Tanto sconforto e paura del futuro, cosa mi prende?

Buongiorno o buonasera,
sono un ragazzo di vent'anni che, da tempo non precisato, soffre di quanto scritto a titolo e anche di più.

Mi spiego meglio: ho sempre vissuto sporadici episodi di sconforto ma, se prima si verificavano poche volte su più mesi, adesso mi impediscono di vivere una giornata serenamente.

Cercando di trattare il mio caso nello specifico, inizio col dirvi che sono fidanzato da un anno e, sin dal primo giorno, ho vissuto paura e paranoie.
Ho temuto che la mia ragazza potesse costantemente stancarsi di me, tradirmi, e addirittura svanire nel nulla; addirittura il giorno successivo al fidanzamento ho pensato volesse comunicarmi di aver perso interese, sebbene fosse stata lei a dichiararsi.
Razionalmente so bene quanto ciò sia infondato, lei è forse l'unica persona ad essermi stata, e a farlo tuttora, così tanto accanto, e non ci sono giorni in cui non mi dimostri il suo amore, ma questo alla mia testa sembra non bastare.
Comprendo inoltre che a lungo andare lei possa stancarsi di questo mio continuo dubitare, ma non riesco a cambiare.

Fuori dalla relazione la situazione è pressoché identica, con episodi costanti di abbattimento; pochi giorni prima del lockdown di Marzo 2020 ho vissuto un'intera settimana col pensiero martellante che ai miei genitori potesse accadere qualche evento tragico, pensiero che ad oggi si verifica molto più raramente ma esiste sempre dentro la mia testa.
Purtroppo qualsiasi altra fobia si manifesta in maniera amplificata, anche le più banali; ho sempre avuto il terrore di diventare calvo, per via della genetica paterna, e sebbene ad oggi sia pieno di capelli e ogni dermatologo interpellato abbia escluso l'insorgenza della malattia, non passano giorni in cui non perda ore intere a fotografarmi l'intera testa pensando che da un giorno all'altro le cose siano peggiorate.

Dopo essermi negativizzato dal covid, inoltre, e parliamo di un mesetto fa, ho iniziato a sperimentare un sempre più crescente stato di inquietudine all'interno di piazze troppo ampie e aperte, non per il sovraffollamento ma per l'impossibilità di avere appigli accanto a me; è come se la mia paura delle vertigini, presente sin da piccolo, sia esponenzialmente cresciuta, impedendomi addirittura di camminare in luoghi eccessivamente aperti.

Credo, infine, che il "punto di rottura" dopo il quale ho iniziato a provare sensazioni di sconforto quotidiane, sia avvenuto dopo un pesante litigio avuto con un gruppo di amici, lo stesso che mi ha portato all'allontanamento.
Purtroppo, per come sono caratterialmente, non riesco a scrivere alle persone per primo e, di conseguenza, a chiarire o recuperare contatti passati.


Qual è il mio problema?
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Ci chiede quale sia il Suo problema che sintetizza così:
. nel titolo>sconforto e paura del futuro<,
. a cui aggiunge nel corpo del consulto >questo continuo dubitare<.

La questione non è attualmente dare un nome/etichetta al Suo problema, bensì mettere mano alla risoluzione dello stesso, non crede?
E siccome esso è presente da tempo nella Sua vita e, pur mutando le apparenze non muta la sostanza, ora è giunto il momento di prendersene cura seriamente.
Online non è possibile ne’ diagnosticarlo, ne’ prenderlo in carico. Potrà interpellare un* Psicolog* psicoterapeuta per una consulenza/percorso in presenza. A questo proposito Le facciamo presente anche il bonus psicoterapia, di cui può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html.
La incoraggiamo a farlo a breve.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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