Tumore alla prostata. Aumento del PSA dopo prostatectomia e radioterapia. Sospendere integratori?

Mio padre che attualmente ha 83 anni è stato operato a luglio 2021 di prostatectomia a seguito di carcinoma prostatico, con PSA pre intervento = 6.

Esame istologico: Prostata sede a carico del lobo di destra, in gran parte sul versante supero laterale, di area (cm2x1) di adenocarcinoma acinare prostatico gleason score =7 (4+3) il quale infiltra e supera la capsula prostatica e si estende al tessuto fibroadiposo adiacente, ma non è presente sul margine di resezione.
Presente infiltrazione perineurale.
Esenti da neoplasia i margini di resezione sugli apici prostatici e base vescica.
Esenti da neoplasia deferenti e vescichette seminali.

Classificazione UICC 2017 Pt3a pNx E.
P.E+ Pn1 R0.

Il PSA si è sempre attestato su 0, 01 per circa un anno dall’intervento che è avvenuto a luglio del 2021.

A settembre 2022 il PSA riscontrato è 0, 06, dopo un mese 0, 03, dopo un mese 0, 04, dopo un mese 0, 05.

Purtroppo i linfonodi pelvici non sono stati asportati.

Vista la situazione dopo una visita radioterapica si è proceduto a fare radioterapia della loggia prostatica.
Trattamento iniziato a maggio 2022.

Il valore di Nadir del PSA è stato 0, 02 raggiunto dopo 6 mesi.
Nel corso di questi anni il valore è sempre oscoillato tra 0, 03 e 0, 05.

A settembre 2025 per la prima volta il PSA è 0, 09.
La misurazione di giugno era 0, 03, preceduto da 0, 05 del mese di aprile.

Per sicurezza abbiamo ripetuto il PSA dopo 20 giorni e il valore era 0, 08.

Siamo preoccupati che qualcosa si stia muovendo a distanza di 4 anni dall'intervento.

La mia domanda specifica è questa.
Mio padre ha sempre assunto integratori, anche durante la radioterapia.
Vorrei sapere quali di questi potrebbero avere potuto avere un azione troppo antiossidante anche sulle cellule tumorali e soprattutto quali integratori sospendere per evitare che le cellule cancerose possano trarne beneficio a livello di proliferazione, o per evitare avere effetti sull'aumento del testosterone.

Mio padre assume ogni giorno:
Vitamina C 250 mg.

Silimarina 140 mg (poichè assume idrossiclorochina per connettivite e statine)
Vitamina D (2000 UI al giorno) poichè soffre di leggera osteoporosi.

Vitamina K in piccolissime dosi in sinergia con la Vit D.

Arvenum 500 (flavonoidi) (poichè soffre di fragilità venosa ed assume Cardirene da 75 mg)
Assume sale iodato in quantità minima.

Segnalo inoltre che il livello di testosterone riscontrato nell' ultimo referto è: 5, 38
Grazie infinite per la vostra disponibilità.
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Premettiamo che probabilmente risponderà a questo questo quesito anche il nostro Collega Prof. Sciarra, che vanta una riconosciuta competenza specifica nel trattamento del tumore della prostata. Dal nostro punto di vista, ci permettiamo unicamente di osservare che a 83 anni di età queste piccole alterazioni del PSA hanno un’importanza relativamente assai minore a quella che avrebbero su un soggetto di 20 anni più giovane, con una aspettativa di vita maggiore. Ci troviamo probabilmente di fronte ad una inizialissima recidiva biochimica, ma prima di pensare ad ulteriori terapie, delle stesse si deve fare un attento bilancio dei pro- e dei contro. Riterremmo invece ininfluenti tutti gli integratori, sulle cui reali indicazioni preferiamo non giudicare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Grazie mille per la sua risposta. In verità mio padre, nonostante l'età è un uomo in piena forma e molto attivo. Inoltre è pienamente consapevole della sua malattia e ci tiene ad essere costantemente aggiornato. Se la situazione dovesse peggiorare certamente non accetterebbe di rimanere senza alcuna terapia. Abbiamo già perso mio nonno materno per la stessa malattia.
Vorrei fare qualche domanda.
Prima di procedere con evetuale TC PSMA è corretto aspettare valori di PSA superiori allo 0,2?
Se si dovesse evidenziare qualche focolaio sarebbe utile procedere con radioterapia sterotassica?
E se i focolai si presentassero su una zona già irradiata? Premetto che nelle sedute di radioterapia già effettuate, e stata irradiata solo la loggia prostatica e non i linfonodi pelvici.
Mio padre è da qualche anno bradicardico non sintomatico (circa 50 battiti al minuto in media) e non porta peacemaker. In realtà non sappiamo se lo è sempre stato, dato che praticava attività sportiva. In tal caso un blocco andogenetico potrebbe essere letale a livello cardiaco, abbassando ulteriormente i battiti?
Una eventuale asportazione dei testicoli potrebbe essere una alternativa al blocco androgenetico farmacologico, e potrebbe avere effetti collaterali minori?
Quando si ricorre in questi casi alla chemioterapia?
Grazie infinite e mi scuso per le tante domande.
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
La PET PSMA teoricamente si potrebbe fare già ora, ma difficilmente potrebbe dare un risultato significativo. Qualsiasi decisione terapeutica dipenderebbe dal risultato di questo esame, quindi pare vano ora perdersi tra le varie ipotesi. Per il resto, attenderei il contributo del Prof. Sciarra.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 742 41
Buongiorno,
ad una eta' superiore a 83 anni, sicuametne l'atteggiamento clinico verso un paziente con tumore della prostata e' molto meno aggressivo rispetto a pazienti piu' giovani. Anche se il paziente e' in buone condizioni. Questo perche' ogni terapia ha effetti collaterali piu' elevati e spesso maggiori rispetto a quanto possa fare la neoplasia.
In questo paziente l'intervento di prostatectomia radicale e' stato eseguito in una eta' gia' avanzata.
Mi permetto di non condividere l'esecuzione di una radioterapia sulla loggia prostatica ad un valori di PSA totale inferiore a 0.20 ng/ml. Il paziente, indipendentemente dall'esame istologico, poteva rimanere senza terapie e senza radioterapia fino ad un aumento del PSA totale a 0.20 ng/ml. Questo vale indipendetemente dall'eta' del paziente. Eseguire troppo presto queste terapie puo' essere come " utilizzare un arma terapeutica fuori tempo riducendone l'efficacia".
Adesso, comunque, indipendentemente dall'eta' del paziente, avendo gia' utilizzata sia la chirurgia che la radioterapia, nessuna altra terapia deve essere utilizzata se non in caso di progressione radiologica.
Fino a quando il PSA non supera in maniera confermata i 0.20 ng/ml non ha indicazione eseguire indagini radiologiche. Per valori di PSA fra 0.20 ng/ml e 0.40 ng/ml eseguirei una PET TC con PSMA.
Fino a questo punto, queste sono raccomandazioni indipendenti dall'eta' del paziente.
L'utilizzo di integratori o vitamine in quantita' corretta, se possono aiutare lo stato di salute del paziente, non e' controindicata e non aiutano la progressione del tumore.
Non c'e' nessuna indicazione ad eseguire altre radioterapie su linfonodi o pelvi.
Il fattore eta' 83 anni entra nel momento in cui il PSA dovesse aumentare fra 0.20 e 0.40 ng/ml.
Considerando l'eta, consiglierei una terapia solo in caso di una localizzazione visibile di malattia alla PET TC e non solo in base all'aumento del PSA totale.
Per essere piu' chiaro, se il PSA totale continua ad aumentare e supera anche 0.40, non eseguirei terapie se la PET TC con PSMA ( ed e' molto facile avvenga) risulti negativa.
Solo se la PET TC con PSMA localizza una progressione di malattia a distanza ( quindi non nella loggia prostatica ma su linfonodi , ossa), allora si valutera' un trattamento radioterapico mirato associato o no alla terapia sistemica con blocco androgenico.
Il consiglio e' di non voler anticipare tempi di esecuzione degli esami e di inizio di terapie.
Ogni terapia ha la sua indicazione al momento giusto. In questi casi agire prima o troppo presto non vuol dire avere maggiori possibilita' di cura ma al contrario, sprecare una linea terapeutica che potrebbe avere efficacia se utilizzata al momento giusto.
Una terapia sistemica di blocco androgenico, eseguita in assenza di ripetizioni a distanza del tumore prostatico, ha poca efficacia ed a una eta' superiore a 80 anni ( anche se in ottima salute), ha rilevanti effetti collaterali fra cui demineralizzazione dell'osso, accentuazione dell'osteoporosi fino a rischio di fratture ossee da demineralizzazione ( e non da metastasi), oltre ad astenia ed alterazioni metaboliche.

Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza di Roma
https://alessandrosciarra.it

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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Utente
Rigrazio tutti per la vostra disponibilità.
I trattamenti di radioterapia che mio padre ha eseguito sono stati eseguiti anche alla luce di questo mio precedente consulto : https://www.medicitalia.it/consulti/urologia/950516-rialzo-psa-dopo-prostatectomia-possibile-radioterapia-di-salvataggio.html
che è stato ovviamente vagliato anche dal radioterapista e dall'oncologo.
In ogni caso, dato che mio padre è fermamente attaccato alla vita, ha espresso la volontà, in caso di aumento del PSA oltre la soglia limite, di sottoporsi ad orchiectomia, per evitare la terapia ormonale.
Mi chiedo se un intervento del genere potrebbe in qualche modo limitare gli effetti collaterali della terapia ormonale. Gli effetti collaterali sul cuore sarebbero gli stessi?
In caso di localizzazione del tumore a seguito di TAC PSMA sarebbe più indicata una radioterapia stereotassica o una soppressione del testosterone, in termini di effetti collaterali, essendo mio padre bradicardico (50 bpm) ma non sintomatico?
Grazie di cuore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Ci pare francamente assai vano discettare ora su una ipotetica situazione che potrebbe anche non manifestarsi in futuro. Quanto scritto dal prof. Sciarra delinea chiaramente quale sia il corretto atteggiamento da mantenere, soprattutto in un soggetto ultra-ottantenne. In ogni caso, la deprivazione androgenica ha effetti collaterali simili, indipendentemente da come venga indotta.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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