Terapia breve strategica fallita?

Buonasera, Desidero porre alla vostra attenzione un episodio accadutomi negli ultimi tempi.
In seguirò ad una forte crisi di ansia che mi ha portato al PS, ho deciso di rivolgermi ad uno psicologo, ho scelto uno psicologo online per comodità e, non lo nascondo, per la convenienza economica.
Con questo psicologo psicoterapeuta, che utilizza l'approccio breve strategico, mi sono trovato inizialmente bene e sono riuscito, attraverso le varie strategie (diario, mezz'ora della peggior paura, tecnica del paradosso) a gestire l'ansia e la "paura della paura" che mi affliggeva.
Dopo un periodo di relativo benessere, e riferendo di avere ancora delle paure che qualche volta mi mettevano in crisi, lo psicologo mi ha dato come esercizio quello di "esaltare le paure e le relative sensazioni fisiche (paradosso) "... Tutto ciò mi ha portato a un rapido peggioramento delle sensazioni, aggiungendo anche dei sintomi fisici: essendo lo stomaco e l'intestino la zona "bersaglio" delle mie sensazioni, facendo questi esercizi ho sensibilmente peggiorato la gastrite di cui soffro, così come la sindrome del colon irritabile, oltre che avere dei dolori muscolari dovuti alla continua esaltazione di queste sensazioni.
Mi sento molto spaesato e sfinito e credo di essere in una situazione peggiore di quella iniziale.
All'incontro successivo lo psicologo mi ha confermato che questa è la strada giusta e si continuare così... Mi chiedo come possa essere andata così male... Avevo delle crisi di ansia, ora vivo in uno stato di ansia, che considero autoindotta, continuo... Sto sbagliando?
Ho pensato di rivolgermi a un altro terapeuta che ha un approccio diverso... Ma sono molto molto scoraggiato e temo di aver causato un disagio maggiore e che mi servirà molto tempo per ritornare, perlomeno, alla situazione in cui mi trovavo prima.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
tutta la sua lettera dimostra che il suo psicologo ha operato bene e che lei sta percorrendo la strada verso il superamento dei suoi sintomi.
Lei ha fatto bene a scegliere l'approccio strategico, e il suo terapeuta ha fatto bene a dirle di porre ancora più attenzione a quei sintomi che sono ancora eccessivamente presenti ai margini della sua coscienza, per ottenere un "effetto paradosso".
Com'era ovvio, dato il profondo radicamento della sua sintomatologia (ho letto tutti i suoi consulti a partire da quello di cieci anni fa) lei ha creduto ai suoi sintomi, se ne è spaventato e ne ha creati di nuovi, interpretando le attuali sensazioni come "peggioramento".
Scrive infatti: "facendo questi esercizi ho sensibilmente peggiorato la gastrite di cui soffro, così come la sindrome del colon irritabile, oltre che avere dei dolori muscolari dovuti alla continua esaltazione di queste sensazioni".
I dolori muscolari non sono "dovuti alla continua esaltazione di queste sensazioni": li ha perché sono aumentate le sue contratture, e questo perché letteralmente si contorce dalla paura, avvertendo più vivamente i sintomi noti, che si era abituato ad ignorare anziché affrontarli.
Faccia leggere questo scambio di messaggi al suo terapeuta. Sarebbe un peccato lasciarlo proprio adesso, se davvero lei ci tiene a guarire.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Ho inoltrato quanto detto al mio terapeuta, anche se in realtà ne avevamo già parlato. Comprendo le sue parole, ma dall'altra parte trovo innaturale arrivare a causarmi dolori addominali e dover correre al bagno, convivendo 24 ore al giorno con questa paura, e dolori fisici. Come dicevo, ne ho parlato con il terapeuta che mi segue, che mi dice di continuare così. Se inizialmente trovavo la cosa dolorosa ma utile, ora mi trovo pieno di dolori fisici (ovviamente somatizzazioni) che davvero mi stanno impedendo di vivere una vita normale. Chiaramente tutto ciò è altamente demoralizzante e spesso mi porta a dei crolli emotivi per sfinimento (come potrebbe non essere demoralizzante?). Mi creda ce la metto davvero tutta. Io credo (ma sono qui a chiedere un consiglio proprio perché credo, ma non ne ho certezza) che questo tipo di strategia, così invasiva, non sia la scelta migliore. L'ho già esposto al terapeuta che mi ha detto "avanti così, passerà, prima o poi ti stanchi".
Non è possibile affrontare queste problematiche con un approccio meno invasivo?
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
la radice del problema a mio avviso è nella sua frase: "convivendo 24 ore al giorno con questa paura".
Quale che sia il trauma originario che ha causato questa situazione, adesso la paura è la base dei suoi disagi, sotto forma di somatizzazioni (stomaco e intestino), contratture (dolori muscolari) e desiderio di fuga dalla terapia.
Per la somatizzazione gastroenterica, la terapia strategica e altre terapie "dirigiste", per esempio lo ACT, prescrivono, come iniziale pratica, l'accettazione: finché puntiamo i piedi dicendo "non ce la posso fare", non ne usciamo.
Per i dolori muscolari da contrattura, che NON sono somatizzazioni ma la sua risposta diretta di non accettazione di quanto sopra, ginnastica, massaggi, la valutazione di un posturologo sarebbero auspicabili.
Infine, certamente esistono altre terapie e anche altri terapeuti, ma la resistenza al cambiamento è proprio lo scoglio da abbattere nei casi come il suo. Una terapia di sostegno non farebbe che cullare i suoi sintomi. Frasi come: "Poverino, ti capisco" devono essere la base per trovare soluzioni, non la giustificazione narcotizzante della situazione in atto.
Ci sarebbero altre cose da aggiungere, ma è nell'incontro/scontro col suo terapeuta che lei può risolvere il problema. Io glielo auguro di cuore, e il fatto che le sue condizioni sono mutate, per ora in peggio, mi fa pensare che sia sulla strada giusta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottoressa,
Devo dire che molto di quanto ha detto è stato condiviso.. A distanza di poco tempo devo dire che la situazione è migliorata... La mia "risposta diretta", che io avevo definito come somatizzazioni, è ancora presente.. Però, dopo aver toccato il fondo, ora..
Con il mio terapeuta ci siamo dati un po' di tempo e pazienza... Ormai ho imparato delle tecniche, alcune da "protocollo", altre ad hoc... Ci sono un po' di cose che putroppo non si cambiano dall'oggi al domani.
Le cose non vanno meglio, sono io a viverle meglio. Resto con i miei dubbi e i miei momenti bui, ma sto imparando a conviverci. Spero di essere sulla strada giusta.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
grazie del riscontro.
Da quello che scrive direi che è sulla strada giusta: "Le cose non vanno meglio, sono io a viverle meglio"; "Resto con i miei dubbi e i miei momenti bui, ma sto imparando a conviverci".
Tutto questo ricorda le parole di Gandhi: "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia".
Quello che in pratica facciamo tutti, se non ci fissiamo sul sintomo; altrimenti rinunciamo a vivere.
Coraggio, e ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Colon irritabile

Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.

Leggi tutto