Perché ho stati di ansia improvvisa

Buongiorno, in una sera di settembre a cena con la mia ragazza improvvisamente mi sono sentito male, mi ricordo che mi sono alzato dal tavolo e mi sono sentito bloccato in tutto il corpo, subito dopo bruciore al petto e il cuore che mi scoppiava, da lì in poi ho sempre avvertito problemi fisici, vertigini, fiato corto improvviso, problemi muscolari, tachicardia, extrasistole.
A fine settembre sono finito in ospedale per un attacco di panico, da quel giorno in poi e iniziato un circolo vizioso di entrata e uscite all'ospedale, sono anche una persona fortemente ipocondriaco, ho fatto tutte le visite possibili ma niente SANO COME UN PESCE.
Alla quale ho pensato fosse tutta ansia.

Non ho mai avuto problemi di ansia, per questo non sapevo riconoscerla, ma non capisco per quale motivo ho questi stati di ansia improvvisi, ho una famiglia che sta bene una ragazza, gli amici, il lavoro che comunque mi permette stabilità.

L'unico motivo che potrei darle che mi viene l'ansia è il fatto che da un anno vivo mi sono trasferito in città con la mia ragazza, io prima vivevo una piccola isola, dove il mio massimo della responsabilità era andare a lavorare per la stagione estiva (3-4 mesi) ora lavoro tutto l'anno, oltre a questo la città è stancante e richiede sacrifici, poi qua non ho più i miei amici e la mia famiglia, vivo da solo con la mia ragazza, però devo dire che i sintomi ultimamente sono scomparsi, ma almeno 3-4 volte alla settimana, la sensazione di panico ansia (fiato corto paura di sentirmi male) mi viene ancora.
Vado dalla psicologa che mi sto aiutando, ma ho paura che questa cosa non passi più finché torno in casa mia dove sono nato e cresciuto, ma non posso permettermi di buttare via i miei sogni.
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Dr.ssa Fabiola Raffone Psicologo, Psicoterapeuta 80 2 6
Gentile utente,

mi fa piacere che effettua già un percorso. Le suggerirei di lavorare su questi aspetti soprattutto sulle tematiche ipocondriache e di controllo. Dal momento in cui, già va da una psicologa che la sta aiutando, come lei stesso ci riferisce, le suggerirei di parlarne con lei della sua paura "che questa cosa non passi più finché torno in casa mia dove sono nato e cresciuto", affinché lei possa lavorarci e non "buttare i suoi sogni".

Saluti

Dott.ssa Fabiola Raffone
Psicologa Clinica, Criminologa, Grafologa, Psicodiagnosta, Terapista della riab. psichiatrica

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