Prostatectomia robotica con margini positivi

Gent.
mo Dottore, sono stato sottoposto ad intervento di prostatectomia radicale (RARP) con intento nerve-sparing di I grado a destra in data 07/02/2022.
L'esame istologico riporta:
Nodulo di adenocarcinoma prostatico Gleason 3+4=7 focalizza to al lobo sinistro, in sede postero- laterale.
Percentuale di grado di Gleason 4: 20%.
Tipo istologico di grado di Gleason 4: a ghiandole poco formate / fuse e duttale.
Invasione neoplastica perineurale: presente, diffusa.
La neoplasia raggiunge il margine chirurgico postero-laterale sinistro per una estensione fino a mm 2 Grado di Gìeason 3 presente sul margine di refezione positivo.
La neoplasia interessa il 5 % del tessuto prostatico esaminato.
Tessuto fibro-adiposo libero da neoplasia.
Stadio pT2 Nx Mx (R1).
Gruppo di grado prognostico 2.
Vescicole seminali indenni, Invasione neoplastica linfo vascolare assente, invasione neoplastica perineurale: presente, diffusa.
Mi è stato detto che, nonostante il margine positivo, non è necessario fare ulteriori terapie (Radioterapia adiuvante) ma è sufficiente un controllo periodico del psa.
Il primo controllo dovrò farlo a fine mese.
Non le nego che sono fortemente preoccupato, pensavo che con l'intervento radicale tutto si fosse risolto
Volevo cortesemente avere un vostro parere.


Grazie
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
parliamo di un paziente sottoposto ad intervento di prostatectomia radicale con tecnica robotica, giudicato idoneo ad una conservazione dei nervi erigendi .
E' importante sottolineare che, anche usando la tecnica robotica, non tutte le prostatectomie radicali possono essere eseguite con conservazione dei nervi. Conservare i nervi vuol dire asportare la prostata tenendosi molto vicino alla sua capsula , aumentando quindi i rischi di avere dei margini chirurgici positivi, cioè' di lasciare una parte del tumore in sede. Eseguendo invece una tecnica senza conservazione dei nervi erigendi, ho la possibilità' di asportare la prostata anche con del tessuto circostante e più' difficilmente posso avere un margine chirurgico positivo per residuo di malattia.
Nel caso specifico, l'esame istologico dimostra che il tumore era ancora limitato all'interno della prostata. Tuttavia, a sinistra per conservare il nervo erigendo, l'operatore si e' spinto troppo all'interno della prostata, lasciando una minima parte di prostata dove era presente il tumore. Questo vuol dire che una parte del tumore, probabilmente minima millimetrica, e' rimasta nel paziente.
In questi casi, l'atteggiamento più' sicuro da un punto di vista del controllo della neoplasia e possibilità' di ridurre il rischio che questa possa progredire, e' di eseguire una radioterapia esterna a 30-60 giorni dall'intervento anche se il PSA e' inferiore ai valori soglia di 0.2 ng/ml. Il problema di questo atteggiamento e' che la radioterapia potrebbe vanificare il mantenimento del nervo erigendo e ridurre ulteriormente le possibilità' di una ripresa dell'attività' sessuale spontanea.
L'alternativa e' quella di non eseguire subito una radioterapia, monitorare il PSA totale e solo se questo aumenta a 0.2 ng/ml eseguire la radioterapia.
Considerando che la quantità' del margine chirurgico lasciato e' riportato monofocale e di 2 mm ed il grado del tumore nella zona del margine chirurgico positivo e' poco aggressivo ( grado 3), questo secondo atteggiamento sembra in letteratura dare delle garanzie di controllo simili all'uso immediato della radioterapia.
Quello che e' importante e' di agire subito con la radioterapia se il PSA raggiunge 0.2 ng/ml. non aspettare aumenti maggiori o ricercare la sede del tumore con risonanze od altro. Parliamo di residui troppo piccoli per essere vista con risonanze o PET. Se si aspetta troppo le cellule neoplastiche potrebbero allontanarsi dalla sede iniziale e rendere non più' valida la radioterapia.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ho 56 anni è la possibilità di ripresa della malattia, anche sistemica, mi terrorizza. In termini di sicurezza e per eliminare definitivamente la malattia sarebbe più indicato fare la radioterapia subito o monitorare il psa e all'aumento intervenire? A prescindere dalla ripresa della potenza sessuale ( sinceramente preferisco vivere) quale dei due approcci da più sicurezza in termini di guarigione.

Grazie
[#3]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno, con le caratteristiche esposte di una neoplasia non molto aggressiva, un residuo possibile millimetrico e monolocale e di grado basso, sembra non esserci differenze fra eseguirla subito o quando e se il PSA raggiungerà' 0.2 ng/ml.
L'importante e' non andare oltre quel valore del PSA totale nell'attesa.

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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