Frustrazione depressione

Salve, sono un ragazzo di 24 anni e per la prima volta sono alla ricerca di un aiuto. Cercherò di essere il più breve possibile. Sono in una condizione da cui non riesco a uscire. La mia famiglia non è esemplare né benestante, i miei genitori litigano di continuo e la mia figura paterna può essere definita "debole". Vivo tra persone che seguono moda e steriotipi, soprattutto la mia comitiva, e mi sento fuori luogo come se non tenessi nulla da convidiere con loro e non provassi nulla per nessuno anzi spesso solo rancore (non ne capisco il motivo, forse invidia). Non riesco a trovare altre persone da frequentare anche perché sono abbastanza timido e un po'asociale ( molto da più o meno un anno). Nonostante questo ho provato a inserirmi in altri gruppi ma sono sempre stato messo da parte e ignorato (anche se mettevo a disposizione tutto quello che potevo ed evitavo di fare errori). Adesso arriva la cosa che più mi tormenta. Ho frequentato varie ragazze, di cui alcune mi sono veramente innamorato, ma non sono riuscito mai ad avere un rapporto serio con nessuna, sono sempre stato rifiutato quando le cose diventavano più serie. Una ragazza che frequentavo mi ha anche detto delle cose che mi hanno segnato così profondamente che mi vengono le lacrime anche solo a ricordarle. Vengo preso in giro per essere ancora vergine e solo (non con cattiveria, ma col tempo anche una piccola battutina mi fa davvero male). Sono arrivato al punto che non riesco proprio più ad approcciarmi con qualcuna, non so se per paura di essere riufitato ancora una volta e non so se riuscirei ancora a sopportarlo o se per semplice timore di mettermi in gioco. Sento come di essere in una prigione. Spesso mi sento soffocato e non riesco a reggere la mia situazione sociale, soprattutto la sera in cui a volte scoppio in lacrime finché non mi addormento o sfogo la tristezza sull'alcol. Mi sento solo, anche quando esco, mi sembra che nessuno riesca a comprendermi o si interessi a me. Ho provato a parlarne con i miei amici più stretti ma mi blocco e non riesco a sfogarmi completamente e soprattutto loro non mi sono di alcun aiuto quasi indifferenti alla mia situazione. Ho perso la voglia di vivere, di uscire divertirmi, fare qualche attività, ho anche abbandonato l'attività sportiva, ovunque vada mi sento sempre fuori luogo quindi spesso resto a casa semplicemente a dormire. Questa situazione va avanti da credo quasi 2 anni e non so quanto ancora riuscirò a sopportarla.
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 109 4 4
Caro ragazzo
Quel che racconta e soprattutto il modo intelligente garbato profondo con cui lo esprime rivelano risorse interiori e potenzialità personali sicure. C'è bisogno di realizzarle naturalmente, per venire fuori da una condizione di impasse e di angoscia ormai pesante. I sintomi che descrive evidenziano in fondo la difficoltà del passaggio all'età adulta, quando alcuni nodi interni ostacolano tale evoluzione. Ma anche questo obiettivo richiede il suo tempo e il giusto cammino. Le consiglio di affidarsi a un aiuto psicoterapeutico. Se non può privatamente, può rivolgersi a un Consultorio o a un Dsm o, dato che vi potrebbe essere un rischio di abuso di alcool, a un Sert. La cosa fondamentale è trovare uno psicologo con il quale verificare una buona alleanza e disponibile a seguirla con regolarità. Se tutto procederà come auspichiamo, i disagi gravosi ma legati principalmente al suo sviluppo psicologico verranno gradualmente meno.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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dopo
Utente
Utente
Dottore, grazie per la risposta. Credo che lei abbia compreso il mio problema e mi rispecchio nella vostra diagnosi. Vorrei provare a sciogliere questi nodi autonomamente e, solo nel caso non ci riuscissi, ad affidarmi ad uno specialista. Secondo lei è possibile? E se si, come potrei agire?