Come superare una chiusura di una relazione?

Buongiorno, sto vivendo un periodo devastante della mia vita.
Fidanzata da 8 anni, conviviamo da 4, dal post-covid in poi la relazione inizia lentamente (almeno da parte mia) a sciogliersi: lui ha problemi economici, perde il lavoro, si trasforma a poco a poco in una persona diversa da quella che amavo.
Lo vedo spento, pigro, depresso, ed il mio amore enorme per lui inizia come a dileguarsi.

Ho ripetuto a me stessa di avere pazienza, di avere fede e speranza che passato il brutto periodo, ci saremmo ritrovati, ho parlato tanto con lui a riguardo, ma dopo due anni sembra tutto sempre identico.

Negli ultimi mesi poi ho conosciuto un’altra persona, che da semplice amico e confidente è diventato rapidamente importante, essenziale.

Senza nemmeno accorgermene, ho iniziato a parlare con lui via msg, al tel o a voce, continuamente, e questo continuo vivo dialogo era incredibile, esaltante, mi sentivo felice.

Questo amico, che ci tengo a sottolineare, ha 12 anni meno di me, riceve una proposta ottima di lavoro a Londra, che decide di accettare.

Da quando entrambi abbiamo saputo della partenza è successo qualcosa di imprevisto, ed entrambi siamo come impazziti.

Lui è venuto da me a dirmi che si era reso conto di provare dei sentimenti per me, e che alla luce della partenza e delle situazioni, non poteva continuare cosi, non poteva essermi amico.

E non voleva trascinare una amicizia profonda e speciale come quella anche a distanza, perché avrebbe solo sofferto, senza realizzare mai nulla con me, restando ancorato a me, senza però mai poter vedere nulla accadere.

Da quel momento ho iniziato a soffrire malamente per circa due settimane.
Mi mancava, stavo male, avevo sempre la mente su di lui.
Alla fine gli ho scritto per ammettere che avevo negato anche a me stessa i miei sentimenti, ma stavo male senza di lui, che mi aveva come risvegliata da una sorta di letargo.

Abbiamo deciso di vederci un’ultima volta per un saluto, è stata una nottata meravigliosa, abbiamo fatto l’amore, è stato tutto magico e speciale.

Fra pochi giorni parte, mi ha detto che al momento rimane fedele ai suoi pensieri anche se pensa sempre a me, ma la distanza, la differenza d’età, i ns rispettivi background pesano e dobbiamo tenerne conto.

Ci siamo promessi di lasciar scorrere del tempo, e se un giorno ce la sentiremo, se passata questa assenza di lucidità e questa euforia del momento proveremo ancora questi sentimenti, troveremo il modo di dircelo.

So che questo suo approccio è molto sano e maturo, ma io sto malissimo senza di lui.
Anche sapendo che tutto ci rema contro, io voglio lui, e non so come fare.
Spero nel tempo capisca che anche se ci rema tutto contro, dobbiamo almeno provare.

Nel frattempo devo affrontare la situazione che ho a casa, ovviamente.
Il senso di colpa mi sta consumando, non avevo mai tradito in vita mia e mi faccio schifo.
Non credo, ormai, di poter piu salvare il mio rapporto, e non so come affrontare tutto questo dolore.
Grazie
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
innanzitutto le suggerirei di mettere, per quanto possibile, un attimo tra parentesi la nuova relazione.
Per quanto causa "scatenante", e al di là delle possibilità future (che abbia o meno un prosieguo), credo che la cosa più importante che possa fare è "sfruttare" questo momento per rivalutare la sua situazione sentimentale attuale e capire se per lei è davvero finita.

Quanto al tradimento, è certamente un tradire il rapporto con l'altro (salvo forme relazionali diverse e consensualmente aperte), ma è anche e prima di tutto un tradire noi stessi.
Quindi, rispetto a questo evento, il mio suggerimento è di cercare di passare dai sensi di colpa al senso di responsabilità delle proprie scelte. Cerchi, insomma, di considerare il suo tradimento anche come qualcosa di sano, benché doloroso. Ovvero come un tentativo di ricercare nuove soddisfazioni rispetto ai suoi bisogni, probabilmente, frustrati.

Passare dalla condanna senz'appello, a considerarlo come una possibile nuova direttrice da percorrere.

Tutto questo, almeno in questa fase decisionale e per quanto possibile, al di là della sua nuova frequentazione. Questo glielo suggerisco per evitare la possibilità che lei compia una scelta tra le due persone, quanto, piuttosto, scegliere LEI nel rapporto con le due persone e, addirittura, al di là delle persone stesse. Lei che sente, desidera...a prescindere.
Cordialmente
[#2]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile signora,
le storie d'amore perdute fanno male, e lei in un certo senso ne sta perdendo due insieme.
Come uscirne? Per cercare soluzioni è utile analizzare la realtà in atto.
In quello che ci scrive si avverte una traccia di fatalismo, una passività che sembra accompagnare la sua vita. Ampiamente adulta si è "fidanzata" (eufemismo: era una relazione matura) e dopo un buon numero di anni è andata a convivere. Passano altri anni e la situazione non si muove dal "fidanzamento", non evolve nella creazione di una famiglia, di un legame stabile, anzi, complici le traversie di lavoro del suo partner, declina.
Lui si impigrisce, l'amore dilegua, lei si intristisce, e a questo punto cerca... non uno psicologo, vedi mai il compagno soffrisse di depressione, ma un giovane confidente col quale inizia un'intensa, continua, esaltante comunicazione "senza nemmeno accorgermene".
Ecco di nuovo il cedere al caso, all'impulso cieco, forse anche alla volontà altrui, sembrerebbe, da quello che avviene in seguito.
Il giovane che per lei è diventato "importante, essenziale" insegue i suoi allegri e costruttivi progetti senza minimamente implicare il legame che si è creato tra voi, se non per comunicarle tre decisioni: 1) vuol troncare la vostra amicizia che per lui sarebbe solo una zavorra; 2) intende concludere la tensione erotico/sentimentale accumulata con una bella, appagante notte d'amore (e chi se ne infischia del fidanzato); 3) ribadisce che "la distanza, la differenza d’età, i ns rispettivi background pesano e dobbiamo tenerne conto".
Ma chi ha valutato questi elementi? Questo giovane ha fatto tutto da solo. Lei scrive che considera questo approccio "molto sano e maturo". Può darsi; ma non mi pare che lei manifesti la stessa attitudine. Nella sua tendenziale mancanza di assertività, lei finalmente esprime un suo intenso desiderio: "Anche sapendo che tutto ci rema contro, io voglio lui, e non so come fare".
Ma subito ne spegne la spinta propulsiva, demandando ancora una volta all'altro la realizzazione del suo desiderio: "Spero nel tempo capisca che anche se ci rema tutto contro, dobbiamo almeno provare".
Provi a valutare se lei troppe volte non sia rimasta a guardar scorrere la vita senza prenderne in pugno il timone, lasciando che i fatti accadessero "senza nemmeno accorgermene", cara utente.
I legami d'amore si scelgono, si costruiscono, si lotta per conquistarli, per conservarli e per ripararli se si corrompono; lo stesso avviene per tanti altri elementi della vita, appunto allo scopo di farla diventare nostra.
Provi a valutare, in base a queste considerazioni, che cosa realmente ha ancora in mano al momento, e per cosa, che ne valga la pena, lei intende combattere.
Rinunciare a priori a quello che abbiamo o a quello che vogliamo, così come porre i nostri obiettivi oltre la reale possibilità di raggiungerli, sono modi per deporre le armi senza aver nemmeno cominciato la lotta, ma anche modi per sentirsi sempre più tristi.
Non creda che la mia fermezza ignori la sua confusione e il suo dolore di questo momento; sto solo invitandola a combatterli con le armi giuste.
Un augurio di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie ad entrambi per queste risposte cosi attente ed acute, sono preziose e ne farò tesoro. Alla Dottoressa Potenza, che ringrazio ancora, vorrei chiedere: crede - almeno analizzando ciò che scrivo - che ora per valutare la strada da percorrere dovrei seguire le mie profonde reali intenzioni e sentimenti, anche nel rischio di soffrire doppiamente? L’amico, visto sotto il suo acuto punto di vista, appare una persona orribile. Non credo assolutamente si sia approfittato di un momento difficile mio, o che abbia fatto i suoi comodi . Credo che sicuramente essendo un uomo molto razionale, di fronte ad un trasferimento e considerando anche la sua giovane età, abbia ragionato cercando di proteggersi da eccessive sofferenze e difficoltà oggettive. Non lo sto difendendo, sto cercando di essere razionale a mia volta, perché questa situazione fa davvero paura. Qualche giorno fa mi ha scritto che sta soffrendo tantissimo e che gli manco, ma che al momento ha troppa paura e non saprebbe gestire come vorrebbe una relazione. Di nuovo ci siamo detti e promessi che se nel tempo i nostri sentimenti non cambieranno, troveremo il modo di dircelo. Rispetto il suo punto di vista, e non voglio pressarlo, mi sentirei una stupida, ma al tempo stesso mi chiedo: come si fa a non voler provare a vivere qualcosa di cosi bello? Possibile farsi guidare sempre dalla paura?
Al tempo stesso temo che siamo ancora entrambi accecati da questo legame, dalla bella nottata passata insieme, e da questa partenza che ha amplificato tantissimo le nostre sensazioni. Non voglio convincerlo , vorrei che come io sono spinta verso di lui, lui avesse la stessa medesima spinta. Gli ho detto ciò che provo, credo che ora la palla stia a lui. O sbaglio? Per quanto riguarda la mia relazione, ha ragione, ho lasciato che lui guidasse gli umori della coppia. Ho lasciato scorrere il tempo, sperando che le cose si risolvessero da sole, cercando si di parlare ma senza mai essere forte nel dare uno scossone che era ed è in ogni caso necessario. Da un lato sento di aver bisogno di tempo per fare ordine in questo turbine di pensieri, dall’altro non voglio più essere in balia dell’onde e non voglio perderlo, altro tempo prezioso.
[#4]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
in realtà le sue non sono domande ma riflessioni, sofferte ma vaghe, emerse dai sentimenti dell'amore e della doppia perdita.
Del giovane amico/amante dice che è molto razionale e nello stesso tempo dice che si fa guidare dalla paura. Nel resistere alla vostra relazione si starebbe difendendo, a suo dire, dalla sofferenza.
Ma per quale ragione? Non per una ridicola distanza geografica (Londra in aereo si raggiunge in un'ora e mezza). Forse per i progetti differenti? Ne avete parlato? In effetti lui potrebbe avere una prospettiva di paternità differita di anni; lei al contrario potrebbe non volere figli o essere costretta ad averne subito. In prospettiva di una convivenza, il suo lavoro, signora, potrebbe essere di quelli che non permettono un trasferimento all'estero.
Lei dice giustamente: "Non voglio convincerlo , vorrei che come io sono spinta verso di lui, lui avesse la stessa medesima spinta". Ma appunto bisogna chiarire come lei vorrebbe concretizzare questa spinta. Se lei vuole un'intensa storia d'amore che duri solo finché non saranno troppo forti le correnti distruttive che già la percorrono, lo dica con chiarezza al suo giovane amante, ma prima di tutto a sé stessa, valutando tutto ciò che con questo metodo, ancora una volta, rinuncia a costruire.
La conclusione della sua lettera, però, sembrerebbe auspicare una nuova gestione più concreta e assertiva della sua vita, e per questo dovrebbe tener conto delle indicazioni del mio collega.
A lei rimane la scelta della prospettiva da seguire davvero.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#5]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie ancora per il supporto. Purtroppo il ragazzo ha dei timori che posso comprendere: al di la della distanza (facilmente risolvibile come pure lei sottolinea) e della differenza di età, ha già avuto in passato una storia con una donna piu grande di lui che lo ha segnato nel profondo ed è finita malissimo. Credo che sia questo il nodo focale che lo blocca e che dichiaratamente lo ha portato a stoppare per ora il nostro percorso insieme. Percorso che per entrambi si è rivelato importante, intenso e profondo. È molto dura rinunciare al tipo di dinamica e comunicazione che avevamo, e al momento sono sovrastata da questa tristezza e dalla sua mancanza.
Sto cercando di valutare però, al netto della mia emotività del momento cosa voglio io e cosa sia in parallelo giusto fare senza farmi prendere troppo dalla componente sentimentale, ma cercando di ponderare anche il futuro e le possibilità.
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Esattamente.
Cerchi di "sfruttare" il momento e la situazione per riflettere anche "al di là" del suo potenziale giovane partner, per cercare di comprendere se si tratta di rivalutare la sua attuale direzione di vita, sentimentale e non.
Cordialmente