loro idee a riguardo. E, sinceramente, vorrei evitare che pensassero che io sia pazza, o che loro abbiano delle terribili colpe. Il che, può anche essere vero, ma il punto è un altro.
Non escludo, tuttavia, di poterne parlare un giorno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Indipendentemente da come funziona la Sua famiglia, Lei può imparare a svincolarsi e a relazionarsi in maniera più sicura e matura.
Tutto questo incide non solo sulla relazione, ma anche sul modo di gestire ansia e stress.

Poichè Lei è maggiorenne, può rivolgersi al Consultorio della città per una consulenza psicologica, senza dover condividere questo passaggio con chicchessia.

Cordiali saluti,
[#11]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Ha ragione. Tempo fà ho chiesto informazioni al consultorio della mia provincia, mi hanno detto che forse non era necessaria l'impegnativa del medico per potervi accedere, ma è un servizio suddiviso per fasce d'età, ed io non rientro in questa possibilità.

Sono consapevole comunque di sentire diversi limiti che mi sono autoimposta infondo.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
In realtà io non vorrei "nascondermi", proprio perché questa è la mia vita e non c'è nulla di cui vergognarsi. Vorrei potermi sentire libera di poter dire che vado da uno psicologo o da uno psichiatra, senza sentirmi giudicata o mettere altre persone nella condizioni si sentirsi responsabili o affrante perché se vado da un terapeuta, è chiaro che non sto bene. Questo, il fatto di non essere tenuta a dirlo a nessuno, mi fà sentire come se dovessi nascondermi, perché la mia tendenza sarebbe quella di parlarne con mia madre, non so se per ricercare una sorta di approvazione da parte sua, ma mi sentirei più "tranquilla".
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Oltre al consultorio, può informarsi nelle strutture pubbliche della città ed eventualmente nel privato accreditato che ha comunque tariffe più accessibili.
Inoltre le grandi città hanno all'interno degli ospedali i servizi di psicologia clinica.

Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Io studio nella grande città, ma non sono residente. Mi divido tra la grande la mia provincia. Nell'ospedale in cui mi trovo non c'è il servizio di psicologia clinica, c' un ambulatorio di psichiatria, ma più di neuropsichiatria infantile perché è tutto spostato nella clinica annessa che è da tutt'altra parte!

So che queste le sembrano molte scuse per non fare nulla, non è così. Glielo assicuro.

Grazie comunque per la disponibilità e le informazioni.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Abbiamo scritto insieme... per quanto riguarda la condivisione, il pz. fa quello che ritiene più opportuno ovviamente.
Magari nel privato accreditato ci sono delle opportunità.
Le faccio tanti auguri per il Suo futuro.

Cordiali saluti,