Disturbo ossessivo

Salve a tutti, sono un ragazzo di 23 anni e vorrei raccontare brevemente la mia storia per avere se possibile un migliore chiarimento sulla mia situazione. L'anno scorso ho superato un concorso a cattedra e dopo aver lavorato come insegnante di ruolo per 4 mesi non essendo pienamente soddisfatto del mio lavoro ho tentato un concorso nell'arma dei carabinieri perché ero convinto che la mia aspirazione fosse quella. Avendolo superato mi sono messo in aspettativa a scuola e sono andato a fare il corso militare. Tuttavia lì mi sono trovato malissimo soprattutto con gli altri e sono stato completamente escluso dal gruppo oltre che preso un po in giro. Cosí dopo aver avuto diversi attacchi di panico passati 4 mesi di corso ho deciso di mollare avendo la scuola dall'altra parte. Appena sono tornato a casa all'inizio mi sembrava di stare davvero bene ma poi dopo pochissimi giorni ho iniziato ad avere dolori fortissimi dappertutto ed ero ossesionato dall'idea di avere una qualche malattia cardiaca o respiratoria e che stessi per morire ma dopo aver fatto tutti i controlli e aver visto che in realtá non avevo nulla finalmente mi ero convinto che fosse solo ansia. Tuttavia anche in questo caso inspiegabilmente dopo un po di giorni di serenità all'improvviso mi iniziano a spuntare dei pensieri omicidi verso i miei familiari. Mi sono preoccupato tanto e sono andato da una psicologa che mi ha detto che il mio era un disturbo ossessivo compulsivo e che rischi sul fatto che lo avrei potuto fare davvero non esistevano. Tuttavia le mie ossessioni sono aumentate ancora di più ed ero davvero arrivato al punto di pensare cose assurde e convincermi sempre di piú come ad esempio che le persone fossero tutte frutto della mia immaginazione e che nulla fosse reale. Così ho cambiato psicologo e ho iniziato a capire come gestire il disturbo ma paradossalmente non mi riconosco più. In pratica a furia di fare questo tipo di pensieri mi sono così convinto di quello che ho nella testa che mi è rimasta una sensazione di vuoto totale e di anaffettività verso gli altri unita alla convinzione che se uccidessi qualcuno non me ne fregherebbe nulla anzi mi divertirebbe e la cosa strana é che quando faccio questi pensieri non provo nè ansia nè paura ma solo convinzione e quindi cerco di distorglierli spesso stando da solo senza vedere le persone. Ho detto allo psicologo che sono uno psicopatico ma ha detto che non ho proprio nulla a che fare con loro e che fa tutto parte del disturbo ossessivo misto a un lieve disturbo depressivo che mi ha portato all'anaffettivitá. A questo punto dopo ben due mesi e mezzo dall inizio delle ossessioni mi chiedo se non provo né ansia nè paura verso questi pensieri né riesco a provare affetto verso qualcuno il rischio di farlo non sussiste? Siete sicuri che io non sia psicopatico o non abbia qualche altro disturbo piú grave? Perchè io sento come di non rendermi più conto della realtà che mi circonda e di non fregarmene di nulla. Grazie a chi risponderá!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente proprio i suoi quesiti sono sintomi di doc
.(...)mi chiedo se non provo né ansia nè paura verso questi pensieri né riesco a provare affetto verso qualcuno il rischio di farlo non sussiste? (..)
se davvero non fosse preoccupato non si farebbe alcun problema.
legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Dottor de vincentiis intanto la ringrazio per la risposta e vorrei porle un altro dubbio a questo punto. É anche normale la voglia di voler stare da soli a guardare un punto fisso per ore facendo finta che nessuno esista? Perché quando vedo gli altri alimentano queste mie convinzioni e tentazioni e quindi preferisco stare da solo e non pensare. Ma sarei capace di stare da solo per giorni senza pensare a nulla. Tutto questo è normale?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Perché quando vedo gli altri alimentano queste mie convinzioni e tentazioni e quindi preferisco stare da solo (...)
la definirei una difesa!
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dopo
Utente
Utente
D'accordo la ringrazio ancora. Comunque tempo fa andai da una psichiatra che mi prescrisse un neurolettico a basse dosi ma che non ho mai preso e il mio psicologo ha detto che i neurolettico non é assolutamente la soluzione ma che sono molto meglio gli antidepressivi SSRI. Secondo lei una terapia farmacologica sarebbe efficace? Perché il fatto è che mentre prima provavo ansia ora mi sembra di non provarla piú ma provo solo una leggera debolezza e spossatezza insieme a queste convinzioni continue sul discorso che non me ne frega nulla di nessuno o che gli esseri umani non meritano di vivere, ecc. Ecc.. però nel comportamento continuo ad essere quello che sono sempre stato cioé umile e educato e anzi gli altri non si accorgono di nulla....il tutto avviene a livello mentale. Secondo lei cosa dovrei fare?