Dolori diffusi e ansia

Buonasera, mi trovo a scrivere dopo circa un mese che vivo un forte stato di preoccupazione.
Premetto che sono una persona ansiosa, da piccola sono stata da uno psicologo e negli anni mi sono sempre portata qualche tic nervoso.
È sempre stata un'ansia " controllata", ad esempio prima di un esame o di un evento importante ma non mi ha mai causato problemi.
Forse, vista la quarantena e lo stare sempre a casa, si è accentuata.
Ho iniziato ad avere piccoli dolori e fastidi, come mal di schiena, gambe pesanti e formicolio.
Soprattutto questo formicolio mi ha fatta preoccupare, durato 2-3 giorni e mi accorgevo che più ci pensavo e ne cercavo le cause su internet e più aumentava e lo sentivo su tutto il corpo.
Da quel momento ho vissuto nella paura di avere una malattia grave, leggendo sintomi che poi, magicamente, mi sentivo.
Mi sento sempre concentrata al massimo per sentire ogni piccolo dolore, o cosa strana che potrei avvertire per poi farmi viaggi mentali.
È un comportamento che prima non avevo, o magari non così accentuato come adesso.
Anche prima cercavo i síntomi sul web, ma avendo la vita impegnata non mi fissavo così tanto.
Adesso invece, non ho molto da fare o da pensare e mi sembra essere il chiodo fisso.

Voglio aggiungere che prima di questo periodo, ero una ragazza normalissima.
Lavoravo, andavo in palestra, studiavo, la sera facevo 80km per vedere il mio fidanzato, mentre adesso mi sento proprio stanca.
Il solo pensiero di allenarmi mi sembra impossibile perché non penso di avere la forza.

Tutto questo cambiamento, può essere dovuto allo stare a casa?
A questo periodo così particolare?


Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Salzillo Psicologo, Psicoterapeuta 5
Buonasera,

la "paura" per la situazione che ci troviamo a vivere e per le incognite del futuro direi che è una emozione sana. Infondo stiamo vivendo tutti un'esperienza che ci disorienta un po' tutti e che è sicuramente traumatica. L'ansia, tuttavia, è una distorsione della paura. Potremmo dire che l'ansia è l'effetto, il risultato di un tentativo scomposto di controllare la paura. Lei usa proprio l'espressione ansia "controllata", anche se la usa in un'accezione positiva.
Invece di lasciar scorrere, per certi versi potremmo dire accettare l'emozione della paura che in certe situazioni è "sana", "normale", ci ostiniamo a volerla controllare. Quindi non è tanto la paura e i pensieri che la accompagnano il vero problema ma il modo in cui vi reagiamo, le strategie che mettiamo in atto per controllarli. A questo si aggiunge spesso l'idea che "monitorare la minaccia" possa aiutarci a prevenire, a farci trovare pronti quando l'evento temuto si paleserà. Stessa cosa dicasi per il fatto di focalizzarsi sulle proprie sensazioni corporee o ricercare rassicurazioni (es. sul web). Quindi, per rispondere alle sue domande, sicuramente il periodo che stiamo vivedo può causare paura, tristezza, ma sono le strategie che mettiamo in campo per tentare di controllare piuttosto che lasciar andare via queste emozioni che le trasformano rispettivamente in "ansia" o "depressione".

Cari saluti.

Dr. Giuseppe Salzillo
Psicologo-Psicoterapeuta, Psicoanalista SLP e AMP
giuseppesalzillo.it - giuseppe.salzillo@gmail.com

[#2]
Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gent.le ragazza,

l'emergenza sanitaria in atto, rappresenta un fattore di rischio in soggetti con pregressi o in atto disturbi d'ansia, per il ripresentarsi o l'esacerbarsi della sintomatologia ansiosa.
Il suo disturbo d'ansia, da quello che lei ci riferisce:
- "...mi accorgevo che più ci pensavo e ne cercavo le cause su internet e più aumentava e lo sentivo su tutto il corpo";
-"Anche prima cercavo i síntomi sul web, ma avendo la vita impegnata non mi fissavo così tanto";
è associato anche a comportamenti compulsivi, cioè azioni ripetute, messe in atto per rispondere a paure generate e associate al suo stato di ansia.
Pertanto, il primo consiglio che mi sento di darle, so che non è facile, è di interrompere la ricerca di informazioni su internet a scopo autodiagnostico e qualora lo reputi necessario di confrontarsi direttamente con il suo medico di famiglia.
Infine, un ulteriore consiglio è di valutare, stante che questo disturbo d'ansia è presente da molto tempo, di intraprendere un percorso psicologico in studio o attraverso sedute on-line, per far luce sulle cause psicologiche che nel tempo hanno mantenuto questo disagio psicologico.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio profondamente per la risposta. Oggi sto cercando di non focalizzarmi sul mio corpo ma su altro. Tenendomi impegnata e uscendo anche solo 2 minuti per fare due passi mi sento molto meglio. Sicuramente appena sarà possibile andrò dal mio medico per confrontarmi con lei e avere un quadro più obiettivo sulla mia salute.
Grazie ancora
[#4]
Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Se lo reputa opportuno, mi tenga aggiornato.
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