Quando è giusto che i genitori si intromettano nei rapporti dei figli?

Salve
Sono la sorella di una ragazza di 15 anni che ultimamente non se la passa benissimo a scuola.
A quanto sappiamo (ci ha fatto leggere dei messaggi) viene messa al margine della classe da un determinato gruppetto di maschi che la considera, a quanto dicono, antipatica e falsa.
La cosa è degenerata perchè questi ultimi si sono permessi di fare tristi battute sulla morte di nostro padre, morto da un paio d'anni, e mia sorella, molto grintosa e sicura all'esterno, da allora non riesce a farsene una ragione e mantiene un atteggiamento triste e dimesso.
Mi spiego meglio, i ragazzi continuano ad insultarla e prenderla in giro e lei non trova un senso a questa cattiveria gratuita che si perpetua.
Noi le abbiamo consigliato di rimanere il più possibile indifferente alle provocazioni ma lei ne soffre molto (forse è per questo che hanno scelto lei come bersaglio di offese, non riesce giustamente a farsi scivolare le cose addosso).

La domanda che mi sento di porvi sostanzialmente è se fosse giusto da parte di mia madre chiedere ai genitori di questi ragazzi di parlare con loro e mettere fine alla storia, magari sul gruppo classe.
Mia sorella ha paura di avere ripercussioni ancora peggiori per essersi appellata agli adulti ma probabilmente è necessario.


Con la speranza che un professionista possa rispondere al mio interrogativo, saluto cordialmente.
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Gentilissima, in primo luogo è fondamentale che sia lei sia sua mamma manteniate un dialogo aperto con la sorella: toccando questo argomento con il tatto necessario, le darete fiducia per farla aprire sulla vicenda con voi. Più che consigliare indifferenza, in questi casi si consiglia di non farsi colpire dalle provocazioni ma rispondere con assertività.

In secondo luogo, questo "mettere al margine" avviene in ambito scolastico? All'interno del contesto scolastico alla presenza di classe e insegnanti? L'esperienza che ho maturato in diversi contesti scolastici, mi fa dire che anche gli insegnanti si formano continuamente su queste tematiche e dovrebbero essere i primi a monitorare il clima del gruppo - classe.
Se i comportamenti denigratori di questi compagni si dimostrano continui, ripetitivi e intenzionali, è utile informare prima il personale scolastico, e poi, come auspica lei, i genitori dei ragazzi.
Per il benessere della ragazza, indipendentemente da questa vicenda, non avete mai pensato ad un sostegno psicologico che la aiuti ad elaborare la perdita del papà?
Un in bocca al lupo

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta. Si, stiamo valutando seriamente la possibilità di farla seguire da uno psicologo, è andata al consultorio sotto mio suggerimento ma l'hanno trattata con molta superficialità e scarsa professionalità e questo anche mia sorella l'ha notato. Probabilmente è il caso di contattare un professionista privato.
Mi permetto di chiederle un chiarimento: i genitori vanno informati della situazione contestualmente agli insegnanti o solo nel momento in cui informare gli insegnanti non si riveli abbastanza?


Ancora grazie per la disponibilità,
Buona serata
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
È fondamentale rapportarsi e dialogare in primo luogo con gli insegnanti. Sarebbe utile farlo quanto prima, considerando che l'anno scolastico sta volgendo al termine.
I genitori dei ragazzi li vedo in seconda battuta e dopo aver scambiato opinione con il personale scolastico, comunque comprendo la vostra motivazione.

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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dopo
Utente
Utente
Perfetto, ci muoveremo di conseguenza.
Grazie ancora della disponibilità e gentilezza,
un caro saluto