Che significa droppare un consulto psicologico con un transfert negativo sessualizato?

Salve.
Dopo un consulto psicologico durato tre anni ed instaurarsi di transfert negativo sessualizato, ho droppato.


Sono diventato molto dipendente dalla mia psicologa, ma partiamo dal principio.


Dopo essermi lasciato con la mia ex in Germania (sono andato a convivere con lei quasi subito, andando a lavorare in una multinazionale di logistica) , complice un infarto di mio padre sono andato a vivere da solo in un paese per lavorare in un altra azienda logistica (facendo lo stesso lavoro di mio padre il manutentore seppur il settore fosse diverso).


Era il periodo di COVID, e lo vivevo bene rispetto ad altri, con noia, dopo la rottura non provavo emozioni...forse non ne ho mai provate, in famiglia non ero abituato ad ascoltarmi...ero molto ansioso tanto che non avevo mai quiete...a salvare c erano questi colloqui online (la mia psicologa è della mia città natale).
Lavoravo con una grande ansia, riscontrai opposizione in chi mi trattava male.
Provavo grandissima ansia quando dovevo parlare con qualcuno.
Insomma avevo capito i miei punti deboli...la novità (nel guidare soprattutto, presi la patente a 23 anni, in Sicilia non avevo un lavoro) e ho vissuto dopo il diploma un adolescenza burrascosa tra iperprotezione, e isolamento sociale al PC e allo studio che terminavo e droppavo all università (durata 4 anni) Soprattutto tante somatizzazioni con emicrania e dipendenze.
Ho problemi di ansia sociale e di evitamento...dopo il COVID cominciai ad aprirmi, ma ero troppo ansioso...soffrivo la solitudine, seguivo ciò che mi disse la psicologa cioe di fare cose nuove di prendere l autostrada.
Feci un brutto incidente.
Rimasi vivo per miracolo.
Dopo segui molto di più quello che mi diceva, con mindfullness, meditazione...ma avevo dentro di me come un desiderio di lasciarla.
La stimo tantissimo, mi piace come persona ma dopo quell' episodio non andai più in autostrada.
Al lavoro non rendevo e nonostante avessi terminato l apprendistato, diventando tecnico non proseguii perché il contratto prevedeva un trasferimento in un altra regione.
Non sono più riuscito e ad avere la forza di sentirla.
Stavo cadendo in depressione tant'è che facevo terapia cognitivo comportamentale...ho mostrato tanta opposizione nei suoi confronti, e mi sforzavo tanto di cambiare.
Mi guidava per raggiungere il mio sogno di diventare programmatore, idealizzavo quest' idea, ma poi quando si sono presentava l 'occasione la mia mente evitata e si opponeva all 'idea di farlo...nel fare corsi stage...sto tornando in Sicilia adesso senza un lavoro.
Prendendo la scusa dell'ictus recente di mio padre.
Sono caduto...mi sono spaventato perché sono caduto in un transfert negativo sessualizato per altro...adesso mi manca, e tanto, perché sento di essere una persona difficile, che cerca di fare la sua vita da solo, ma si appoggia sempre agli altri (mia madre mi sta aiutando per il trasloco).
La domanda è...cosa dovrei fare col terapeuta?
Cosa significa questo transfert?
Grazie
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

vorrebbe cortesemente tradurre in parole consuete il titolo: "Che significa droppare un consulto psicologico con un transfert negativo sessualizato?
Oppure chiarirci ci le ha pronunciate?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Le ho lette io e ho pensato di adattassero alla situazione In pratica ho lasciato le sedute...sono arrivato al punto di masturbarmi pensando alla psicologa...mi ero isolato da tutti. Quindi poi per il rapporto che si era instaurato negativo da parte mia e sua ho lasciato, non ho retto.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Le ho chiesto il suddetto chiarimento perchè attraverso questo linguaggio .. "psicologese" da dr. google noi, Psicoterapeut* ver*, non comprendiamo nulla, dato che rappresenta una sorta di caricatura del linguaggio specifico.


Tornando a Lei, ci chiede nel consulto
"La domanda è...cosa dovrei fare col terapeuta?"

La sua esperienza personale le dice quello che noi Terapeut* sappiamo da sempre:
l'abbandono di un percorso - intendo la uscita unilaterale dalla psicoterapia - lascia strascichi dannosi e persistenti nel tempo soprattutto per il paziente; tali da inficiare talvolta gli esiti positivi fino a quel momento raggiunti.
Partendo da questo dato di fatto, Lei potrebbe chiedere una seduta alla sua Psicoterapeuta per discutere "insieme" quanto avvenuto e decidere "insieme" cosa fare.
Anche chiudere di comune accordo percorrendo gli steps previsti può rappresentare una conclusione dignitosa e che -al contempo- protegge l'efficacia di quanto costruito insieme.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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