Nefrostomia infetta

Salve,
Ho 37 anni e una storia urologica iniziata 4 mesi fa dopo un parto cesareo con isterectomia molto complicato a causa di una placenta percreta, che aveva attaccato anche la parete vescicale che era stata riparata in sede di intervento.

Dopo il parto sono stata ricoverata per una colica renale, le ecografie hanno mostrato una idronefrosi che alla dimissione mi hanno detto non grave.

In seguito ad altri controlli (uro TC e cistografia) è emersa la presenza di una fistola vescico vaginale e la non funzionalità dell'uretere, probabilmente per tessuto cicatriziale.

Lo scorso 11 gennaio sono stata operata per la riparazione della fistola vescico vaginale, a seguito del quale mi sono state applicate due nefrostomie bilaterali e un catetere vescicale.

Oggi, a pochi giorni dal giorno della prova per la rimozione, ho scoperto che una delle nefrostomie si è infettata (febbriciattola, pelle arrossata, calore, presenza di pus, forte dolore se solo sfioro la sacca di raccolta delle urine)
Ho provato a contattare il mio urologo ma al momento non ho avuto risposta.

Sto prendendo amoxicillina su consiglio del MMG

Volevo sapere quanto spesso capitano queste infezioni, se sono pericolose e se in quesye circostanze si può continuare ad utilizzare la sacca quella che si attacca direttamente attorno alla stomia o meglio usare altro sistema...

Aggiungo come ultima informazione che è proprio la nefrostomia che dovrò mantenere in sede in attesa di definire come dovremo procedere per sistemare l'uretere (forse proveranno a mettere uno stent direttamente dal rene, altrimenti si prevederà una nuova operazione)

Grazie per chi potrà rispondermi
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Tutti i tubi o cateteri di sorta che collegano l'interno dell'organismo (nella fattispecie le vie urinarie) con l'ambiente esterno sono inevitabilmente e rapidamente colonizzati da batteri. Questa condizione inesorabile, in massima parte indipendente dall'igiene locale e da tutte le attenzioni che si possono riservare, è nella maggior parte dei casi tollerata dall'organismo, venendosi a creare una sorta di equilibrio. Proprio per questo motivo, in tali situazioni non è necessario protrarre terapie antibiotiche, che potrebbero addirittura diventare controproducenti. Nulla toglie però che talora, per vari motivi, questa presenza di batteri possa evolvere per vari motivi in una vera e propria infezione, con relativi segni e sintomi. Il più delle volte queste complicazioni, relativamente alle vie urinarie, si manifestano se il tubo o catetere non scarica bene a causa di ostruzione, incrostazione, degrado, eccetera. Per venire alla sua attuale condizione, a distanza non possiamo ovviamente esprimere alcun giudizio, ma riteniamo opportuno che la situazione venga controllata direttamente dai Colleghi che l'hanno in cura. Come tutti i cateteri, anche le nefrostomie vanno incontro con il tempo a degrado e devono quindi essere rimosse o sostituite periodicamente, di solito ogni paio di mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
Dalle sue parole deduco quindi che posso serenamente aspettare lunedì, gestendo il tutto tra la terapia antibiotica e leggeri antidolorifici per il dolore associato

Buona giornata
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
Premesso che ancora non sono riuscita ad effettuare il controllo previsto per problemi burocratici (anche l'assistenza privata non è esente da inefficenze...) volevo aggiornarla che ho effettuato urinocoltura da tutti e 3 i 'tubi', cercando di raccoglierle nella maniera più asettica possibile, dalla quale è emersa come sospettabile la presenza di differenti specie di batteri (e. Coli, staffilococco) per cui ho iniziato terapia con Rocefin ogni 12h.
Ho fatto presente il forte dolore che sento nella vescica e nel fianco destro, l'urologo mi ha detto - con un linguaggio che immagino semplicistico per farmi comprendere il più possibile - che probabilmente sono i palloncini che hanno causato delle piaghe.
Le domando nella sua esperienza quanto possano essere gravi questo tipo di lesioni, dato che l'obiettivo di questi ormai più di 40 giorni di sofferenza era quello di agevolare la cicatrizzazione della vescica, e se la presenza di contaminazione batterica può essere pericolosa durante un'operazione per tentare di inserire uno stent tramite nefrostomia

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In effetti i batteri rilevati sono fra i più comuni contaminanti, in base al discorso fatto nel nostro precedente contributo e non pensiamo che possano avere un particolare ruolo nei suoi attuali disturbi. D'ogni modo, ben sappiamo che per "quieto vivere" un antibiotico venga prescritto nella maggiorparte dei casi. I suoi disturbi sono invece quasi certamente legati alla presenza dei vari tubi e tubetti che seppure morbidi e di piccole dimensioni sono in grado di indurre qualsiasi tipo di fastidio, anche senza causare necessariamente "piaghe" (!) od altre devastanti lesioni!
Riteniamo che la sua situazione dovrebbe essere gestita magari con un po' più di brio ... prima di tutto con l'esecuzione di una cistografia per avere la conferma che la vescica si sia chiusa per bene. Contestulamente si potrà anche eseguire una pielografia discendente attraverso entrambe le nefrostomie, in particolare dal lato in cui si sospettava una ostruzione dell'uretere. In base al risultato si deciderà per la rimozione definitiva della nefrostomia dal lato "sano" ed eventuali ulteriori procedure in base a quanto rilevato dall'altra parte.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
Dopo vari altri disguidi burocratici finalmente sono riuscita a fare gli esami da lei indicati!
La cistografia ha evidenziato che non c'è piu il tramite fistoloso, questa mattina mi è stata rimossa la nefrostomia destra e sono anche riusciti a mettere lo stent in quella sinistra quindi direi ottimo risultato!
La nefrostomia è stata al momento chiusa e se tutto va bene rimossa tra qualche giorno.

Ora una perplessità riguardo il caterere vescicale che al momento nessuno si prende la responsabilità di togliere... È normale lasciarlo in sede in questi casi? Quali sono i vantaggi? Più che altro mi sta dando tantissimi spasmi e perdite di urina, in particolare durante la cistografia è stato strattonato un pochino ed e in sede da 45 giorni ormai, potrebbe essersi leggermente dislocato o sgonfiato?

Seconda curiosità, immagino che se tutto va bene finché avrò lo stent non dovrebbero esserci problemi...
Ma una volta rimosso, la causa meccanica che ostruiva l'uretere dall'esterno non potrebbe bloccarlo nuovamente?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Se la cistografia non ha rilevato spandimenti, in linea di massima non vi è più necessità di mantenere il catetere. Non conosciamo però il suo caso in sufficiente dettaglio per esprimere un giudizio circostanziato. Parimenti, ci mancano elementi per giudicare codesta ostruzione dell’uretere e le relative possibili indicazioni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
In effetti non ho molte informazioni sull'ostruzione dell'uretere se non il referto di una uroTc che riportava:
"in sede prevescicale inoltre l'uretere sn sembra avvolto in tessuto disomogeneo, nell'ambito del quale sembrano riconoscersi piccole lacune fluide ipodense di incerta natura (tessuto fibrotico?) e meritevole di rivalutazione diagnostica mediante esame RM".
Ovviamente continuerò i consulti con il mio urologo e vi aggiornerò in quanto ho trovato molto utile su questo sito gli aggiornamenti sulle patologie.
In ogni caso ieri sono stata dimessa previa rimozione del catetere vescicale e sto riprendendo la normale funzione urinaria senza particolari fastidi ai reni ma con una certa leggera incontinenza che mi fa tremare all'idea della recidiva della fistola... Alla domanda che mi viene posta 'la senti uscire da dietro?' non riesco a rispondere...
Mi chiedo se a valle di una cistografia negativa potrebbe ripresentarsi il problema in così breve tempo.
Premetto che la cistografia mi è stata effettuata senza la parte minzionale ma lasciando il catetere in sede.

Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La perdita di urina da fistola vescico-vaginale non è una vera incontinenza, poiché avviene appunto a monte dei meccanismi anatomici della continenza (collo della vescica, muscolatura del pavimento pelvico). E' una perdita quasi continua, indipendente dalla presenza dello stimolo ad urinare, immaginiamo lei la abbia provata prima dell'intervento. Piuttosto, a pochi giorni dalla rimozione del catetere vescicale mantenuto per un lungo periodo è più che giustficabile che vi siano ancora dei segni irritativi, come bruciori, stimoli improvvisi, eccetera. Questo dovrebbe stabilizzarsi gradualmente nell'arco delle prossime settimane. L'ostruzione relativa dell'uretere sinistro, come prevedibile, è legata agli esiti del parto cesareo complicato. E' probabile che fra qualche tempo (es. 1-2 mesi) si deciderà di rimuovere lo stent e tenere la situazione sotto controllo per il periodo successivo, ripetendo i controlli ecografici ed eventualmente una TAC.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#9]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore,
Oggi ho effettuato la visita di controllo con il ginecologo che mi ha operato, ha fatto una ulteriore diagnosi differenziale della guarigione della fistola iniettando in vescica blu di metilene e una garza in vagina, che è risultata assolutamente 'pulita'. Questo mi tranquillizza, anche se ora rimane il problema _sicuramente minore_ dell'incontinenza, che è comunque piuttosto abbondante tanto a volte da bagnare i vestiti nonostante gli opportuni presidi.
Ha verificato tramite ecografia che la vescica si svuota bene dopo la minzione.
Mi ha fatto provare colpi di tosse forte ma non ho avuto perdite, non sembra incontinenza da sforzo.
Le perdite sono improvvise e senza sintomi particolari, sembrano un po' quelle della fistola per intenderci, il professore mi ha parlato di una ipercontrattilità (non so se è il termine giusto) della vescica che potrebbe anche dipendere dalla presenza stessa dello stent... Valuteremo di nuovo tra qualche mese come procedere qualora non dovesse risolversi spontaneamente
Nel frattempo sto prendendo credo tutti gli integratori che esistono in circolazione :)

Potrebbe effettivamente migliorare con la rimozione dello stent? A parte questo non mi sta dando fastidi di natura dolorosa, sono ora 15 giorni che è stato inserito.

Grazie in anticipo
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' molto probabile che l'irritazione sia meccanica e causata dallo stent. A questo punto tutti gli integratori rischiano di far bene al altri ... ma non dare alcun vantaggio a lei.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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[#11]
dopo
Utente
Utente
Salve,
Giovedì 30 narzo ho effettuato la rimozione dello stent, ora sono in attesa di sapere come procederemo per i controlli dal momento che che la procedura è stata fatta in ambulatorio dagli specializzandi e non ho avuto modo di parlare con l'urologo che mi segue.

Speravo in un repentino miglioramento dell'incontinenza, mentre invece mi sembra addirittura peggiorata (basta stare un po' in piedi o camminare per avere le perdite), volevo sapere se ci sono comunque tempi 'tecnici' da aspettare o se a questo punto la causa va ricercata altrove.

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il parto cesareo non dovrebbe influenzare la continenza vescicale, a meno che per le complicazioni e le difficoltà dell'intervento vi sia stata una sofferenza dell'innervazione pelvica. D'ogni modo è ovviamente troppo presto per esprimere un giudizio. Se il disturbo persistesse, tra qualche tempo si potrebbe eseguire un'indagine urodinamica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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