Accettare la realtà

Gentilissimi Dottori,
sono una moglie esasperata che scrive in un momento di sconforto.
Io ho 43 anni, mio marito 48 e siamo sposati da 19 anni.
Da quasi 9 lui soffre di disfunzione erettile.
In tutto questo tempo, dopo mie accorate richieste, è stato due volte dal medico di base (il quale gli ha confidato di avere gli stessi problemi, peccato che abbia 20 anni almeno più di mio marito), due dall'andrologo, ha fatto una sola volta gli esami del sangue per vedere il testosterone e ha impiegato un paio d'anni a decidersi ad assumere spedra 200 che gli ha prescritto il primo andrologo.
Dovrebbe dimagrire, fa finta di seguire una dieta ma poi va a braccio e finisce per restare sulla soglia dell'obesità.
Durante i nostri 19 anni di matrimonio passava le notti a guardare porno mentre io dormivo.
Ora pare abbia smesso perché la sessuologa che ci segue da maggio scorso gli ha detto qualcosa che non so che pare che l'abbia convinto che non fosse un bene per lui e per noi.
Questa sessuologa ci ha aiutati a riscoprire l'intimità (prima passavamo anche un mese e mezzo senza toccarci) , ma il problema grosso resta.
Ora non fa più effetto nemmeno la pastiglia che lui assume il sabato mattina quando i nostri figli sono a scuola e abbiamo più tranquillità.
Sabato scorso ero trepidante al pensiero di ritrovarci, avevo già messo un bel completino intimo sotto ai vestiti mentre accompagnavo uno dei ragazzi a scuola ma poi, sentendolo al telefono mi ha detto che aveva l'ansia.
Mal di pancia, come per un esame.
E' questo l'effetto che gli faccio.
Non eccitazione, non gioia... mal di pancia! Naturalmente poi, nonostante la mia pazienza nel cercare di rasserenarlo, la pastiglia non ha funzionato.

Quest'estate mi ha confessato, dopo mie insistenze dal momento che erano anni che avevo capito, di aver provato attrazione fisica per una collega molto più giovane di lui quando questa è arrivata 5 anni fa.
Questa cosa ha aperto una grossa crisi nella nostra coppia.
E' molto giovane, bella e ha un fidanzato collega molto giovane e bello.
Io non temo le corna reali ma mi sento tradita "con la testa".
Mi sono accorta per caso di un msg troppo confidenziale (si chiamavano con vezzeggiativi e si mandavano bacetti) e poi ad una cena recente ho visto da parte di lei una confidenza inopportuna (lui era contenuto).
Mi ha detto che l'attrazione è finita dopo qualche settimana perché le ha cercato dei difetti per togliersela dalla testa.
Mi fa rabbia perché, vista la situazione, toccava a me invaghirmi di un altro.
Sarei stata giustificata e lui forse avrebbe avuto paura di perdermi.
E invece io passo le notti insonni cercando soluzioni che poi lui non prende in considerazione.

Ci vogliamo bene.
A parte le lenzuola stiamo bene insieme.
Io non riesco a pensare ad una vita senza lui e la nostra famiglia... però... come faccio ad accettare che non guarirà mai e che per 8h deve stare a contatto con lei in una stanza di 4 persone?
Ho smesso di fare sesso a 35 anni...
Grazie dell'ascolto.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Sicuramente Le abbiamo dato ascolto "..in un momento di sconforto..",
Lei, Voi, dentro una situazione complessa nella quale si mescolano elementi organici, psichici, relazionali.

Il collega Andrologo Le ha risposto un anno fa sullo stesso problema;
Voi come coppia siete seguiti da una Sessuologa (è anche Psicoterapeuta? è importante);
eppure sente il bisogno di scrivere a noi, che nemmeno La conosciamo.
Forse non ha tutta questa confidenza con la Specialista? Chiedo ciò perchè le cose che scrive qui andrebbero tranquillamente dette in seduta a tre, anche se si fa fatica: lo spazio/tempo della seduta rappresenta il luogo privilegiato nel quale buttar fuori rabbia, pensieri tristi, delusione,..., con la fiducia che *l Terapeuta saprà utilizzarle al meglio a favore della coppia. Al contrario non dirle crea quel "non detto" che non serve nè alla comunicazione tra Voi, ma neanche all'intimità del corpo, per cui nemmeno la pastiglia funziona (gli "Inibitori della fosfodiesterasi 5 - PDE5" provocano positivi effetti solo in certe condizioni psichiche).
Oppure avrebbe bisogno Lei stessa di un percorso individuale per fruire di uno spazio personale nel quale sentirsi unica protagonista?

Ci faccia capire meglio.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
La ringrazio per la risposta immediata soprattutto oggi che è la vigilia di Natale.
La dottoressa che ci segue credo che sia solo sessuologia ma potrei sbagliarmi. Di tutte le cose che ho scritto ne abbiamo parlato in tre ma ho rimurginato sopra su ciò che mi è stato detto le ultime volte e sono perplessa. Lei dice che dobbiamo accontentarci, che due incontri a settimana senza pastiglia con oenetrazione morbida (penso che forse non abbia capito che non c'è neanche quella perchè non si sveglia proprio) e una normale con la pastiglia (ma non sta funzionando) possono farci sentire soddisfatti. Ma io posso sentirmi soddisfatta se mio marito ha il aml di pancia quando dobbiamo fare l'amore? (vabbè questa cosa non la sa ancora, è troppo recente).
Sulla questione collega dice che rivesto da leone un topolino dando troppa importanza quando in fondo non c'è stato tradimento. Ma io continuo a darle importanza perchè mio marito si è impegnato tanto a coltivare quest'affettuosa amicizia (come la chiama lui) e non si è impegnato allo stesso modo per risolvere i nostri problemi. E questa tipa ce l'avrà davanti fino alla pensione.
Sul porno ha parlato con lui ma con me ha liquidato velocemente perchè l'argomento non è di quelli di cui è facile parlare, sono troppo personali. Ma io mi sento umiliata.
Io devo essere paziente, comprensiva, non dare importanza a persone con le quali non c'è stato tradimento concreto, essere contenta che forse non guarda davvero più i porno e accontentarmi di una sessualità finita quando eravamo nel fiore degli anni.
E lui? Non dovrebbe quanto meno rimboccarsi le maniche e combattere per risolvere questo problema anziché continuare a fare lo struzzo?
Io vorrei qualcuno che mi dicesse: "hai ragione. Tuo marito è stato proprio stupido a far passare tutto questo tempo. Però non tutto è peeduto: fate questo, questo è quest'altro e la guarigione arriverà. E noi insieme lo facciamo, armi alla mano combattiamo insieme.
Oppure qualcuno che mi dicesse: "hai ragione, tuo marito è stato proprio stupido a far passare tutto questo tempo. Purtroppo è troppo tardi. Abbassa le armi, appendere il pene al chiodo e fatevene una ragione.
Io sono stanca di aspettare e sperare che faccia dei passi che poi non fa. Ed anche stanca di avere a che fare con chi, anzichè spronarlo a muoversi rimproverandolo, gli danno ulteriori motivi per starsene seduto.
Scusi lo sfogo ma è troppo tempo che mi sento in fondo ad un tunnel e questa luce non si vede mai...
Spero di essermi spiegata...
Buona vigilia e buona Natale!
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Le piacerebbe che .."Io vorrei qualcuno che mi dicesse..".

Ma le cose non sono mai così semplici come appaiono a chi non è addentro alla questione:
se si porta la automobile dal proprio meccanico perchè fa un rumorino..., può succedere che dica che "non va questo, quest'altro e talaltro. O, addirittura, è preferibile rottamarla?"

E così accade con le coppie nelle situazioni che Lei descrive. E glielo dico con cognizione di causa, dopo qualche .. decennio di attività clinica proprio in psicoterapia sessuale.
Si cerca in ogni modo di indurre il cambiamento migliorativo
. sia in chi porta il problema,
. sia nei comportamenti del* partner: quei comportamenti che talvolta perpetuano il problema stesso.

"Rimproverare e spronare" non servono a molto; pensi a Lei medesima quando era a scuola, in una materia dove magari era carente: erano così efficaci queste due strategie "Rimproverare e spronare"..?
Le strade della psicoterapia sono altre, più lunghe e (sempre che abbiano successo, non è garantito) basate sul lavoro parallelo di supporto al* partner: frequentissimamente ferito o arrabbiato.

Stabilisca con se stessa una tregua fino a dopo le feste:
vacanze/ferie dal conflitto e dalla recriminazione. Le farà sicuramente bene (forse anche alla coppia).
Controprova: se non accettasse questa proposta, in cosa ne guadagnerebbero le Sue festività?
Dopo, a mente più fresca, ci penserà

Noi ci siamo.

Saluti cari!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
la ringrazio per la risposta. L'altro giorno ero in un momento di grande sconforto. Cercavo solo un po' di comprensione perché di questo problema non si può parlare con nessuno e se non è facile per lui convivere con il senso di inadeguatezza che deriva da questa situazione, non lo è tantomeno per me che finisco per non sentirmi desiderata.
Ma capisco che non è un argomento da affrontare di fronte ad uno schermo.
La ringrazio nuovamente e le auguro buone feste.
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile Signora,

i "momenti di grande sconforto" sono molto importanti in quanto servono a farci capire che il sacco è (quasi) pieno.
Ma, a questo punto, aspettare che passino, oppure cogliere il messaggio profondo che veicolano?
La comprensione la si può avere da un'amica, mentre dall* Specialista si riceve l'ascolto, ma soprattutto l'indicazione di quale possa essere la via per affrontare efficacemente la problematica.
Con il vivo augurio che Lei possa percorrerla.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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