Mia moglie è ammante del sesso, ma io soffro di dismorfofobia peniena, causata da lei

Buongiorno,
sino a qualche anno fà la vita intima con la mia fidanzata, ora mia moglie, era più che normale.
Premetto che lei in passato mi ha più volte raccontato dei suo ex di come fossero superdotati e spregiudicati inerentemente il sesso; ma allora non ci feci caso, poi qualche anno fà (prima del covid) a causa di un suo allontanemento e di liti continue mi ritornaro in mente quei racconti e mi accorsi ahime delle dimensioni del mio pene 11 cm eretto (misurato da andrologo), ora premetto che un uomo è sicuramente molto di più del suo pene o della sua altezza o ricchezza o cultura, ma nessuno disdegnerebbe essere bello ricco, inteligente e dotato sessualmente... comunque da quel momento in poi incominciai a sare male a soffrire di depressione e dismorfofobia peniena e rifiutare i rapporti sessuali o a viverli male.
Inizia allora una percorso con un psicologo un amico per così dire di mia moglie, le cose incominciavano ad andare bene quando, scoprii attraverso le chat whatapp di mia moglie che lei mi tradiva con lui (IL MIO PSICOLOGO! ! ! DA denuncia... purtroppo non l'ho mai fatto), in queste chat tra loro due c'era inizilamete un tentativo di psicoanalizzare mia moglie per compredere se le mie paure fossero fondate o meno, e lo erano perché lei gli confessò di rimpeiangere i suoi ex e di avvertire ettamente la differnza di misura tra me e loro, lei a suo dire aveva sempre avuto una sessualità per così dire molto sopra la media (se una media esiste) e si rammariva di non averla mai potuta esprimere peinamente con me e che a volte nei rapporti con me non sentiva nulla di fisico (non sentiva minimanente la penetrazione); dopo un pò dissi tutto a mia moglie non st adire le tragedie perché temeva il peggio, alla fine la perdoani, ma dopo un pò riscoprii che continuava sempre a tradirmi con lo psicologo ma non soltanto fisicamente ma annche e soprattutto mentalmente ne era veramente invaghita per non dire innamorata, alla fine fu lui preso forse da uno scampolo di dignità professionale ed umana a troncare il rapporto.
ebbene perdoani anche quasta vicenda e la vita tra alti e bassi è continuata sino ad oggi anche se ho dovuto affrontare altre terapie psicoanalitche naturalmente con altri professionisti.
Ma le cicatrici di quanto accaduto riamngono la mia vita sessuale non è più la stessa, è come se fossi caduto in una andropausa prematura non ho più stimoli ai rapporti sessuali a volte che problemi di erezione (nessun problema fisiologico) e lei mia moglie non si capacità del perché, ribattendo solamente sul fatto che ha diritto ad avere rapporti sessuali almeno una volta al giorno... io che di mio non sono mai stato un grande atleta in quel senso adesso più che mai soffro per questa situazione... Ah mi stavo scordando che lei mi propose anche di avre rapporti a tre con il mio ex psicologo con cui mi tradiva! ! !
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
Innanzitutto le/mi chiedo cosa l'ha spinta a chiedere questo consulto se è già seguito da un professionista.
Forse la passata esperienza ha minato irrimediabilmente la sua fiducia nella categoria? Vuole un secondo parere?
Insomma, questo è il primo spunto di riflessione a cui la invito.
In secondo luogo, sempre con il suo terapeuta, approfondirei questo, a mio modo di vedere, divario tra il trattamento che riserva agli altri, che si conclude sempre con il perdono, e quello che riserva a lei, con tutte le ferite del caso.
Inoltre, non ha formulato alcuna domanda. Cosa chiede qui? Qual è la sua aspettativa nel formulare questo consulto?
P.s. le suggerisco caldamente di denunciare questo "collega", se non altro perché potrebbe mietere chissà quanti altri abusi professionali da qui al pensionamento. Si faccia coraggio, per se e per altre potenziali vittime.
Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la risposta. In merito alla denuncia devo dire che ho avuto prove che il Vs. collega è stato ampiamente provocato, che inizialmente ha tentato di dissuadere dall'intento mia moglie e che poi durante tutto il periodo ha cercato di troncare con lei ed alla fine è stato lui a troncare, naturalmente questo non lo assolve dagli illeciti professionali ma quantomeno costisce una attenuante abbastanza rilevante.
Per quanto riguarda i motivi per cui scrivo...forse per sfogarmi ulteriormente e per capire se queste ferite che mi porto addosso sono lecite o se sono io che vedo e sento tutto in maniera esagerata. A mia moglie interessa principalmente avere rapporti sessualità che prevedano la penetrazione da parte mia, e non le basta fare petting o avere rapporti diciamo non invasivi ma altrettanto soddisfacente e quindi non sopporta questa mia riluttanza ad averne, lei asserisce che ormai devo dimenticare tutto e fare come se nulla fosse mai accaduto ma per me non è così facile....
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro Utente,
provocato o no, il collega ha commesso un illecito gravissimo e, ribadisco, andrebbe denunciato perché ha commesso un grave abuso professionale e, ancor più, perché potrebbe riproporre il comportamento.
Abuso che potrebbe ledere e traumatizzare psicologicamente le vittime.

Tornando alla sua domanda. Posto che le ribadisco la proficuità di portare il suo "sfogo" esternato qui anche e soprattutto al suo terapeuta, poiché le potrà dedicare molta più attenzione, tempo e spazio che in questa sede virtuale; con riguardo al secondo punto, ove richiede (forse) la normalizzazione della sua esperienza, io potrei anche soddisfare questa sua domanda, dicendole: "certo che la sua reazione non è esagerata (cosa che penso sinceramente), anzi!".

Ma questa "delega" è rischiosa. Perché lei potrebbe trovarsi di fronte le persone e i professionisti più disparati. C'è chi potrebbe dire si lei sta esagerando. C'è chi direbbe assolutamente no.

Insomma, ciò che conta, qui, è quello che pensa e sente lei. E le ripeto: è più che comprensibile il suo dolore. E' talmente comprensibile che, le ripeto, la invito a riflettere sulla disparità di "trattamento" che lei riserva agli altri (prontamente perdonati) e a se stesso (morso dai dubbi e dal dolore).

La saluto cordialmente e la invito, ancora una volta, a canalizzare tutto il suo sentire nella sua attuale psicoterapia.
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